Lunedì 17 febbraio ISTAT ha pubblicato i dati aggiornati sull’export dell’Italia nel 2024, che smentiscono quanto scritto alcuni giorni prima dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Il 29 gennaio Meloni ha scritto sui social network: «Il 2024 segna un altro importante traguardo per l’Italia: con oltre 305 miliardi di export, raggiungiamo il valore più alto degli ultimi dieci anni. Un segno positivo della forza del nostro sistema produttivo e della competitività globale. Un’Italia sempre più forte e protagonista nel mondo».
Ma secondo i dati più aggiornati pubblicati da ISTAT, nel 2024 le esportazioni di beni italiani sono calate rispetto al 2023 sia in valore (seppure di poco) sia in volumi. Lo scorso anno, infatti, il valore dell’export del nostro Paese è sceso dello 0,4 per cento, mentre il suo volume è calato del 2,4 per cento. In altre parole, nel 2024 l’Italia ha venduto all’estero meno merci rispetto all’anno precedente, e con un valore complessivo leggermente inferiore.
Più nel dettaglio, nel 2024 le esportazioni italiane hanno raggiunto un valore pari a 623,5 miliardi di euro, una cifra più bassa dei quasi 626 miliardi di euro registrati nel 2023 [1]. Quindi non è vero, come ha scritto Meloni, che lo scorso anno le esportazioni italiane hanno raggiunto «il valore più alto degli ultimi dieci anni». La presidente del Consiglio ha parlato però di un valore delle esportazioni di «oltre 305 miliardi» di euro, una cifra più bassa di quella appena vista. Qual è il motivo di questa discrepanza?
Nel suo post, Meloni ha parlato di export in generale, ma i dati a cui fa riferimento sono relativi solo all’export con i Paesi che non fanno parte dell’Unione europea. Nel 2024, infatti, le esportazioni italiane verso i Paesi non europei hanno raggiunto un valore pari a 305,3 miliardi di euro, in crescita dell’1,2 per cento rispetto al 2023 [2]. Questo dato era già stato comunicato da ISTAT il 29 gennaio (giorno del post di Meloni), ed è stato integrato il 17 febbraio con i dati relativi ai Paesi Ue. Nel 2024 l’export verso questi Paesi è sceso dell’1,9 per cento rispetto all’anno prima, compensando così l’aumento registrato verso il resto del mondo.
L’errore di Meloni è stato quindi far passare un aumento dell’export italiano verso i Paesi non europei come un aumento complessivo di tutto l’export. Quando la presidente del Consiglio ha scritto il suo post sui social network, i dati ISTAT complessivi sull’export italiano arrivavano fino a novembre 2024, e già indicavano che negli 11 mesi del 2024 c’era stato un calo sia in valore sia in volumi.
Presentando i dati più aggiornati, ISTAT ha spiegato che l’export italiano nel 2024 sarebbe cresciuto di poco se non si considerassero i beni energetici. «La modesta flessione delle esportazioni italiane nel 2024 sottende dinamiche contrapposte per i diversi settori. La riduzione delle esportazioni riguarda molti settori della manifattura, per quanto con diversa intensità», ha sottolineato l’istituto di statistica nazionale. «I contributi negativi più ampi derivano dalla contrazione delle vendite di autoveicoli (-16,7 per cento), mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (-8,9 per cento), coke e prodotti petroliferi raffinati (-15,4 per cento), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-3,3 per cento) e articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (-8 per cento)».
Nonostante il leggero calo dell’export, nel 2024 l’Italia ha registrato un surplus commerciale più alto rispetto all’anno precedente. Lo scorso anno la differenza tra esportazioni e importazioni è stata positiva e pari a quasi 55 miliardi di euro; nel 2023 era stata pari a 34 miliardi di euro. Il calo del valore delle importazioni «è quasi totalmente spiegato dalla contrazione degli acquisti di petrolio greggio (-25,4 per cento) e gas naturale (-24,4 per cento)», ha sottolineato ISTAT.
