Nel primo cartello, Salvini confronta i numeri dei migranti sbarcati in Italia nel 2017 con quelli arrivati nel 2018. Due anni fa sarebbero giunti sulle coste italiane 119.369 migranti, mentre da gennaio a dicembre 2018 questo numero sarebbe sceso a 23.370.
Come
mostrano i dati pubblicati dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno, le cifre di Salvini sono corrette. Rispetto al 2017, nel 2018 c’è stata una riduzione degli sbarchi di oltre l’80 per cento, confermata anche dalle rilevazioni dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr).
In realtà, il governo Conte si è insediato il 1° giugno 2018, quindi i risultati su questo fronte sono da condividersi con il precedente governo. Per quanto riguarda gli sbarchi, già con l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti
si era verificato un calo molto significativo a partire dall’agosto 2017. I numeri sono chiari: da agosto 2017 a maggio 2018 – periodo in cui è diventato effettivo il contestato accordo con la Libia e prima dell’insediamento del nuovo governo – gli sbarchi in Italia
sono stati 37.586, mentre nello stesso periodo del biennio precedente, da agosto 2016 a maggio 2017, erano stati
147.890. Una riduzione di oltre 110 mila unità.
Secondo un’analisi pubblicata da
lavoce.info di Francesco Daveri, questo trend continuo di calo degli arrivi
è attribuibile per circa due terzi alle politiche di Minniti, e per circa un terzo al ministro Salvini. Secondo Daveri – «indipendentemente da come si valutino le politiche messe in atto dai due ministri – l’operato di Salvini «ha portato a un calo di sbarchi per 49.200 persone, corrispondente al 31,1 per cento del totale», mentre quello di Minniti corrisponde al 68,9 per cento del totale.