In Parlamento è tutto un fan club della Serie A

Deputati e senatori hanno formato almeno 17 gruppi di tifosi, mossi non solo dalla passione per il calcio
Ansa
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Quello che la politica divide, il calcio unisce. O quasi. Ci sono gli storici club dei tifosi della Roma, quelli del Milan, dell’Inter e della Juve, ma di recente ne sono nati altri, per difendere gli interessi delle squadre di calcio meno rappresentate, le cosiddette “provinciali”. E alcuni sono frutto di scissioni tra gruppi già esistenti, come avviene immancabilmente nel mondo della politica. Stiamo parlando dei club dei parlamentari tifosi che, da destra a sinistra, riuniscono deputati e senatori accomunati dalla stessa fede calcistica. 

Al momento i club di parlamentari tifosi attivi tra Camera e Senato sono una ventina, di cui almeno sette sono nati nell’attuale legislatura, iniziata il 13 ottobre 2022. L’ultimo club creato in ordine di tempo è l’Hellas Club Parlamento, che è stato presentato in una conferenza stampa alla Camera il 20 novembre e raggruppa i parlamentari tifosi dell’Hellas Verona. Del club fanno parte diversi parlamentari, veronesi e non, soprattutto di Fratelli d’Italia e della Lega, tra cui lo stesso presidente della Camera Lorenzo Fontana, che per l’occasione ha partecipato alla conferenza stampa. «Nella mia veste di presidente non faccio spesso conferenze stampa, ma ho fatto uno strappo alla regola, perché per me è un’occasione speciale», ha spiegato il presidente della Camera, la cui fede calcistica è nota tra gli ambienti parlamentari. «Ho fatto il mio primo abbonamento alla curva dell’Hellas Verona ormai 25 anni fa. Ora non ci posso più andare per ovvie ragioni legate al mio ruolo, ma vado comunque allo stadio con mia figlia in tribuna», ha aggiunto Fontana, affiancato dal presidente dell’Hellas Club Parlamento Ciro Maschio, deputato di Fratelli d’Italia, e dal presidente della società calcistica Maurizio Setti, anche lui presente alla Camera per l’occasione. 

Al di là della passione e delle emozioni, i club dei tifosi parlamentari non sono gruppi organizzati di tifosi come gli altri: sono un punto di raccordo – poco trasparente, come vedremo – tra le società calcistiche e la politica, dove deputati e senatori si fanno portatori degli interessi di queste realtà e dei loro territori alla Camera e al Senato.

Quanti club ci sono

Non esiste un elenco ufficiale dei club di tifosi attivi tra Camera e Senato, come hanno confermato fonti parlamentari a Pagella Politica. Secondo le nostre verifiche, basate su notizie stampa, i club di tifosi parlamentari attualmente attivi sono almeno 17, e rappresentano 14 squadre di calcio tra Serie A e Serie B: Juventus, Milan, Inter, Roma, Napoli, Lazio, Fiorentina, Lecce, Torino, Hellas Verona, Monza, Parma, Sampdoria e Salernitana. 

Le squadre rappresentate sono meno dei club di tifosi perché in alcuni casi esistono più club per la stessa squadra. Per esempio, nel 2003 è nato il Milan Club Montecitorio a cui si è aggiunto nel 2019 il Milan Club Parlamento. Il primo raggruppa i deputati tifosi del Milan, mentre il secondo comprende anche i senatori. Dei due Milan Club fanno parte parlamentari noti come Maria Elena Boschi, deputata di Italia Viva, ex ministra e sottosegretaria nei governi Renzi e Gentiloni, e Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, già ministro nei governi Renzi e Letta. 

