È stato pubblicato il piano aggiornato per l’adattamento ai cambiamenti climatici

Lo ha diffuso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, ma servono ancora alcuni passaggi per la sua approvazione definitiva
ANSA
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Il 28 dicembre il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase) ha diffuso sul proprio sito la versione aggiornata del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc). Il documento, atteso dal 2016, è studiato per «fornire un quadro di indirizzo» riguardo alle azioni necessarie per «ridurre al minimo i rischi derivanti dai cambiamenti climatici, migliorare la capacità di adattamento dei sistemi naturali, sociali ed economici» e «trarre vantaggio dalle eventuali opportunità che si potranno presentare con le nuove condizioni climatiche», come si legge nel comunicato del ministero.

Il Pnacc non è ancora stato approvato definitivamente: deve ancora concludersi la procedura di Valutazione ambientale strategia (Vas), un processo sistematico con cui viene valutato l’impatto ambientale di piani e programmi in modo preventivo, ossia prima della loro effettiva approvazione. Solo in seguito il Pnacc potrà entrare in vigore tramite un decreto ministeriale del Mase. 

Una lunga attesa

La storia del Pnacc inizia quasi sette anni fa. Come abbiamo ricostruito in un approfondimento pubblicato lo scorso novembre, il piano rappresenta lo strumento di attuazione della Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Snacc), un documento, approvato nel 2015, che identifica i principali settori esposti alle conseguenze dei cambiamenti climatici e definisce gli obiettivi e le azioni necessarie per mitigarne l’impatto. 

L’elaborazione del Pnacc è stata avviata nel 2016, in seguito all’approvazione della Snacc, e nel 2017 e 2018 sono state svolte due consultazioni pubbliche, una revisione scientifica e un ampio dibattito che ha coinvolto le amministrazioni pubbliche, le istituzioni regionali e locali, gli enti di ricerca e altri soggetti interessati. La procedura di Vas è iniziata il 20 gennaio 2021, e il successivo 3 maggio la commissione incaricata di effettuare la verifica ha presentato un parere in cui proponeva una serie di «indicazioni» e «integrazioni» per sviluppare ulteriormente il piano, ma di fatto lo promuoveva.

Come spiegato dalla nuova versione del piano, nell’estate del 2022 l’allora governo Draghi, già dimissionario, ha istituito un gruppo di lavoro apposito per revisionare il contenuto del Pnacc, rimasto fermo ai dati e alle ricerche disponibili nel 2018, molte delle quali ormai superate. «Da quando si è insediato il nuovo Governo, con il supporto di Ispra, abbiamo accelerato le procedure […] e siamo riusciti a velocizzare l’iter che ci dovrà portare a definire un Piano atteso e necessario per la tutela del nostro territorio», ha detto il ministro Pichetto Fratin nel comunicato di presentazione del nuovo Pnacc. 

Tra le altre cose, la versione aggiornata recepisce le linee guida fornite dall’ultima Strategia europea di adattamento ai cambiamenti climatici, approvata nel 2021, aggiorna i dati e contiene riferimenti a eventi anche molto recenti, come la frana che si è verificata a Ischia tra il 25 e il 26 novembre 2022 e i nubifragi nelle Marche, tra il 15 e il 16 settembre.

I prossimi passi

Come previsto dalla procedura di Vas, in due riunioni svolte tra novembre e dicembre il Pnacc è stato presentato alle regioni, che dovranno esaminarlo e fornire le loro osservazioni in merito. In seguito a questo passaggio, e solo quando la Vas sarà conclusa, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica potrà dare il via libera definitivo al Piano. 

All’entrata in vigore del Pnacc è legata anche l’attivazione di un Osservatorio nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici, da istituire presso il Mase, che dovrà «garantire l’immediata operatività del piano», definire le priorità, individuare i soggetti interessati, le fonti di finanziamento e «le misure per rimuovere gli ostacoli all’adattamento» nel nostro Paese.

Intanto, a ottobre 2022 il ministero ha reso pubblica la Piattaforma nazionale sull’adattamento ai cambiamenti climatici, realizzata in collaborazione con l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) per «informare e sensibilizzare i cittadini e i portatori di interessi sulla tematica dell’adattamento e rendere disponibili dati e strumenti utili a supportare le regioni e gli enti locali nei processi decisionali».

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