Il 29 giugno il deputato di Fratelli d’Italia Antonio Baldelli ha presentato alla Camera una proposta di legge per tutelare le croci sulle vette delle montagne. La scorsa settimana alcuni esponenti del partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e della Lega avevano accusato il Club alpino italiano (Cai), una delle più importanti associazioni italiane di alpinismo, di aver proposto di rimuovere le croci sulle vette delle montagne. In realtà un esponente del Cai aveva detto che la posizione dell’associazione era quella di lasciare integre le croci esistenti, perché testimonianze significative di uno spaccato culturale, e allo stesso tempo di evitare l’installazione di nuovi simboli sulle cime. 

Al momento il testo della proposta di legge non è ancora stato pubblicato sul sito della Camera, ma Pagella Politica ha potuto prenderne visione. Fratelli d’Italia propone di modificare l’articolo 136 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, introducendo tra i beni e le aree di «notevole interesse pubblico» le croci poste sulle vette e i crinali delle montagne oltre i 1.600 metri di altitudine per le Alpi e oltre i 1.200 metri di altitudine per gli Appennini. «Le croci poste sulle vette delle nostre montagne sono diventate parte integrante del paesaggio montano e anzi lo caratterizzano, spesso ne rappresentano una peculiarità e ne ricordano la storia. Esse sono indubbiamente espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio», ha detto a Pagella Politica Baldelli. «Nella tutela delle croci montane, l’attuale proposta di legge ratifica ed esalta il valore culturale del paesaggio italiano, composto dal rapporto millenario fra uomo e natura che ha disegnato il territorio con una stratificazione di simboli e valori».

Il percorso verso l’eventuale approvazione della proposta di legge è comunque appena iniziato. Dopo la sua pubblicazione ufficiale, il testo dovrà essere assegnato a una commissione parlamentare della Camera che dovrà esaminarlo ed eventualmente approvarlo. Nel caso ottenesse il via libera, dovrà essere esaminato dall’assemblea che a sua volta potrà approvarlo o meno. Per diventare legge a tutti gli effetti il testo dovrà essere approvato sia dalla Camera che dal Senato nella stessa versione.