Negli ultimi giorni, come preannunciato, la Lega sta cercando in ogni modo di affossare la discussione alla Camera dei deputati delle due proposte di legge sulla parziale depenalizzazione della cannabis e sullo ius scholae, la riforma che permetterebbe di ottenere la cittadinanza italiana ai minori stranieri che abbiano frequentato le scuole italiane per almeno cinque anni.
Subito dopo l’arrivo in aula dei testi, il 29 giugno, il partito di Matteo Salvini ha infatti dichiarato la propria contrarietà, definendo le due proposte come una «provocazione» avanzata dal Partito democratico e dal Movimento 5 stelle, tra i principali sostenitori delle riforme, rispetto alla tenuta del governo. «Non possiamo accettare una forzatura che rischia di danneggiare l’Italia e gli italiani», ha detto Salvini il 30 giugno, aggiungendo che «bloccare il Parlamento per votare ius scholae e droga libera è contro gli interessi del Paese».
Negli ultimi giorni la Lega sta quindi rallentando i lavori della Camera, proponendo decine di interventi su proposte di legge che, con tutta probabilità, sarebbero altrimenti passate inosservate. L’obiettivo, dichiarato da diversi deputati, è proprio quello di rimandare quanto più possibile l’avanzamento della discussione sulla cannabis e sullo ius scholae, posticipando – e potenzialmente annullando – il voto.
Subito dopo l’arrivo in aula dei testi, il 29 giugno, il partito di Matteo Salvini ha infatti dichiarato la propria contrarietà, definendo le due proposte come una «provocazione» avanzata dal Partito democratico e dal Movimento 5 stelle, tra i principali sostenitori delle riforme, rispetto alla tenuta del governo. «Non possiamo accettare una forzatura che rischia di danneggiare l’Italia e gli italiani», ha detto Salvini il 30 giugno, aggiungendo che «bloccare il Parlamento per votare ius scholae e droga libera è contro gli interessi del Paese».
Negli ultimi giorni la Lega sta quindi rallentando i lavori della Camera, proponendo decine di interventi su proposte di legge che, con tutta probabilità, sarebbero altrimenti passate inosservate. L’obiettivo, dichiarato da diversi deputati, è proprio quello di rimandare quanto più possibile l’avanzamento della discussione sulla cannabis e sullo ius scholae, posticipando – e potenzialmente annullando – il voto.