Il 18 luglio il Parlamento europeo ha rieletto per un secondo mandato alla presidenza della Commissione europea Ursula von der Leyen, esponente del Partito Popolare Europeo. Già presidente negli scorsi cinque anni, von der Leyen è stata rieletta con 401 voti favorevoli, 284 contrari e 22 tra schede bianche o nulle. Per essere eletta von der Leyen doveva ottenere almeno 360 voti, ossia la maggioranza assoluta dell’assemblea.
La votazione è avvenuta a scrutinio segreto e dunque non esistono fonti ufficiali che certificano quali parlamentari europei hanno effettivamente votato per von der Leyen. Da tempo comunque era stato ufficializzato che la presidente della Commissione europea sarebbe stata sostenuta dai parlamentari del suo partito, il PPE, da quelli dei Socialisti e Democratici e da quello dei liberali di Renew Europe. Nella votazione di ieri però ha giocato un ruolo importante il gruppo dei Verdi al Parlamento europeo, i cui due portavoce, Terry Reintke e Bas Eickhout, hanno confermato il sostegno del loro gruppo a von der Leyen. «Da settimane sentivamo che si era creata una collaborazione efficace con von der Leyen e il suo team, e il documento presentato stamattina ce lo ha confermato», hanno dichiarato i due portavoce europei commentando le linee programmatiche di governo presentate da von der Leyen prima della sua rielezione. Il voto favorevole del gruppo dei Verdi è stato decisivo per la riconferma della presidente della Commissione europea, perché anche se i gruppi dei popolari, dei socialisti e dei liberali potevano contare in teoria su un totale di circa quattrocento voti, la tenuta dei gruppi europei in questa elezione (come in quella del 2019 del resto) non è molto solida ed è normale che le varie rappresentanze dei singoli partiti nazionali, per un motivo o per l’altro, decidano di non seguire il resto del gruppo.
Alla fine, nonostante l’aggiunta dei Verdi alla maggioranza von der Leyen è stata eletta proprio con 401 voti: questo significa che almeno una cinquantina tra i parlamentari dei tre gruppi della scorsa maggioranza non hanno votato a favore della politica tedesca, che quindi senza i 53 voti dei Verdi avrebbe rischiato di non essere eletta.
Del gruppo dei Verdi europei fanno parte anche i quattro parlamentari europei di Europa Verde, il partito ecologista italiano guidato da Angelo Bonelli. I quattro parlamentari europei di Europa Verde sono l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l’ex consigliera regionale veneta Cristina Guarda e Benedetta Scuderi. Come confermato a Pagella Politica da Bonelli, fatta eccezione per Ignazio Marino, assente perché ammalato, i parlamentari di Europa Verde hanno votato a favore di von der Leyen, secondo la linea del loro gruppo europeo. Alle scorse elezioni europee i quattro parlamentari di Europa Verde sono stati eletti nelle liste di Alleanza Verdi-Sinistra, l’alleanza elettorale formata insieme a Sinistra Italiana, il partito guidato da Nicola Fratoianni. Quest’ultimo ha eletto due parlamentari europei, ossia l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano e l’attivista antifascista Ilaria Salis. Come confermato a Pagella Politica da fonti di Sinistra Italiana, Lucano e Salis hanno votato contro la rielezione di von der Leyen.
Insomma, Alleanza Verdi-Sinistra si è divisa sulla rielezione di von der Leyen, nonostante Europa Verde e Sinistra Italiana si siano presentate alleate e con un programma comune alle elezioni europee. Per i vertici dei due partiti però questa divisione non è una rottura della loro alleanza.
La votazione è avvenuta a scrutinio segreto e dunque non esistono fonti ufficiali che certificano quali parlamentari europei hanno effettivamente votato per von der Leyen. Da tempo comunque era stato ufficializzato che la presidente della Commissione europea sarebbe stata sostenuta dai parlamentari del suo partito, il PPE, da quelli dei Socialisti e Democratici e da quello dei liberali di Renew Europe. Nella votazione di ieri però ha giocato un ruolo importante il gruppo dei Verdi al Parlamento europeo, i cui due portavoce, Terry Reintke e Bas Eickhout, hanno confermato il sostegno del loro gruppo a von der Leyen. «Da settimane sentivamo che si era creata una collaborazione efficace con von der Leyen e il suo team, e il documento presentato stamattina ce lo ha confermato», hanno dichiarato i due portavoce europei commentando le linee programmatiche di governo presentate da von der Leyen prima della sua rielezione. Il voto favorevole del gruppo dei Verdi è stato decisivo per la riconferma della presidente della Commissione europea, perché anche se i gruppi dei popolari, dei socialisti e dei liberali potevano contare in teoria su un totale di circa quattrocento voti, la tenuta dei gruppi europei in questa elezione (come in quella del 2019 del resto) non è molto solida ed è normale che le varie rappresentanze dei singoli partiti nazionali, per un motivo o per l’altro, decidano di non seguire il resto del gruppo.
Alla fine, nonostante l’aggiunta dei Verdi alla maggioranza von der Leyen è stata eletta proprio con 401 voti: questo significa che almeno una cinquantina tra i parlamentari dei tre gruppi della scorsa maggioranza non hanno votato a favore della politica tedesca, che quindi senza i 53 voti dei Verdi avrebbe rischiato di non essere eletta.
Del gruppo dei Verdi europei fanno parte anche i quattro parlamentari europei di Europa Verde, il partito ecologista italiano guidato da Angelo Bonelli. I quattro parlamentari europei di Europa Verde sono l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l’ex consigliera regionale veneta Cristina Guarda e Benedetta Scuderi. Come confermato a Pagella Politica da Bonelli, fatta eccezione per Ignazio Marino, assente perché ammalato, i parlamentari di Europa Verde hanno votato a favore di von der Leyen, secondo la linea del loro gruppo europeo. Alle scorse elezioni europee i quattro parlamentari di Europa Verde sono stati eletti nelle liste di Alleanza Verdi-Sinistra, l’alleanza elettorale formata insieme a Sinistra Italiana, il partito guidato da Nicola Fratoianni. Quest’ultimo ha eletto due parlamentari europei, ossia l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano e l’attivista antifascista Ilaria Salis. Come confermato a Pagella Politica da fonti di Sinistra Italiana, Lucano e Salis hanno votato contro la rielezione di von der Leyen.
Insomma, Alleanza Verdi-Sinistra si è divisa sulla rielezione di von der Leyen, nonostante Europa Verde e Sinistra Italiana si siano presentate alleate e con un programma comune alle elezioni europee. Per i vertici dei due partiti però questa divisione non è una rottura della loro alleanza.