Che cos’è cambiato rispetto al passato
Rispetto agli anni passati le importazioni dalla Russia sono calate di parecchio, ma va considerato che si sono ridotte in generale tutte le importazioni di gas dall’estero. Tra ottobre 2022 e marzo 2023 l’Italia ha importato 6 miliardi di metri cubi di gas in meno rispetto allo stesso periodo tra il 2021 e 2022, 2,1 miliardi in meno rispetto alla stagione 2020-2021 e un miliardo in meno rispetto a quella tra il 2019 e il 2020.
Vari fattori hanno contribuito al calo delle importazioni di gas: le temperature maggiori rispetto agli anni scorsi, le politiche di incentivo al risparmio e l’aumento dei costi che ha spinto a consumare di meno.
Facendo una media delle tre stagioni precedenti e confrontandole con quella appena trascorsa, si scopre che tra ottobre 2022 e marzo 2023 le importazioni dalla Russia sono passate dal 38 per cento sul totale al 9 per cento. Quelle dell’Algeria sono cresciute dal 26 al 34 per cento, quelle dall’Azerbaijan sono raddoppiate, dall’8 al 16 per cento, e quelle di Gnl sono passate dal 15 al 25 per cento. Anche il gas che arriva dal Nord Europa è cresciuto dall’8 all’11 per cento, mentre quello della Libia è rimasto stabile intorno al 5 per cento.
È probabile che il Gnl nei prossimi mesi e per il prossimo inverno acquisti un peso maggiore: nei giorni scorsi è infatti arrivata a Piombino in Toscana la discussa nave rigassificatrice che avrà una capacità di 5 miliardi di metri cubi di gas.