Tra i club di tifosi parlamentari prevalgono quelli delle squadre di Serie A: sui 17 club esistenti conteggiati da Pagella Politica, quelli relativi a squadre di Serie A sono 15. I club dedicati a squadre ora in Serie B sono due: il Sampdoria Club Parlamento, nato nel 2018 (quando la Sampdoria era Serie A), di cui fa parte il viceministro ai Trasporti Edoardo Rixi (Lega); e il Club Salernitana Parlamento, nato ad aprile 2023 (quando la Salernitana era in Serie A), e tra i cui membri c’è il deputato Piero De Luca (Partito Democratico), figlio del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che è stato sindaco proprio della città di Salerno per tre mandati.
La presentazione dell’Hellas Club Parlamento alla Camera il 2o novembre 2024 – Foto: Federico Gonzato/Pagella Politica
La presentazione dell’Hellas Club Parlamento alla Camera il 2o novembre 2024 – Foto: Federico Gonzato/Pagella Politica
I club di tifosi parlamentari sono simili agli intergruppi parlamentari, di cui ci siamo occupati in un altro approfondimento. Gli intergruppi sono raggruppamenti formati da deputati e senatori di partiti diversi, provenienti da tutti gli schieramenti, da sinistra a destra, e affrontano i temi più vari, ma la Camera e il Senato non hanno mai stabilito regole chiare, che garantiscano trasparenza sui loro componenti e sui requisiti minimi per la loro costituzione. 

A differenza degli intergruppi parlamentari, i club di tifosi parlamentari raccolgono spesso al loro interno non solo deputati e senatori, ma pure dipendenti del Parlamento e giornalisti. Ogni club ha regole proprie: può organizzarsi autonomamente e avere una sede esterna ai locali del Parlamento, e può affiliarsi alla rete degli altri club di tifosi sostenitori di una stessa squadra, beneficiando così dei vantaggi che le società calcistiche assegnano ai club di tifosi organizzati.

Non solo politici

Tra i club in Parlamento, c’è chi ha aperto a cittadini esterni ai “palazzi del potere”. È questo il caso del Roma Club Montecitorio, storico club parlamentare sostenitore della A.S. Roma nato nel 2003. «L’iniziativa di creare il club della Roma a Montecitorio è stata mia e di Sergio Cortellacci, un dipendente della Camera, che è l’attuale segretario del club», ha spiegato a Pagella Politica Paolo Cento, presidente del Roma Club Montecitorio. «Noi abbiamo fatto subito una scelta che è un po’ diversa dagli altri club calcistici parlamentari, che è quella di aprire il club agli esterni. Volevamo farne una cosa meno “vip” se si può dire così, e un po’ più popolare. È un tratto distintivo che ci teniamo molto a rimarcare, e rende l’idea di condivisione che secondo me sta alla base della passione per la Roma». 

Cento ha 62 anni ed è un politico di lungo corso. Già esponente dei Verdi, poi transitato in Sinistra Italiana (che ha abbandonato nel 2021), è stato deputato dal 1996 al 2008, e tra il 2006 e il 2008 è stato sottosegretario al Ministero delle Finanze nel secondo governo guidato da Romano Prodi. «Il nostro club è trasversale, va oltre le differenze politiche. Basti pensare che alla fondazione del club il nostro presidente onorario era l’ex presidente del consiglio democristiano Giulio Andreotti, e oggi il vicepresidente è Gianluca Caramanna, deputato di Fratelli d’Italia», ha spiegato Cento. «Noi al momento abbiamo circa 300 iscritti. Tra questi ci sono una ventina di parlamentari in tutti i gruppi politici, un’altra decina di ex parlamentari, più appunto alcuni dipendenti ed esterni». 

Tra i suoi ricordi più belli ci sono la fondazione dello stesso Roma Club, avvenuta appunto ormai vent’anni fa, e la Conference League vinta dalla A.S. Roma nel 2022. «Siamo stati il primo Roma Club a poter tenere con noi la coppa per un pomeriggio», ha aggiunto Cento. Come ha spiegato il presidente, il Roma Club Montecitorio fa parte dell’Associazione Italiana Roma Club (AIRC), l’associazione che raggruppa tutti i Roma Club in Italia. Far parte di una rete di club di tifosi dà la possibilità di accedere ad alcuni vantaggi. Per esempio, l’AIRC mette a disposizione il “Servizio Alfieri”: con questo servizio l’associazione dà la possibilità ai vari Roma Club di portare il proprio striscione in tribuna allo stadio Olimpico garantendo il biglietto gratuito all’iscritto che porta lo striscione.
Paolo Cento (il quarto in alto da sinistra) insieme all’ex allenatore della Roma Luciano Spalletti, ad alcuni calciatori e politici del Roma Club Montecitorio – Fonte: Roma Club Montecitorio
Paolo Cento (il quarto in alto da sinistra) insieme all’ex allenatore della Roma Luciano Spalletti, ad alcuni calciatori e politici del Roma Club Montecitorio – Fonte: Roma Club Montecitorio
Il Roma Club Montecitorio non è comunque l’unico club di tifosi parlamentari sull’A.S. Roma. Al Senato esiste infatti il “Roma Club Palazzo Madama”, il cui presidente è Antonio Guidi, senatore del gruppo di Noi Moderati. Tra gli esponenti più attivi del Roma Club Palazzo Madama c’è il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri, che di frequente interviene sui social network commentando le vicende riguardanti l’A.S Roma. Per esempio, di fronte ai deludenti risultati della squadra, lo scorso 3 novembre Gasparri ha definito «un caso umano» l’ex allenatore romanista Ivan Juric.

