Uno degli effetti principali della crisi demografica che sta affrontando l’Italia è lo spopolamento di intere zone del nostro Paese. Nell’ultimo anno la popolazione italiana è diminuita di 180 mila persone a causa delle minori nascite e dell’aumento dei decessi. In Italia lo spopolamento riguarda in particolare il Mezzogiorno e le cosiddette “aree interne”, ossia i comuni più periferici sia a livello geografico sia per la possibilità di accedere ai servizi essenziali. Nel nostro Paese le aree interne coprono il 60 per cento della superficie nazionale e hanno solo il 22 per cento della popolazione.
Inoltre, questo spopolamento sta aumentando lo squilibrio di densità abitativa che già si registra in Italia, dove alcune aree nelle città sono estremamente abitate mentre in altri luoghi non vive stabilmente nessuno. Per densità abitativa si intende il numero di abitanti presenti in un chilometro quadrato di territorio.
Inoltre, questo spopolamento sta aumentando lo squilibrio di densità abitativa che già si registra in Italia, dove alcune aree nelle città sono estremamente abitate mentre in altri luoghi non vive stabilmente nessuno. Per densità abitativa si intende il numero di abitanti presenti in un chilometro quadrato di territorio.