Nel commentare la vittoria del centrosinistra alle elezioni comunali, diversi esponenti del Partito democratico hanno voluto celebrare i risultati ottenuti nelle periferie delle principali città al voto. Qui, storicamente, si ritiene viva quella parte della cittadinanza meno benestante o meno istruita. Come vedremo più avanti, anche se è un assunto tendenzialmente corretto, non vale per tutte le città.
Secondo il segretario Enrico Letta, il Pd non è più il «partito della Ztl», ossia quello delle zone a traffico limitato dei centri cittadini.
Ma quanto hanno davvero contato le periferie nella vittoria elettorale del Pd? I numeri delle maggiori città al voto – Roma, Milano, Napoli e Torino – suggeriscono cautela e che il centrosinistra non debba esagerare in una lettura troppo ottimistica nei risultati delle maggiori città al voto. Da un lato un peso significativo l’ha avuto l’astensionismo, concentrato per lo più nelle periferie, dall’altro lato non sempre nei quartieri in periferia vivono le famiglie meno benestanti.
Secondo il segretario Enrico Letta, il Pd non è più il «partito della Ztl», ossia quello delle zone a traffico limitato dei centri cittadini.
Ma quanto hanno davvero contato le periferie nella vittoria elettorale del Pd? I numeri delle maggiori città al voto – Roma, Milano, Napoli e Torino – suggeriscono cautela e che il centrosinistra non debba esagerare in una lettura troppo ottimistica nei risultati delle maggiori città al voto. Da un lato un peso significativo l’ha avuto l’astensionismo, concentrato per lo più nelle periferie, dall’altro lato non sempre nei quartieri in periferia vivono le famiglie meno benestanti.