Nella notte tra il 21 e il 22 novembre, oltre al disegno di legge di Bilancio per il 2023, il Consiglio dei ministri guidato da Giorgia Meloni ha approvato anche un decreto-legge che, come spiega un comunicato del governo, contiene «misure urgenti in materia di accise e Iva sui carburanti» e di sostegno per i territori delle Marche, colpiti nelle scorse settimane da eventi meteorologici eccezionali.

Il comunicato del governo dice solo che il decreto-legge, il cui testo ufficiale non è ancora disponibile, «rimodula» le accise sui carburanti, ossia le imposte fisse su benzina e gasolio. Secondo fonti stampa, con questo provvedimento il governo Meloni avrebbe fatto una sorta di marcia indietro, rispetto a quanto deciso lo scorso 10 novembre con l’approvazione del nuovo decreto “Aiuti”. 

Questo decreto aveva infatti stabilito che dal 19 novembre al 31 dicembre 2022 sarebbero rimaste in vigore le riduzioni già introdotte dal governo Draghi, con le accise sulla benzina che avrebbero avuto un valore di circa 0,48 centesimi al litro, quelle sul gasolio di circa 0,37 centesimi, quelle sul Gpl di circa 0,18 centesimi e quelle sul metano azzerate. Secondo l’agenzia stampa parlamentare Public Policy, con il nuovo decreto il governo Meloni ha deciso che dal 1° dicembre al 31 dicembre le accise sulla benzina avranno un valore pari a circa 0,58 centesimi al litro (cifra comunque inferiore agli 0,73 centesimi di accisa in vigore prima del taglio introdotto a marzo dal governo Draghi) e quelle sul gasolio pari a circa 0,47 centesimi (prima del taglio erano 0,62 centesimi). L’accisa sul Gpl passerà invece a circa 0,22 centesimi. Ricapitolando: il taglio sulle accise di benzina e gasolio passerà così da 25 a 15 centesimi di euro. 

Secondo fonti stampa, questa rimodulazione delle accise confluirà nel decreto “Aiuti” approvato il 10 novembre, che ora dovrà iniziare il suo esame in Parlamento.