Il governo sta facendo pubblicità ingannevole sull’assicurazione scolastica

Il Ministero del Lavoro ha detto alle famiglie che quest’anno il pagamento della polizza per gli studenti «lo farà lo Stato». Ma le cose non stanno proprio così
Pagella Politica
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Qualche giorno fa il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha lanciato una campagna di comunicazione in televisione, in radio e sui social network, per far conoscere le nuove disposizioni sulla copertura assicurativa degli studenti a scuola.

«Sai che quest’anno le famiglie avranno una spesa in meno? Non dovranno pagare l’assicurazione per la scuola. Lo farà lo Stato», racconta lo spot della campagna pubblicitaria. Peccato che le cose non stiano proprio come le racconta il ministero, e il messaggio fuorviante abbia causato un po’ di confusione tra le famiglie e gli istituti scolastici.

Che cosa prevede la nuova assicurazione

La nuova impostazione della tutela assicurativa nelle scuole è stata istituita dall’articolo 18 del decreto “Lavoro”, approvato a maggio dal governo Meloni e convertito in legge dal Parlamento a luglio. In sintesi, questo articolo prevede l’estensione a tutte le attività scolastiche (quindi anche alle lezioni in classe) della cosiddetta “assicurazione Inail”, un’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali istituita negli anni Sessanta, che copriva gli studenti e il personale scolastico per le attività svolte nei laboratori o nelle palestre scolastiche. 

Per l’anno scolastico in corso, quindi, in caso di infortunio a scuola gli studenti avranno diritto a un’indennità e al rimborso delle spese mediche. In pratica, fino all’anno scorso se un bambino si faceva male durante una lezione di educazione fisica l’assicurazione copriva le eventuali spese mediche, mentre se l’infortunio avveniva durante la ricreazione o una normale lezione in classe no: l’estensione della copertura tutela adesso tutti gli infortuni scolastici che causino un’inabilità temporanea superiore a tre giorni.

Quello che il ministero non dice

Ma quindi è vero che questa nuova copertura assicurativa permetterà alle famiglie di «non pagare l’assicurazione per la scuola», come riportato nelle pubblicità del ministero? No, perché le assicurazioni stipulate ogni anno dalle scuole – e pagate dai genitori – servono principalmente a tutelare altre eventualità che l’assicurazione Inail non copre.

Queste coperture assicurative infatti, che generalmente tutte le scuole sottoscrivono autonomamente, servono a integrare l’assicurazione Inail per tutelare legalmente e coprire la responsabilità civile del personale scolastico per i danni provocati a terzi dagli studenti posti sotto la loro tutela. L’assicurazione integrativa copre gli infortuni subiti e causati da un alunno e la responsabilità civile per danni inferti ad altri studenti. Facciamo un esempio: se uno studente colpisce un suo compagno di classe, questa assicurazione serve sia a tutelare eventuali spese legali da parte della famiglia dello studente autore del gesto, sia le spese mediche per lo studente che ha subito il colpo, ma soprattutto copre le responsabilità civili del personale scolastico che in quel momento aveva la tutela dei due minori. Allo stesso modo l’assicurazione copre danni alle strutture scolastiche, eventuali infortuni durante il tragitto casa-scuola-casa e una serie di altri casi che l’assicurazione Inail estesa dal governo Meloni non contempla.

Le prestazioni offerte da queste assicurazioni integrative servono quindi a evitare eventuali contenziosi giudiziari per il personale docente e per le famiglie degli studenti, soprattutto quelle meno abbienti che potrebbero avere difficoltà a pagare le spese legali.

Le famiglie e le scuole

L’errore nella campagna comunicativa del ministero sembra aver causato un po’ di confusione tra le famiglie degli studenti e gli istituti scolastici. Proprio in questi giorni, diverse scuole hanno comunicato alle famiglie degli studenti che dovranno completare il pagamento di questa assicurazione aggiuntiva ma, visto il messaggio fuorviante della campagna di comunicazione del ministero, molti genitori hanno pensato di essere esentati dal pagamento di questa assicurazione (che generalmente costa intorno ai 10 euro), dato che al posto loro «lo farà lo Stato». 

A questo proposito, una lettrice ha mandato a Pagella Politica una lettera inviata a tutti i genitori dalla preside dell’istituto scolastico frequentato dalle sue figlie. Nella lettera la dirigente scolastica chiarisce ai genitori che hanno comunicato che non pagheranno l’assicurazione integrativa perché «già pagata dal ministero», che la campagna pubblicitaria del ministero «non ha chiarito a sufficienza che le coperture delle due assicurazioni non sono equivalenti», invitando quindi le famiglie degli studenti a sottoscrivere anche questa seconda copertura per tutelarsi maggiormente. 

In seguito a diverse segnalazioni e richieste di chiarimenti a riguardo, la Cgil ha chiesto al Ministero del Lavoro di compilare una nota da mandare alle scuole per chiarire le caratteristiche e i limiti di questa estensione assicurativa, al fine di evitare ulteriori fraintendimenti tra le famiglie degli studenti. Al momento però il ministero non ha risposto pubblicamente a questa richiesta di chiarimenti.

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