I club emergenti

Almeno sette dei 17 club di tifosi parlamentari sono nati in questa legislatura. Dal 13 ottobre 2022 a oggi, oltre al club dell’Hellas Verona, sono stati istituiti il club parlamentare del Lecce, del Torino, della Fiorentina, del Monza e della già citata Salernitana. In più, a settembre dello scorso anno è nato il secondo club parlamentare del Napoli, ossia il Napoli Club Montecitorio in seguito a una scissione avvenuta nel Napoli Club Parlamento. 

«Abbiamo istituito il Club Salernitana Parlamento l’anno scorso. Non era mai esistito fino a quel momento e abbiamo eletto come nostro presidente Andrea De Simone, che è un ex parlamentare. Del club fanno parte deputati e senatori, e anche dipendenti della Camera», ha spiegato a Pagella Politica Pino Bicchielli, deputato eletto con Noi Moderati nel collegio uninominale di Salerno, alla sua prima legislatura in Parlamento. «Un club calcistico in Parlamento è importante perché consente di portare le istanze di una squadra, ma più in generale di un territorio, a un livello più alto, appunto quello del Parlamento. E poi sono un’importante forma di dialogo visto che ne fanno parte tanti parlamentari di provenienza politica diversa».

Secondo il presidente dell’Hellas Club Montecitorio Ciro Maschio, i club di parlamentari possono essere un modo per far valere i diritti soprattutto delle squadre più piccole. «Al di là della sana passione calcistica, noi riteniamo che in passato spesso le squadre cosiddette “provinciali”, compresa la nostra, siano state bistrattate dal sistema delle grandi squadre, magari in alcune scelte arbitrali, o nel posizionamento nel contesto nazionale», ha spiegato Maschio in occasione della conferenza stampa di presentazione del club alla Camera. «Crediamo quindi che una presenza di un gruppo di autorevoli parlamentari possa essere di aiuto quando la squadra, la tifoseria e la città di Verona dovessero essere ingiustamente penalizzate in qualsiasi forma o discriminate».

A proposito di presunte penalizzazioni, a novembre dello scorso anno i parlamentari del Lecce Club Parlamento avevano protestato pubblicamente contro l’annullamento di un gol che avrebbe permesso al Lecce di vincere in una gara del campionato di Serie A contro il Milan, l’11 novembre 2023. In quell’occasione, il Lecce aveva segnato il gol del 3 a 2 contro il Milan nei minuti di recupero del secondo tempo, ma è stato poi annullato dall’arbitro che aveva fatto richiesta di controllare l’azione tramite il VAR, la tecnologia che permette agli arbitri di rivedere le azioni di gioco in caso di situazioni dubbie. In quel caso, il senatore leccese della Lega Roberto Marti, presidente della Commissione Sport del Senato, aveva anche annunciato iniziative per approfondire il caso del gol annullato al Lecce.

Impegno sociale e per i territori

Secondo Bicchielli, il ruolo principale dei club di tifosi parlamentari è portare la voce dei tifosi di fronte al decisore politico. «L’anno scorso, come club parlamenti, abbiamo organizzato un incontro su mia iniziativa con la Federazione Italiana Sostenitori Squadre Calcio (FISSC), che mette insieme tutti i club d’italia riconosciuti, perché crediamo che creare una sinergia tra i tifosi di tutte le squadre possa garantire il dialogo e garantire il miglior ambiente negli stadi», ha spiegato il deputato di Noi Moderati. Bicchielli ha anticipato di essere al lavoro per un’altra iniziativa simile: «Insieme agli altri rappresentanti dei club parlamentari stiamo lavorando per fare un’iniziativa qui alla Camera con i vertici della FISSC, per raccogliere le istanze che vengono dai tifosi italiani, dalla condizione degli stadi alla garanzia di aree riservate per le famiglie e ad accessi facilitati per i disabili».

