Chi ha incaricato più presidenti del Consiglio
Il presidente democristiano Leone e il socialista Pertini hanno nominato ben otto presidenti del Consiglio a testa: un record per l’Italia repubblicana. Al contrario, De Nicola e Segni hanno entrambi dato il proprio benestare soltanto a tre esecutivi. Nel settennato di Mattarella si sono invece succeduti quattro governi, quelli di Paolo Gentiloni, di Giuseppe Conte (con due mandati consecutivi) e infine di Mario Draghi.
Ad oggi i presidenti del Consiglio scelti per guidare il maggior numero di governi sono stati i democristiani Alcide De Gasperi e Giulio Andreotti, entrambi al vertice di sette esecutivi. De Gasperi in realtà ne ha guidati ben otto ma il primo, tra il 1945 e il 1946,
è precedente all’inizio dell’era repubblicana. I numerosi incarichi gli furono affidati dai primi due presidenti,
De Nicola ed
Einaudi.
Tra il 1972 e il 1992 Andreotti ha ricevuto l’incarico da tre presidenti (
Leone,
Pertini e
Cossiga), registrando il primato in questa speciale classifica.
Chi ha nominato più giudici
Benché
prevista dalla Costituzione del 1948, la Corte Costituzionale è entrata in funzione solo nel 1955. Proprio in quell’anno è cominciato anche il mandato di Gronchi, che infatti ha nominato nove giudici.
Oltre a De Nicola ed Einaudi, entrambi predecessori di Gronchi, fino ad oggi soltanto Segni non ha nominato alcun giudice costituzionale. Mattarella ne ha nominati due:
Francesco Viganò nel 2018 ed
Emanuela Navarretta nel 2020.
Chi ha nominato più senatori a vita
La tendenza si inverte se guardiamo al numero di senatori a vita nominati dai capi dello Stato. Einaudi ne ha nominati otto, mentre Gronchi, Leone e Mattarella, soltanto uno a testa. Nel caso di Mattarella si tratta di Liliana Segre,
sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz e senatrice a vita dal 19 gennaio 2018. Scalfaro è stato invece l’unico presidente della Repubblica a non aver nominato nessun senatore a vita.
Ricordiamo che l’incarico di senatore a vita
rappresenta un’eccezione nello scenario internazionale: in nessun altro parlamento siedono infatti membri nominati direttamente dal capo dello Stato, con mandato senza scadenza e che possono votare la fiducia o la sfiducia al governo. Al momento l’unico senatore a vita a essersi mai dimesso dal suo incarico è stato il direttore d’orchestra Arturo Toscanini,
nominato il 5 dicembre 1949 e dimessosi due giorni dopo.