Il Columbus Day è tornato ma non se ne era mai andato

Meloni ha ringraziato il presidente degli Stati Uniti per aver ripristinato una festa che, in realtà, non era mai stata abolita
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Il 9 ottobre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ringraziato sui social network il presidente degli Stati Uniti Donald Trump «per aver ripristinato il Columbus Day e per aver così ricordato che la storia non si cancella». «E lo ringrazio per aver, in questa occasione, ribadito il legame antico che unisce le nostre due nazioni e che entrambi intendiamo rafforzare, anche grazie al prezioso contributo dell’orgogliosa comunità italo-americana», ha aggiunto Meloni.

A differenza di quanto lascia intendere la presidente del Consiglio, il Columbus Day non era stato cancellato prima che Trump fosse rieletto presidente. Ma procediamo con ordine.

La nuova proclamazione

Il 9 ottobre Trump ha firmato la proclamazione con cui ha stabilito che lunedì 13 ottobre si celebrerà il Columbus Day. Le proclamazioni sono uno degli atti ufficiali che possono essere adottati dal presidente degli Stati Uniti. 

Nel testo della proclamazione si legge che gli Stati Uniti «onorano il leggendario Cristoforo Colombo, il primo eroe americano, un gigante della civiltà occidentale», e che il suo viaggio avrebbe «portato attraverso l’Atlantico migliaia di anni di saggezza, filosofia, ragione e cultura, aprendo la strada al trionfo della civiltà occidentale». Trump definisce «oltraggiosa» la campagna di chi negli ultimi anni avrebbe «cercato di cancellare la nostra storia e infangare i nostri eroi» abbattendo statue e monumenti dedicati all’esploratore, e promette che «sotto la mia guida quei giorni sono finiti».

«Nel celebrare la sua eredità, riconosciamo anche il contributo di innumerevoli italoamericani che, come lui, hanno dato un apporto fondamentale alla nostra cultura e al nostro stile di vita», si legge nella proclamazione di Trump. «Ancora oggi, gli Stati Uniti e l’Italia condividono un legame speciale, fondato sui valori senza tempo della fede, della famiglia e della libertà. La mia amministrazione è determinata a rafforzare nei prossimi anni la nostra lunga e importante amicizia».

Trump ha così invitato gli statunitensi a festeggiare il Columbus Day «con cerimonie e attività appropriate» e a esporre la bandiera degli Stati Uniti «in onore del grande Cristoforo Colombo e di tutti coloro che hanno contribuito a costruire la nostra nazione».

Che cos’è il Columbus Day

Il Columbus Day è una delle undici festività federali riconosciute negli Stati Uniti. Si celebra ogni anno dal 1934 e, dal 1971, cade il secondo lunedì di ottobre (in precedenza era il primo), per ricordare lo sbarco di Cristoforo Colombo il 12 ottobre 1492 su un’isola oggi parte delle Bahamas. 

Le festività federali sono giornate istituite dal governo statunitense in cui gli uffici pubblici e i servizi federali, come le poste, restano chiusi, e i dipendenti statali hanno diritto a un giorno di riposo. Tra queste rientrano, per esempio, il Giorno del Ringraziamento, il Natale e il Giorno dell’Indipendenza.

Come si può verificare sul sito dell’Office of Personnel Management – l’ente federale che gestisce il personale civile del governo degli Stati Uniti – il Columbus Day non era mai stato rimosso dall’elenco delle festività ufficiali, neppure durante la presidenza di Joe Biden. Negli ultimi anni la ricorrenza dedicata a Colombo figura infatti stabilmente tra le feste federali riconosciute dal governo.

Le proclamazioni di Biden

Durante il suo mandato, dal 20 gennaio 2021 al 20 gennaio 2025, Biden ha firmato ogni anno una proclamazione per celebrare il Columbus Day. 

Sul sito della gazzetta ufficiale del governo federale, si possono consultare i testi delle proclamazioni dedicate al Columbus Day firmate da Biden nel 2021, 2022, 2023 e 2024. Nell’ultima, datata 11 ottobre 2024, il presidente aveva celebrato «il patrimonio orgoglioso degli italoamericani», ricordando le storie di chi «lasciò tutto per attraversare l’oceano e inseguire il sogno americano» e il ruolo degli italoamericani nella costruzione del Paese, spesso nonostante discriminazioni e violenze. 

Biden aveva inoltre sottolineato che il Columbus Day nacque nel 1892 come risposta a un linciaggio di undici immigrati italiani e aveva richiamato i «legami profondi e l’alleanza strategica» tra Stati Uniti e Italia, fondati su valori comuni come la democrazia e la libertà. Dunque, anche il precedente presidente degli Stati Uniti aveva ribadito il legame tra statunitensi e italiani, come fatto da Trump nella sua nuova proclamazione.

L’introduzione dell’Indigenous Peoples’ Day

C’è però una differenza tra l’approccio di Trump e quello di Biden. Biden, infatti, è stato il primo presidente degli Stati Uniti a commemorare ufficialmente l’Indigenous Peoples’ Day, una giornata dedicata alla storia e alla cultura dei popoli indigeni. Nel 2021 ha firmato una proclamazione che istituiva l’11 ottobre come data di celebrazione, in coincidenza con il Columbus Day, riconoscendo che «i contributi dei popoli indigeni alla nostra nazione sono parte integrante della sua identità e della sua società».

La decisione era stata accolta favorevolmente da chi considera Cristoforo Colombo una figura controversa, simbolo dell’inizio della colonizzazione europea e delle violenze subite dalle popolazioni native. 

L’Indigenous Peoples’ Day, però, non è stata introdotta come una festività federale: per diventarlo servirebbe una legge del Congresso, e i tentativi presentati per sostituire il Columbus Day non sono stati approvati. 

A livello locale, invece, la situazione varia: fino a oggi alcuni Stati hanno continuato a celebrare il Columbus Day, mentre altri lo hanno sostituito con l’Indigenous Peoples’ Day. In alcuni casi, le due ricorrenze hanno convissuto.

Ricapitolando: la proclamazione firmata da Trump non ha ripristinato alcuna festa abolita, perché il Columbus Day è sempre rimasto una festività federale riconosciuta dalla legge. La sua iniziativa ha un valore soprattutto simbolico e politico: serve a marcare una distanza dall’approccio di Biden, che affiancava alla ricorrenza quella dedicata ai popoli indigeni, e a rilanciare una narrazione patriottica e identitaria in difesa di Colombo come “eroe americano” e della tradizione italoamericana.
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