In Italia quasi il 20 per cento dei giovani tra i 15 e i 19 anni non studia e non ha un lavoro, e rientra nella categoria dei cosiddetti “Neet”, acronimo dall’inglese neither in employment or in education or training, che raggruppa chi non è occupato né iscritto a un corso di studi o di formazione professionale. Il dato dell’Italia è il peggiore di tutta l’Unione europea insieme a quello della Romania. Entrambi questi due Paesi sono in fondo alla classifica europea anche per i numeri che riguardano l’istruzione terziaria, quella successiva al completamento dell’istruzione secondaria, e che più comunemente viene chiamata istruzione universitaria.
Fare i confronti con gli altri Paesi non è semplice sia per la parziale assenza di dati sia per i diversi sistemi universitari. Ma i numeri mostrano che l’Italia continua ad avere pochi laureati rispetto agli altri Paesi europei, sebbene un miglioramento ci sia stato.
Fare i confronti con gli altri Paesi non è semplice sia per la parziale assenza di dati sia per i diversi sistemi universitari. Ma i numeri mostrano che l’Italia continua ad avere pochi laureati rispetto agli altri Paesi europei, sebbene un miglioramento ci sia stato.