Il 14 febbraio il Parlamento europeo ha approvato una norma che dal 2035 vieta di vendere nell’Unione europea auto a benzina e diesel per ridurre le emissioni di CO2. Tra i 340 voti favorevoli ci sono stati quelli dei parlamentari europei del Partito democratico, del Movimento 5 stelle e di Azione-Italia viva, mentre i 279 voti contrari comprendono quelli della Lega, di Forza Italia e di Fratelli d’Italia.
Nelle ultime ore vari esponenti dei tre partiti al governo hanno criticato il voto del Parlamento europeo, che ora dovrà essere confermato in via definitiva dal Consiglio dell’Unione europea. Per esempio, secondo il leader della Lega Matteo Salvini la nuova norma è «l’ennesima follia nel nome del fanatismo verde», mentre secondo il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso l’Ue rischia di danneggiare il settore dell’automotive italiano. Alcuni esponenti dei partiti di opposizione, tra cui il leader di Azione Carlo Calenda, hanno accusato il governo Meloni di avere comunque delle responsabilità sull’approvazione del divieto che partirà dal 2035.
Vista la confusione tra le parti, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su quanto successo finora. In breve: la gran parte del percorso che ha portato all’approvazione della norma nel Parlamento europeo ha visto l’opposizione dei partiti di destra e centrodestra italiani. Ma quando sono andati al governo anche loro hanno avuto un ruolo nell’approvazione.
Nelle ultime ore vari esponenti dei tre partiti al governo hanno criticato il voto del Parlamento europeo, che ora dovrà essere confermato in via definitiva dal Consiglio dell’Unione europea. Per esempio, secondo il leader della Lega Matteo Salvini la nuova norma è «l’ennesima follia nel nome del fanatismo verde», mentre secondo il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso l’Ue rischia di danneggiare il settore dell’automotive italiano. Alcuni esponenti dei partiti di opposizione, tra cui il leader di Azione Carlo Calenda, hanno accusato il governo Meloni di avere comunque delle responsabilità sull’approvazione del divieto che partirà dal 2035.
Vista la confusione tra le parti, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su quanto successo finora. In breve: la gran parte del percorso che ha portato all’approvazione della norma nel Parlamento europeo ha visto l’opposizione dei partiti di destra e centrodestra italiani. Ma quando sono andati al governo anche loro hanno avuto un ruolo nell’approvazione.