Il 19 maggio è avvenuto l’esordio televisivo di Amedeo Avondet, ventunenne torinese con una storia di militanza all’interno di Fratelli d’Italia, che nei giorni precedenti aveva fatto parlare di sé per un’intervista concessa all’emittente russa Izvestia. Nel giro di poche ore, Avondet è stato ospite di due trasmissioni televisive: prima su La7 a L’Aria che tira, dov’è stato presentato come un «attivista italiano intervistato dalla tv russa», poi su Rete 4 a Dritto e rovescio (min. 12:48), che lo ha introdotto come un esponente del «partito Russia Unita, che è il partito di Putin».
Nel corso delle sue apparizioni televisive, Avondet ha descritto il governo guidato da Mario Draghi come «un’autocrazia» e ha sostenuto che il quotidiano russo Novaya Gazeta, testata indipendente diretta dal premio Nobel per la Pace Dmitrij Muratov, abbia deciso spontaneamente di «sospendere la pubblicazione». Novaya Gazeta è stata in realtà costretta a sospendere le pubblicazioni a causa di un richiamo (il secondo dei tre concessi) del servizio federale russo per la supervisione delle comunicazioni. Nel suo ultimo editoriale Muratov ha spiegato che la decisione di sospendere le pubblicazioni «è stata una decisione terribile e dolorosa», ma necessaria per «proteggerci a vicenda».
Avondet ha anche aggiunto che all’Italia «servirebbe un uomo come Putin» e ha fatto sapere che prossimamente lui stesso vorrebbe fondare in Italia un partito politico, ispirato all’azione di “Russia Unita”.
L’exploit nella prima serata di Rete 4 ha concluso una settimana piuttosto movimentata per il giovane torinese, ma la rapida ascesa da esponente politico locale a promessa dei salotti televisivi nazionali nasconde l’impronta della propaganda del Cremlino.
Nel corso delle sue apparizioni televisive, Avondet ha descritto il governo guidato da Mario Draghi come «un’autocrazia» e ha sostenuto che il quotidiano russo Novaya Gazeta, testata indipendente diretta dal premio Nobel per la Pace Dmitrij Muratov, abbia deciso spontaneamente di «sospendere la pubblicazione». Novaya Gazeta è stata in realtà costretta a sospendere le pubblicazioni a causa di un richiamo (il secondo dei tre concessi) del servizio federale russo per la supervisione delle comunicazioni. Nel suo ultimo editoriale Muratov ha spiegato che la decisione di sospendere le pubblicazioni «è stata una decisione terribile e dolorosa», ma necessaria per «proteggerci a vicenda».
Avondet ha anche aggiunto che all’Italia «servirebbe un uomo come Putin» e ha fatto sapere che prossimamente lui stesso vorrebbe fondare in Italia un partito politico, ispirato all’azione di “Russia Unita”.
L’exploit nella prima serata di Rete 4 ha concluso una settimana piuttosto movimentata per il giovane torinese, ma la rapida ascesa da esponente politico locale a promessa dei salotti televisivi nazionali nasconde l’impronta della propaganda del Cremlino.