La mappa delle alleanze alle elezioni comunali

Il 12 giugno si voterà in 26 capoluoghi di provincia: ecco dove andranno insieme o divisi il Pd e il M5s, da un lato, e il centrodestra dall’altro
ANSA/MATTEO BAZZI
ANSA/MATTEO BAZZI
Il 14 maggio è scaduto il termine per la presentazione delle liste elettorali in vista del voto del prossimo 12 giugno, quando 26 capoluoghi di provincia, tra cui quattro di regione, saranno chiamati a scegliere il nuovo sindaco e a eleggere il nuovo consiglio comunale. 

Nomi dei candidati alla mano (li abbiamo raccolti qui), l’alleanza tra Partito democratico e Movimento 5 stelle è confermata in 18 capoluoghi al voto. Nel centrodestra, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia sosterranno invece compatte lo stesso candidato in 20 capoluoghi su 26.

Dove tiene l’alleanza tra Pd e M5s

Come abbiamo anticipato, il Pd e il M5s appoggeranno lo stesso candidato in 18 città, tra cui quelli nei quattro capoluoghi di regione al voto: Genova (Liguria), Palermo (Sicilia), L’Aquila (Abruzzo) e Catanzaro (Calabria). A Genova, il M5s e il Pd sostengono l’avvocato Ariel Dello Strologo, a L’Aquila la deputata Stefania Pezzopane (Pd), a Palermo l’architetto Franco Miceli e a Catanzaro Nicola Fiorita, professore di Scienze politiche all’Università della Calabria. 

In alcune città, l’alleanza tra Pd e M5s comprenderà anche altri partiti. A Verona, l’ex calciatore Damiano Tommasi, appoggiato dal Pd e dal M5s, è sostenuto anche da Azione. Una situazione simile accade a Viterbo, dove il partito di Calenda sostiene la candidata di Pd e M5s Alessandra Troncarelli con la lista “Viterbo sul serio”, mentre a Padova alcuni esponenti di Azione sono candidati nella lista civica a sostegno della ricandidatura di Sergio Giordani, sindaco uscente di centrosinistra. A Pistoia, invece, la candidata sindaca Federica Fratoni ha ricevuto anche l’appoggio della lista civica “Civici e riformisti”, formata da alcuni esponenti di Italia viva e del Partito socialista italiano. Pur non presentando una propria lista, Italia viva sosterrà lo stesso candidato di Pd e M5s anche a L’Aquila, Belluno, Frosinone, Lodi e Padova

Nei restanti otto capoluoghi, l’accordo tra Pd e M5s non è stato raggiunto. A Barletta, Cuneo, Lucca e Rieti, il Pd presenterà un proprio candidato sostenuto da una serie di liste civiche, mentre a Como e Monza i candidati sindaci del Pd saranno sostenuto anche da Italia viva e da Azione. Il partito di Calenda appoggerà la candidata del Pd anche a Piacenza, dove il M5s si presenterà con un candidato autonomo, appoggiato tra gli altri anche da Europa Verde. A Parma, Michele Guerra, il candidato del Pd e di “Effetto Parma”, la lista civica del sindaco uscente Federico Pizzarotti, ha ricevuto il sostegno anche di Italia viva, che non ha comunque presentato il suo simbolo.

Il M5s senza una lista in sette città

Sebbene l’alleanza tra Pd e M5s abbia retto nella maggioranza delle grandi città, il M5s non si presenterà con il proprio simbolo in sette dei 26 capoluoghi al voto. 

Per esempio, a Verona, nonostante il presidente del partito Giuseppe Conte abbia espresso pubblicamente il suo sostegno al candidato del centrosinistra Tommasi, il M5s non ha presentato una lista. Lo stesso discorso vale per Belluno. A Como, invece, il consigliere comunale uscente del M5s Filippo Aleotti si è candidato a sindaco con una lista civica, “Como in Movimento – Stop inceneritore”, mentre a Oristano il M5s sostiene il candidato del Pd con la lista civica “Movimento Oristano”. 

A Lucca, Monza, Parma, invece, il M5s non ha presentato liste e, almeno al momento, non ha dato un’indicazione di voto. 

Il centrodestra non sempre compatto

Sul fronte opposto, quello del centrodestra, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia andranno compatte in 20 dei 26 capoluoghi al voto, tra cui Genova, L’Aquila e Palermo. A Genova il centrodestra sosterrà il sindaco uscente Marco Bucci (che ha ricevuto anche l’appoggio di Italia viva), a L’Aquila il primo cittadino uscente Pierluigi Biondi e a Palermo sosterrà il medico Roberto Lagalla. Quest’ultimo aveva inizialmente ricevuto anche il sostegno di Italia viva, ma nelle ultime settimane la convergenza su Lagalla del centrodestra ha spinto Renzi a fare marcia indietro. 

Nelle restanti città, i tre partiti del centrodestra andranno in ordine sparso. Uno dei casi più eclatanti è quello di Verona. Qui il sindaco uscente Federico Sboarina è sostenuto dalla Lega e da Fratelli d’Italia, mentre Forza Italia, che non ha presentato una lista, sostiene l’ex primo cittadino Flavio Tosi, candidato con il movimento “Fare!”, appoggiato tra gli altri anche da Italia viva. 

A Catanzaro, a Parma e a Viterbo Forza Italia e Lega hanno trovato un candidato alternativo a quello di Fratelli d’Italia, che in questi capoluoghi si presenterà dunque da sola. La situazione è diversa a Messina, dove la lista della Lega, “Prima l’Italia”, sosterrà con altre liste civiche il revisore dei conti Federico Basile, mentre Forza Italia sosterrà Maurizio Croce, dirigente della Regione Sicilia.

A Oristano, infine, il candidato del centrodestra Massimiliano Sanna è appoggiato da Forza Italia e Fratelli d’Italia, mentre la Lega non ha presentato una lista.

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