Il 1° maggio 2019, in un’intervista alla Stampa, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha parlato dell’impetuoso sviluppo economico dei Paesi dell’Europa centrale e di quello che sarà il loro futuro all’interno dell’Unione europea, prospettando un ingresso tra i Paesi contributori netti del bilancio Ue entro, più o meno, il 2030.
Per evidenziare lo stato di salute delle economie mitteleuropee, Orbán ha affermato che «oggi l’interscambio Visegrad-Germania è più del doppio di quello fra Berlino e Roma».
Il cosiddetto “gruppo di Visegrad” è un’alleanza tra Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia. L’intento di questi Paesi è quello di collaborare per rafforzare la propria posizione all’interno dell’Unione.
Ma davvero la somma del valore economico tra import ed export di questo gruppo con la Germania è maggiore dell’interscambio che abbiamo noi con Berlino? Ed è un dato significativo? Abbiamo verificato.
Per evidenziare lo stato di salute delle economie mitteleuropee, Orbán ha affermato che «oggi l’interscambio Visegrad-Germania è più del doppio di quello fra Berlino e Roma».
Il cosiddetto “gruppo di Visegrad” è un’alleanza tra Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia. L’intento di questi Paesi è quello di collaborare per rafforzare la propria posizione all’interno dell’Unione.
Ma davvero la somma del valore economico tra import ed export di questo gruppo con la Germania è maggiore dell’interscambio che abbiamo noi con Berlino? Ed è un dato significativo? Abbiamo verificato.