Dopo la grande partecipazione alle manifestazioni per il clima Fridays For Future di settembre 2019, l’ex presidente del Consiglio Enrico Letta ha proposto di estendere il diritto di voto anche a chi ha compiuto 16 anni.
In Italia, infatti, oggi per andare alle urne occorre aver raggiunto la maggiore età, salvo rare eccezioni che si sono verificate in occasione delle primarie di alcuni partiti (per esempio le primarie del Pd nel 2017 per la scelta del segretario).
Per votare al Senato, l’età minima è di 25 anni, ma in quest’analisi, per i Paesi che come il nostro hanno due Camere, prenderemo in considerazione l’età anagrafica più bassa per votare in una delle due.
Secondo Letta, abbassare l’accesso al voto da 18 a 16 anni permetterebbe di arginare «la sottorappresentazione dei giovani nella nostra società».
Questa proposta ha altri precedenti nel mondo? Sì, sono diversi i Paesi europei e non solo in cui chi ha meno di 18 anni – 16 o 17, a seconda dei casi – può votare.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono gli Stati in questione (qui la mappa). In primo luogo, consideriamo solo i Paesi in cui sedicenni e diciassettenni possono votare alle elezioni del parlamento o di altri organi rappresentativi nazionali, per analizzare in seguito i casi che riguardano le elezioni regionali e locali.
In Europa
Austria
In Austria, chi ha 16 anni ha diritto di voto dal 2007, su decisione dell’allora governo di grande coalizione tra conservatori e socialdemocratici. La prima elezione in cui il diritto è stato esercitato è avvenuta a settembre 2008.
L’Austria è stato il primo Paese dell’Unione Europea ad abbassare l’età minima legale per il voto. L’età minima per candidarsi alle cariche pubbliche austriache è comunque rimasta quella di 18 anni.
Malta
Da gennaio 2018, a Malta chi ha 16 anni può esercitare il diritto di voto: la modifica della Costituzione rende l’isola il secondo Paese europeo, dopo l’Austria, a permettere ai sedicenni di recarsi alle urne.
Per essere candidabili, i cittadini maltesi devono però aver compiuto 18 anni.
Grecia
Grazie a una riforma dell’allora governo Tsipras, dal 2016 in Grecia possono votare anche i diciassettenni, che a luglio 2015 si sono recati alle urne per la prima volta per rinnovare il Parlamento.
Ungheria
Un caso particolare all’interno dell’Ue riguarda invece l’Ungheria, dove il diritto di voto è formalmente concesso solo a chi ha compiuto 18 anni, ma con delle eccezioni.
Ai cittadini che si sposano a 16 e 17 anni è infatti concesso il diritto di voto. Il matrimonio permette loro di entrare nella maggiore età “in anticipo”.
Centro-sud America
Argentina
In Argentina l’età minima per votare è fissata a 16 anni, ma per i sedicenni e i diciassettenni – come per chi ha più di 70 anni – il voto è opzionale e non obbligatorio. Chi ha tra i 18 e i 70 anni, invece, e non va a votare rischia di essere multato.
Brasile
In Brasile, la Costituzione fissa l’età minima per votare a 16 anni ma, come per la vicina Argentina, il voto è obbligatorio solo tra i 18 e i 70 anni.
Ecuador
Anche in Ecuador il voto è facoltativo per chi ha 16 e 17 anni, mentre è obbligatorio tra i 18 e i 65, secondo quanto stabilisce l’articolo 62 della Costituzione.
Cuba e Nicaragua
A Cuba – che però non è uno Stato democratico – si può votare a partire dai 16 anni d’età, così come inNicaragua.
Resto del mondo
Infine, ci sono altri tre Paesi, sparsi tra Africa e Asia, che prevedono il diritto di voto a chi ha 17 anni: il Timor Est, l’Indonesia e la Corea del Nord (articolo 66 della Costituzione socialista della Repubblica Popolare Democratica di Corea), anche se si tratta di una dittatura comunista e quindi le elezioni non contano nulla.
Etiopia e Sudan?
Un po’ di confusione, invece, c’è a riguardo dell’Etiopia e del Sudan.
Secondo un articolo del Guardian di giugno 2015, in Etiopia si può votare a 17 anni, ma dalle nostre verifiche non risulta. In base alla Costituzione etiope (art. 38) e a quanto registrato dall’Inter-parliamentary Union (Ipu, un istituto che si occupa di sistemi parlamentari nel mondo), in Etiopia l’età minima per il voto è 18 anni.
La questione è più complessa per il Sudan, dove di recente è avvenuta una transizione di potere tra l’ex dittatore Omar al-Bashir e la società civile. Secondo l’Ipu, per votare in Sudan bisogna avere almeno 18 anni.
Discorso analogo vale per il vicino Sud Sudan, da non confondere con il Paese precedente. Qui, come ha stabilito la legge elettorale del 2012 (un anno dopo l’indipendenza dal Sudan), in Sud Sudan si vota dai 18 anni in su.
Abbiamo comunque contattato le ambasciate in Italia sia dell’Etiopia che del Sudan per avere conferma, ma siamo ancora in attesa di una risposta.
Le isole della Corona britannica
Tre possedimenti della Corona britannica – non indipendenti, ma che godono dell’autogoverno – hanno un’età minima di voto più bassa dei 18 anni.
Nell’Isola di Man, per esempio, è stata approvata nel 2008 una legge che ha abbassato l’età minima del voto a 16 anni.
L’anno precedente lo stesso provvedimento era stato preso nell’isola di Jersey, un’altra dipendenza della Corona nel Canale della Manica. Anche la vicina isola di Guernsey, che gode di un simile status di autogoverno, prese la decisione di abbassare l’età minima per votare a 16 anni alla fine del 2007.
Le elezioni locali
In alcuni Paesi, il voto a 16 anni è garantito solo per le elezioni locali, e non in quelle per il Parlamento.
In Svizzera, per esempio, questo avviene nel Cantone di Glarona, che per ora è l’unico cantone che ha concesso questo diritto. Gli under 18 possono andare alle urne anche in una decina di Länder tedeschi a partire dal 1996, quando il primo fu il Land della Bassa Sassonia.
In Scozia i sedicenni hanno votato per la prima volta in occasione del fallito referendum pro-indipendenza del 2014, mentre il voto under 18 è stato sperimentato in alcune zone della Norvegia per le elezioni locali del 2011.
In conclusione
Secondo le rilevazioni di Pagella Politica aggiornate a ottobre 2019, sono diversi i Paesi che hanno dato possibilità di votare agli under 18 (compresi sedici e diciassettenni) nelle elezioni del Parlamento o di organi rappresentativi nazionali: tre in Europa (Austria, Grecia e Malta), cinque in Centro-sud America (Argentina, Brasile, Nicaragua, Cuba ed Ecuador) e tre in Asia (Timor Est, Indonesia e Corea del Nord).
Esistono poi dei casi particolari. In Ungheria, per esempio, i sedicenni possono votare se sono sposati, mentre gli under 18 hanno diritto di voto in tre possedimenti del Regno Unito: le Isole di Man, Jersey e Guernsey.
Infine, ci sono casi – come un cantone in Svizzera e alcuni Land tedeschi – che concedono il voto agli under 18 per le elezioni locali, ma non per quelle parlamentari.
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