Da quando è al governo, Fratelli d’Italia ha preso l’abitudine di esaltare sui social network presunti “primati” dell’economia italiana, per esempio quello di aver superato il Prodotto interno lordo (PIL) pro capite della Francia e del Regno Unito. Peccato che, una volta controllati i numeri, queste classifiche si rivelino più illusioni ottiche che traguardi reali.

L’ultimo caso riguarda un post, pubblicato il 28 ottobre dal partito di Giorgia Meloni, in cui si sostiene che l’Italia «non è più fanalino di coda», ma la seconda economia più produttiva al mondo, subito dopo gli Stati Uniti. «È la prova che l’ingegno, la dedizione e la qualità del lavoro italiano valgono più dei racconti pessimistici delle opposizioni e di certa stampa», ha scritto Fratelli d’Italia. 

Questo annuncio sarebbe supportato da uno specifico indicatore economico: la produttività del PIL per occupato. Ma di che cosa si tratta? Davvero l’Italia ha scalato la classifica dei Paesi più produttivi al mondo? Indossiamo i nostri occhiali da economisti e vediamo perché le risposte sono meno entusiasmanti di quanto rivendicato da Fratelli d’Italia.