Il 3 gennaio la struttura commissariale per l’emergenza coronavirus, guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo, ha annunciato di aver trovato un accordo con tre associazioni di categoria delle farmacie (FederFarma, AssoFarm e FarmacieUnite) sulla vendita delle mascherine Ffp2 a «prezzo calmierato». In base all’annuncio, quando l’intesa entrerà ufficialmente in vigore, nelle farmacie aderenti le mascherine di questo tipo – più protettive rispetto a quelle chirurgiche – non potranno essere vendute a un prezzo superiore ai 75 centesimi di euro.
La confusione della politica
Nelle ore successive all’intesa, alcuni politici hanno commentato positivamente l’annuncio sui propri profili social, facendo però un po’ di confusione sulla questione del prezzo calmierato.
Per citare solo un paio di esempi, il deputato del Movimento 5 stelle Francesco D’Uva ha scritto su Twitter che grazie all’accordo «le Ffp2 verranno vendute al costo di 0,75 euro l’una». Allo stesso modo la deputata di Italia viva Lisa Noja ha dichiarato su Facebook che grazie al generale Figliuolo «le mascherine Ffp2 costeranno solo 0,75 centesimi per unità».
Come abbiamo anticipato, l’intesa non impone di vendere a tutte le farmacie le mascherine Ffp2 a quel prezzo. Ma stabilisce, per gli esercenti aderenti, di non superare il prezzo massimo di vendita di 75 centesimi, lasciando comunque le farmacie libere di applicare un prezzo più basso, qualora lo ritengano più opportuno per ragioni di mercato.
Ma dove sono obbligatorie adesso le Ffp2?
Il compito di trovare un accordo con le farmacie era stato dato al commissario Figliuolo dal governo, con il decreto-legge n. 229 del 30 dicembre 2021, quello che ha modificato le regole sulla quarantena e introdotto nuove restrizioni per i non vaccinati a partire dal 10 gennaio. Tra le altre cose, questo decreto ha stabilito che i contratti stretti dei positivi che hanno fatto la terza dose o hanno ricevuto la seconda da meno di quattro mesi sono obbligati a indossare la mascherina Ffp2 durante il periodo di autosorveglianza, in cui non sono in quarantena ma devono monitorare l’eventuale insorgenza di sintomi.
Un altro decreto, del 23 dicembre, aveva invece introdotto l’obbligo delle mascherine Ffp2 per accedere ai mezzi di trasporto pubblico, locale e a lunga percorrenza. L’obbligo di indossare le mascherine Ffp2 è stato introdotto anche per gli spettacoli, sia al chiuso che all’aperto, in teatri, sale da concerto, cinema, locali di intrattenimento e musica dal vivo e per gli eventi sportivi.
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Questo weekend si decide il futuro del Movimento 5 Stelle