Italia viva e Azione saranno alleati alle elezioni

Lo hanno annunciato i due leader, Matteo Renzi e Carlo Calenda. I due partiti parteciperanno al voto del 25 settembre con una lista unica
ANSA/CLAUDIO PERI
ANSA/CLAUDIO PERI
L’11 agosto il leader di Italia viva Matteo Renzi e quello di Azione Carlo Calenda hanno annunciato che i loro partiti si presenteranno alleati alle elezioni del prossimo 25 settembre. La decisione, anticipata da alcune agenzie stampa, è stata confermata dai leader sui rispettivi canali social. 

I dettagli del patto tra Azione e Italia viva non sono ancora stati ufficializzati. Secondo alcune fonti stampa, i due partiti correranno alle elezioni sotto un’unica lista e nel simbolo saranno visibili i loghi di entrambi i partiti, il nome di Carlo Calenda e la dicitura “Renew Europe”, il partito europeo di cui fanno parte sia Italia viva che Azione. Sarà quindi Calenda a guidare per la coalizione di centro, ribattezzata da Renzi “Terzo Polo” e definita invece da Calenda con l’hashtag #ItaliaSulSerio.

«Adesso tutti al lavoro con Carlo e gli amici di Azione per salvare l’Italia dai sovranisti e dai populisti», ha scritto il leader di Iv in un lungo post su Facebook, pubblicato poco dopo l’annuncio dell’accordo. Calenda, invece, ha confermato la nascita della coalizione con un post su Twitter.
Secondo le ultime ricostruzioni giornalistiche, i seggi nei collegi uninominali dovrebbero essere divisi equamente tra i due partiti, mentre le apparizioni in tv andranno al 60 per cento a esponenti di Azione e al 40 per cento a quelli di Iv. 

L’accordo arriva dopo giorni di negoziati tra i due leader, avviati in seguito alla decisione di Calenda di rompere la precedente alleanza con il Partito democratico, alla fine della scorsa settimana.

Le puntate precedenti

Il 7 agosto Calenda, ospite a Mezz’ora in più su Rai3, aveva annunciato l’intenzione di uscire dalla coalizione di centrosinistra, rompendo un accordo stretto cinque giorni prima, il 2 agosto, con il segretario del Pd Enrico Letta. 

Calenda aveva motivato la decisione ricordando la sua distanza, e quella di Azione, da figure considerate «divisive», come il leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, che è sempre stato all’opposizione del governo Draghi, e il portavoce di Europa verde Angelo Bonelli, che tra le altre cose si oppone all’energia nucleare e all’uso dei rigassificatori, misure entrambe supportate da Calenda. La rottura del patto con il Pd ha messo fine anche alla federazione tra Azione e Più Europa, il partito guidato da Emma Bonino, che invece ha deciso di rimanere all’interno della coalizione di centrosinistra, a fianco del Pd.

A partire dall’8 agosto, Azione aveva annunciato che avrebbe avviato la raccolta delle circa 56 mila firme necessarie per presentare una lista autonoma alle elezioni del 25 settembre, anche se non era chiaro se il partito fosse effettivamente tenuto a rispettare questo requisito. In ogni caso, l’alleanza con Italia viva, esonerata dall’obbligo grazie a un emendamento al decreto “Elezioni” approvato lo scorso maggio, elimina il problema anche per Azione, che non dovrà più raccogliere le firme. 

Poco dopo aver annunciato l’avvio della raccolta firme, Calenda ha iniziato a parlare con Matteo Renzi, per definire i termini di una possibile alleanza, concretizzatasi l’11 agosto. Già da settimane, il leader di Italia viva aveva invitato Calenda ad allearsi con il suo partito – e non con il Pd –, per dare vita a una coalizione alternativa a centrodestra e centrosinistra, il cosiddetto “Terzo polo”. Dopo la rottura dell’accordo tra Azione e Pd, Renzi aveva rinnovato l’invito e anche Calenda si era detto pronto a confrontarsi. 

I rapporti tra i due leader però non sono sempre stati così cordiali. 

Alti e bassi

In passato, Calenda aveva criticato più volte Renzi, per esempio a causa dei suoi rapporti controversi con l’Arabia Saudita.
A settembre 2020, ospite alla trasmissione Accordi e disaccordi su canale 9, Calenda aveva dichiarato chiaramente: «Non farò un’alleanza con Renzi, l’ho detto tante volte, perché non condivido il suo modo di fare politica». Nel luglio 2021, ospite a L’Aria che tira su La7, aveva ribadito: «Del centro di Renzi non me ne importa niente, faccia quello che gli pare, vada in Arabia Saudita, noi facciamo un lavoro diverso», aggiungendo infine: «Non farò politica con Renzi, perché questo modo di fare politica mi fa orrore».

Più di recente, a luglio 2022, il leader di Azione aveva lodato l’operato di Renzi come presidente del Consiglio – Calenda è stato viceministro e poi ministro dello Sviluppo economico nel suo governo –, aggiungendo: «La distanza [con Renzi] non è umana, ma politica».

L’11 agosto, nel post su Facebook con cui ha annunciato la nascita dell’alleanza con Azione, Renzi ha invece ricordato di aver «discusso» con Calenda in passato, affermando però che ora «i punti che ci uniscono sono molti di più di quelli che ci dividono».

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