[1] Tabella 3.
[2] Tabella 3 (segue).
Il 29 gennaio Meloni ha scritto sui social network: «Il 2024 segna un altro importante traguardo per l’Italia: con oltre 305 miliardi di export, raggiungiamo il valore più alto degli ultimi dieci anni. Un segno positivo della forza del nostro sistema produttivo e della competitività globale. Un’Italia sempre più forte e protagonista nel mondo».
Ma secondo i dati più aggiornati pubblicati da ISTAT, nel 2024 le esportazioni di beni italiani sono calate rispetto al 2023 sia in valore (seppure di poco) sia in volumi. Lo scorso anno, infatti, il valore dell’export del nostro Paese è sceso dello 0,4 per cento, mentre il suo volume è calato del 2,4 per cento. In altre parole, nel 2024 l’Italia ha venduto all’estero meno merci rispetto all’anno precedente, e con un valore complessivo leggermente inferiore.
Più nel dettaglio, nel 2024 le esportazioni italiane hanno raggiunto un valore pari a 623,5 miliardi di euro, una cifra più bassa dei quasi 626 miliardi di euro registrati nel 2023 [1]. Quindi non è vero, come ha scritto Meloni, che lo scorso anno le esportazioni italiane hanno raggiunto «il valore più alto degli ultimi dieci anni». La presidente del Consiglio ha parlato però di un valore delle esportazioni di «oltre 305 miliardi» di euro, una cifra più bassa di quella appena vista. Qual è il motivo di questa discrepanza?
Nel suo post, Meloni ha parlato di export in generale, ma i dati a cui fa riferimento sono relativi solo all’export con i Paesi che non fanno parte dell’Unione europea. Nel 2024, infatti, le esportazioni italiane verso i Paesi non europei hanno raggiunto un valore pari a 305,3 miliardi di euro, in crescita dell’1,2 per cento rispetto al 2023 [2]. Questo dato era già stato comunicato da ISTAT il 29 gennaio (giorno del post di Meloni), ed è stato integrato il 17 febbraio con i dati relativi ai Paesi Ue. Nel 2024 l’export verso questi Paesi è sceso dell’1,9 per cento rispetto all’anno prima, compensando così l’aumento registrato verso il resto del mondo.
L’errore di Meloni è stato quindi far passare un aumento dell’export italiano verso i Paesi non europei come un aumento complessivo di tutto l’export. Quando la presidente del Consiglio ha scritto il suo post sui social network, i dati ISTAT complessivi sull’export italiano arrivavano fino a novembre 2024, e già indicavano che negli 11 mesi del 2024 c’era stato un calo sia in valore sia in volumi.
Presentando i dati più aggiornati, ISTAT ha spiegato che l’export italiano nel 2024 sarebbe cresciuto di poco se non si considerassero i beni energetici. «La modesta flessione delle esportazioni italiane nel 2024 sottende dinamiche contrapposte per i diversi settori. La riduzione delle esportazioni riguarda molti settori della manifattura, per quanto con diversa intensità», ha sottolineato l’istituto di statistica nazionale. «I contributi negativi più ampi derivano dalla contrazione delle vendite di autoveicoli (-16,7 per cento), mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (-8,9 per cento), coke e prodotti petroliferi raffinati (-15,4 per cento), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-3,3 per cento) e articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (-8 per cento)».
Nonostante il leggero calo dell’export, nel 2024 l’Italia ha registrato un surplus commerciale più alto rispetto all’anno precedente. Lo scorso anno la differenza tra esportazioni e importazioni è stata positiva e pari a quasi 55 miliardi di euro; nel 2023 era stata pari a 34 miliardi di euro. Il calo del valore delle importazioni «è quasi totalmente spiegato dalla contrazione degli acquisti di petrolio greggio (-25,4 per cento) e gas naturale (-24,4 per cento)», ha sottolineato ISTAT.
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[1] Tabella 3.
[2] Tabella 3 (segue).