Il fact-checking della prima intervista di Draghi da presidente del Consiglio

Guerra, pandemia ed economia: abbiamo verificato sette dichiarazioni rilasciate al Corriere della Sera
ANSA/Mauro Scrobogna
ANSA/Mauro Scrobogna
Il 17 aprile il Corriere della Sera ha pubblicato la prima intervista concessa dal presidente del Consiglio Mario Draghi a un quotidiano da quando è alla guida del governo italiano. 

Dall’economia alla guerra in Ucraina, passando per la pandemia di Covid-19, abbiamo verificato sette dichiarazioni dell’ex presidente della Banca centrale europea (Bce), che non ha commesso particolari errori.

L’andamento del Pil

«Sul piano economico usciamo da un anno in cui abbiamo avuto una crescita del prodotto interno lordo del 6,6 per cento»

La percentuale citata da Draghi è corretta, come indicato nel Documento di economia e finanza (Def), che contiene le stime aggiornate sull’andamento dell’economia italiana e gli obiettivi di finanza pubblica per i prossimi anni. Quest’anno il Pil italiano è invece stimato crescere del 3,1 per cento rispetto all’anno scorso.

I preparativi della guerra

«Quasi 200 mila uomini in pieno assetto da guerra erano stati portati al confine dell’Ucraina»

È vero: il 19 febbraio, a cinque giorni dall’inizio della guerra, gli Stati Uniti avevano dichiarato che la Russia aveva ammassato circa 190 mila soldati ai confini con l’Ucraina.

Il Parlamento e l’invio delle armi all’Ucraina

«La decisione di inviare le armi è stata presa quasi all’unanimità in Parlamento»

Draghi ha ragione. Il 1° marzo il Senato ha approvato con 244 voti favorevoli, 13 contrari e tre astensioni una risoluzione che, tra le altre cose, dava parere favorevole all’invio di armi all’Ucraina. Lo stesso giorno una risoluzione analoga è stata approvata dalla Camera, con 459 voti favorevoli, 25 contrari e 12 astenuti.

La dipendenza energetica dell’Ue dalla Russia

«L’Europa compra più di metà del gas esportato dalla Russia»

Questa affermazione è confermata dai dati dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea): nel 2021 la Russia ha esportato con i suoi gasdotti 210 miliardi di metri cubi di gas naturale, di cui 158 miliardi sono andati verso Paesi europei.

Le misure del governo contro i rincari energetici

«Abbiamo già speso 20 miliardi [contro il caro bollette]»

La cifra indicata da Draghi è sostanzialmente corretta. Tra maggio 2021 e inizio marzo 2022, il governo ha stanziato oltre 15,5 miliardi di euro per contenere i rincari del costo dell’elettricità e del gas. A questi vanno aggiunti i quasi 4 miliardi di euro stanziati dall’ultimo decreto-legge del 21 marzo 2022 per ridurre, tra le altre cose, il costo dell’accisa sui carburanti.

Lo studio dell’Iss sulle morti evitate grazie ai vaccini

«Secondo un recente studio dell’Istituto superiore di sanità la campagna vaccinale, dal suo inizio a gennaio 2022, ha evitato circa 150 mila decessi»

È vero: abbiamo spiegato più nel dettaglio lo studio dell’Iss in questa analisi.

L’avanzamento del Pnrr

«Nel 2021 abbiamo realizzato tutti gli obiettivi previsti dal Pnrr. Pochi giorni fa sono arrivati i primi 21 miliardi, che si aggiungono ai quasi 25 che abbiamo ricevuto l’anno scorso»

Il 13 aprile la Commissione europea ha erogato all’Italia la prima rata dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), per un valore pari a 21 miliardi di euro: 10 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto, mentre 11 miliardi sono prestiti. Il nostro Paese aveva inviato la richiesta del versamento a fine dicembre e la domanda era stata approvata dalla Commissione Ue lo scorso 28 febbraio, certificando il raggiungimento dei 51 obiettivi del Pnrr fissati per il 2021. 

Il valore complessivo della prima rata era in realtà pari a 24,1 miliardi di euro, ma l’effettivo versamento è stato pari a 21 miliardi perché la Commissione Ue ha trattenuto sulla rata una quota pari al 13 per cento del prefinanziamento da 24,9 miliardi di euro ricevuto ad agosto 2021 dall’Italia.

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