Le misure del governo contro i rincari delle bollette

In via temporanea sono stati stanziati 3 miliardi di euro per aiutare famiglie e imprese
Ansa
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Il 28 febbraio il governo Meloni ha approvato un decreto-legge per far fronte all’aumento dei costi delle bollette e aiutare le famiglie e le imprese. Il contenuto del decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è stato riassunto dal governo in un comunicato stampa, in un video pubblicato sui social network dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e in una conferenza stampa, a cui hanno partecipato il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.

Le misure per le famiglie

La principale misura introdotta dal decreto-legge è un bonus da 200 euro (ribattezzato dalla stampa “bonus Bollette”) per le famiglie che hanno un ISEE inferiore ai 25 mila euro. L’erogazione del bonus non sarà automatica, ma sarà attiva nel trimestre successivo a quello della richiesta da parte delle famiglie che rispettano i requisiti. Per i nuclei familiari che già usufruiscono di agevolazioni nel pagamento della bolletta, il bonus sarà aggiuntivo e sarà erogato direttamente nel secondo trimestre del 2025.

Secondo i dati INPS
più aggiornati, le famiglie italiane con un ISEE inferiore ai 25 mila euro sono circa otto milioni, come correttamente riportato dal ministro Pichetto Fratin in conferenza stampa. Se tutte le famiglie idonee faranno richiesta del bonus, quindi, le agevolazioni alle famiglie nella misura costeranno allo Stato circa 1,6 miliardi di euro.

Il bonus “Bollette” non è permanente, ma solo temporaneo: sarà valido per un trimestre. In conferenza stampa, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha detto che il governo spera che «i prezzi dell’energia e del gas si riducano» nei prossimi mesi, per esempio con l’arrivo dell’estate, rendendo non più necessario il contributo del governo.

Per le famiglie considerate “vulnerabili” è stato poi prorogato fino al 2027 il cosiddetto “servizio a tutele graduali”, un servizio energetico agevolato che serve per accompagnare il passaggio dal mercato tutelato (che scadrà nei prossimi due anni) al mercato libero. Lo stesso servizio è garantito anche alle imprese più piccole.

Infine, il governo ha stabilito alcune soglie di prezzo dell’energia oltre cui lo Stato non incasserà più l’imposta sul valore aggiunto (IVA). Il valore di quest’ultima, infatti, è calcolato in percentuale sul prezzo: di conseguenza, all’aumentare del costo dell’energia aumentano anche gli introiti dello Stato. In base al nuovo decreto, le eventuali maggiori entrate rispetto alla soglia stabilita saranno stanziate in un fondo per finanziare ulteriori agevolazioni per imprese e famiglie vulnerabili.

Le misure per le aziende

Per quanto riguarda le aziende, seicento milioni di euro raccolti dallo Stato con le cosiddette “Aste ETS” –  le aste per la vendita di quote di emissione di CO2 a cui partecipano le imprese – finanzieranno il Fondo per la transizione energetica nel settore industriale, che garantisce agevolazioni per le aziende. Altri seicento milioni di euro finanzieranno l’azzeramento per un semestre dei cosiddetti “oneri di sistema” delle piccole e medie imprese. Gli oneri di sistema sono i costi aggiuntivi presenti in bolletta che finanziano attività di interesse generale per il sistema energetico.

Sommando queste due misure si arriva a 1,2 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti gli 1,6 miliardi previsti per finanziare il bonus “Bollette”. Oltre a questi 2,8 miliardi di euro complessivi bisogna poi tenere conto delle altre spese non quantificabili al momento, come i mancati incassi dell’IVA sopra una certa soglia di prezzo. Secondo quanto dichiarato dal governo, per finanziare il decreto sono stati stanziati circa 3 miliardi di euro di cui, come detto da Meloni nel video e da Giorgetti in conferenza stampa: 1,6 miliardi per le misure dedicate alle famiglie e 1,4 miliardi per quelle alle imprese. Il dato sembra quindi trovare riscontro nei numeri disponibili.

Il nuovo decreto-legge ha introdotto anche alcune misure per aumentare la trasparenza delle bollette e favorire la confrontabilità delle offerte dei diversi operatori energetici. I fornitori energetici che non rispetteranno queste nuove indicazioni potranno incorrere a sanzioni fino a 155 milioni di euro.

Le reazioni

«Anche in questo caso, l’esecutivo ha dato prova di grande concretezza e senso di responsabilità, rispondendo alle polemiche con i fatti. Lo ribadiamo: nessuno sarà lasciato indietro», ha scritto la pagina ufficiale di Fratelli d’Italia commentando il decreto su Instagram. «Finalmente avremo delle bollette chiare», ha aggiunto Meloni nel suo video, riferendosi alle nuove norme per aumentare la trasparenza nelle bollette.

Alcuni partiti di opposizione invece hanno criticato il provvedimento del governo, in particolare la sua durata temporanea. «Il decreto “Bollette” del governo è una truffa: prevede un bonus per tre mesi quando da anni gli italiani subiscono il caro bollette», ha commentato il deputato e coportavoce di Europa Verde Angelo Bonelli. 

Varie associazioni di consumatori, da Altroconsumo all’Alleanza contro la povertà in Italia, hanno chiesto al governo misure strutturali per aiutare i consumatori, mentre il WWF ha criticato l’uso dei fondi ottenuti attraverso le aste ETS, che dovrebbero essere usati per la transizione energetica e per aiutare le aziende a inquinare di meno.

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