Le iniziative portate avanti dai club di tifosi parlamentari non riguardano però solo il mondo del calcio. «Come Roma Club Montecitorio abbiamo sempre cercato di andare oltre la dimensione prettamente calcistica, dedicandoci a iniziative di carattere sociale. In passato abbiamo svolto diverse iniziative con i detenuti delle carceri romane, e ora stiamo lavorando per permettere l’ingresso allo stadio per bambini di famiglie in difficoltà economica», ha raccontato Cento. 

Per Bicchielli, oltre che con i tifosi, i club parlamentari devono comunque essere interlocutori dei vertici delle società di riferimento. «Quando abbiamo presentato il nostro club qui alla Camera è stato presente il presidente della società Danilo Iervolino, e sicuramente ci poniamo come interlocutori istituzionali anche dei vertici della squadra, perché fa parte delle nostre funzioni», ha spiegato Bicchielli. «Quando un parlamentare è eletto in un territorio, deve occuparsi dei problemi del territorio e delle sue realtà, comprese quelle sportive e calcistiche in questo caso». «Come Roma Club Montecitorio abbiamo sempre avuto un buon rapporto sia con la precedente proprietà dell’A.S. Roma, ossia con la famiglia Sensi, sia con le gestioni successive. Ci teniamo sempre a rimarcare la nostra autonomia, e personalmente ho espresso dubbi sulla gestione della società da parte dell’attuale dirigenza statunitense», ha spiegato il presidente Cento. Dal 2020 L’A.S. Roma è guidata da The Friedkin Group, un gruppo di investimento statunitense guidato dall’imprenditore Dan Friedkin.

A proposito di legami con le società, a febbraio 2023 è stato presentato in Parlamento il “Zeneixi de Roma” (dal dialetto ligure “Genovesi di Roma”), il club di tifosi romani del Genoa. Come hanno spiegato fonti parlamentari a Pagella Politica, “Zeneixi de Roma” non è un club di tifosi parlamentari ma è un club di tifosi genoani già esistente a Roma, a cui hanno aderito anche alcuni deputati e senatori. Tra questi c’è il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo (Forza Italia), fratello dell’attuale presidente del Genoa Alberto Zangrillo.

Gli interessi economici

Alcuni esponenti di club di tifosi parlamentari hanno legami più stretti con le società calcistiche. 

Per esempio, il presidente del Senato Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia) è presidente dell’Inter Club Parlamento ed è tutt’oggi tra gli azionisti dell’Inter. L’F.C. Internazionale Milano S.P.A., il nome esteso della società, è controllata per il 99,6 per cento delle sue azioni dalla società di investimento statunitense Oaktree Capital Management, mentre il restante 0,4 per cento delle azioni è posseduta da vari soci, tra cui per l’appunto La Russa [1]. Il presidente del Senato non ha comunque compiti di gestione della società, dato che non fa parte del consiglio di amministrazione. Tra l’altro, La Russa non è l’unico personaggio “famoso” che ha acquistato azioni dell’Inter: tra questi ci sono l’attore comico Giacomo Poretti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, e Marco Santin, membro del duo comico “Gialappa’s Band”.   

