Preordina Bugie al potere, il libro di Pagella Politica con il fact-checking del primo anno del governo Meloni. In tutte le librerie dal 27 ottobre.
Gli europarlamentari italiani sono quelli che finora hanno cambiato gruppo più volte in questa legislatura del Parlamento europeo, che si concluderà con le elezioni europee previste a giugno del 2024. In base alle verifiche di Pagella Politica, dal 2 luglio 2019, giorno di inizio della nona legislatura europea, al 13 ottobre 2023 gli eurodeputati in carica che hanno cambiato gruppo sono 41 sui 705 totali, il 6 per cento. Gli europarlamentari eletti in Italia sono 76: quelli che hanno “cambiato casacca” – così è chiamato in gergo politico e giornalistico il passaggio da un gruppo parlamentare a un altro – sono finora 17, il 22 per cento, il dato più alto tra tutte le nazionalità. Nel Parlamento europeo i gruppi politici sono sette e rappresentano le varie famiglie politiche europee e ogni partito nazionale fa parte di un gruppo specifico.
Per conteggiare i vari cambi di casacca abbiamo considerato solo gli spostamenti individuali e non quelli di interi partiti. Per esempio a marzo 2021 tutti i parlamentari europei di Fidesz, il partito del primo ministro ungherese Viktor Orbán, sono passati al gruppo dei non iscritti lasciando quello del Partito Popolare Europeo (PPE), che stava preparando la loro espulsione.
Nessuno tra i vari Paesi europei si avvicina al numero di cambi di casacca registrato per gli europarlamentari italiani. In termini percentuali, al secondo posto ci sono la Grecia e la Slovacchia, con il 14 per cento di deputati che hanno cambiato gruppo: tre su 21 per la Grecia e due su 14 per la Slovacchia. Al terzo posto c’è la Lettonia, con il 13 per cento di europarlamentari che hanno cambiato gruppo, ossia uno sugli 8 totali.
Il primato italiano è ancora più evidente nel confronto con le delegazioni nazionali più numerose. La Germania, il Paese più rappresentato al Parlamento europeo, ha 96 deputati e quelli che finora hanno cambiato gruppo sono tre, circa il 3 per cento. Tra i 79 eurodeputati francesi, quelli con una collocazione diversa rispetto all’inizio sono sette, pari al 9 per cento. La maggior parte dei cambi di gruppo francesi ha riguardato il Rassemblement National, il partito di estrema destra guidato da Marine Le Pen, che insieme alla Lega fa parte di Identità e Democrazia (ID). Finora quattro europarlamentari francesi sono usciti da ID per passare a Reconquête, un partito di estrema destra i cui rappresentanti siedono invece nel gruppo dei non iscritti.
Tra le delegazioni più grandi nel Parlamento europeo, la Spagna non ha finora registrato nessun cambio di casacca tra i suoi 59 europarlamentari. E lo stesso vale per altri 14 Paesi membri.
Gli europarlamentari italiani sono quelli che finora hanno cambiato gruppo più volte in questa legislatura del Parlamento europeo, che si concluderà con le elezioni europee previste a giugno del 2024. In base alle verifiche di Pagella Politica, dal 2 luglio 2019, giorno di inizio della nona legislatura europea, al 13 ottobre 2023 gli eurodeputati in carica che hanno cambiato gruppo sono 41 sui 705 totali, il 6 per cento. Gli europarlamentari eletti in Italia sono 76: quelli che hanno “cambiato casacca” – così è chiamato in gergo politico e giornalistico il passaggio da un gruppo parlamentare a un altro – sono finora 17, il 22 per cento, il dato più alto tra tutte le nazionalità. Nel Parlamento europeo i gruppi politici sono sette e rappresentano le varie famiglie politiche europee e ogni partito nazionale fa parte di un gruppo specifico.
Per conteggiare i vari cambi di casacca abbiamo considerato solo gli spostamenti individuali e non quelli di interi partiti. Per esempio a marzo 2021 tutti i parlamentari europei di Fidesz, il partito del primo ministro ungherese Viktor Orbán, sono passati al gruppo dei non iscritti lasciando quello del Partito Popolare Europeo (PPE), che stava preparando la loro espulsione.
Nessuno tra i vari Paesi europei si avvicina al numero di cambi di casacca registrato per gli europarlamentari italiani. In termini percentuali, al secondo posto ci sono la Grecia e la Slovacchia, con il 14 per cento di deputati che hanno cambiato gruppo: tre su 21 per la Grecia e due su 14 per la Slovacchia. Al terzo posto c’è la Lettonia, con il 13 per cento di europarlamentari che hanno cambiato gruppo, ossia uno sugli 8 totali.
Il primato italiano è ancora più evidente nel confronto con le delegazioni nazionali più numerose. La Germania, il Paese più rappresentato al Parlamento europeo, ha 96 deputati e quelli che finora hanno cambiato gruppo sono tre, circa il 3 per cento. Tra i 79 eurodeputati francesi, quelli con una collocazione diversa rispetto all’inizio sono sette, pari al 9 per cento. La maggior parte dei cambi di gruppo francesi ha riguardato il Rassemblement National, il partito di estrema destra guidato da Marine Le Pen, che insieme alla Lega fa parte di Identità e Democrazia (ID). Finora quattro europarlamentari francesi sono usciti da ID per passare a Reconquête, un partito di estrema destra i cui rappresentanti siedono invece nel gruppo dei non iscritti.
Tra le delegazioni più grandi nel Parlamento europeo, la Spagna non ha finora registrato nessun cambio di casacca tra i suoi 59 europarlamentari. E lo stesso vale per altri 14 Paesi membri.