Il fatto che La Russa sia tra i soci dell’Inter non è incompatibile con il suo ruolo istituzionale, dato che la legge non vieta a un parlamentare di possedere azioni all’interno di una società o deterne il controllo. L’unico obbligo per i parlamentari è di presentare, entro tre mesi dall’inizio del loro mandato, una dichiarazione patrimoniale contenente, tra le altre cose, i beni posseduti, le eventuali azioni all’interno di società e se ricoprono ruoli di amministratori in aziende private. Questi documenti sono pubblicati nelle pagine personali dei deputati e dei senatori sui siti di Camera e Senato, e ogni anno devono essere aggiornati.
Il presidente del Senato Ignazio La Russa insieme al presidente dell’Inter Giuseppe Marotta dopo la vittoria della Coppa Italia a maggio del 2023 – Fonte: Ansa
Il presidente del Senato Ignazio La Russa insieme al presidente dell’Inter Giuseppe Marotta dopo la vittoria della Coppa Italia a maggio del 2023 – Fonte: Ansa
Al di là di La Russa, altri due parlamentari attualmente in carica hanno interessi maggiori nel calcio: il presidente della S.S. Lazio Claudio Lotito è senatore di Forza Italia, così come l’amministratore delegato dell’A.C. Monza Adriano Galliani.  

Nella precedente legislatura, a gennaio 2020 Lotito ha partecipato alla nascita del Lazio Club Montecitorio 1900, il club dei parlamentari tifosi della Lazio, di cui è presidente il deputato di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini. «Qui c’è un gruppo di persone che ha sposato un’idea, con la quale intraprendere un percorso sportivo e sociale», aveva detto Lotito in quell’occasione: «Essere laziali è una responsabilità». Galliani, già amministratore delegato dell’A.C. Milan, è stato invece promotore a febbraio 2019 del già citato Milan Club Parlamento. 

Nella sua veste di senatore, Galliani ha cercato di intervenire più volte su questioni legate agli assetti societari delle squadre di calcio. Per esempio, a febbraio 2024 aveva presentato [2] proprio con Lotito un emendamento al decreto-legge sulle Olimpiadi di Milano e Cortina per cancellare una norma che prevede l’ingresso di una rappresentanza di tifosi nelle società sportive professionistiche. La norma in questione è stata introdotta nel 2021, durante il governo Draghi, e prevede la creazione nelle società sportive di un organo consultivo rappresentante dei tifosi che può partecipare alle assemblee dei soci della società stessa. La norma è però entrata in funzione a tutti gli effetti il 1° luglio 2024, perché in questi anni la sua efficacia è stata rinviata più volte, da ultimo con il decreto “Milleproroghe” dello scorso anno. Galliani e Lotito sono entrambi contrari al coinvolgimento dei tifosi nei vertici delle società sportive. E così, a febbraio di quest’anno avevano per l’appunto cercato di cancellare la norma prima che diventasse operativa a tutti gli effetti. L’emendamento di Galliani e Lotito è stato però dichiarato inammissibile in commissione al Senato. L’amministratore delegato dell’A.C. Monza ha provato di nuovo a cancellare la norma con un altro emendamento, presentato [3] questa volta al decreto “Omnibus” a settembre 2024. Anche in questo caso la richiesta non è però stata approvata.

Due anni fa, le società calcistiche sono riuscite a far valere invece i loro interessi in un caso, che ha destato clamore. A dicembre 2022, durante l’esame in Commissione Bilancio alla Camera, il governo ha introdotto un emendamento alla legge di Bilancio per il 2023 che ha allungato le scadenze per il versamento di imposte come l’Irpef e l’Iva alle federazioni sportive nazionali, gli enti di promozione sportiva e le associazioni e società sportive professionistiche e dilettantistiche. In teoria, queste realtà avrebbero dovuto pagare le imposte ancora dovute allo Stato entro il 22 dicembre 2022, una scadenza introdotta dal precedente governo Draghi dopo una serie di proroghe, per contenere l’impatto della crisi economica causata dalla pandemia di Covid-19 sul settore sportivo. Con la legge di Bilancio per il 2023, le federazioni, gli enti, le associazioni e le società sportive hanno potuto scegliere se versare le imposte dovute entro il 31 dicembre 2022 oppure in 60 rate mensili di pari importo, con le prime tre rate da versare entro il 31 dicembre 2022 e con una maggiorazione del 3 per cento sull’importo totale. In caso di mancato pagamento entro le scadenze previste, le società avrebbero perso la possibilità di fare ricorso alla rateizzazione e si rischiano sanzioni.

***


[1] Pagella Politica ha preso visione dell’elenco ufficiale degli azionisti di F.C. Internazionale Milano attraverso una visura camerale della società.

[2] L’emendamento è il 3.0.13

[3] L’emendamento è il 3.0.2

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