Quanto sono stati affidabili i sondaggi sui referendum

Se la sono cavata abbastanza bene, sia sull’affluenza sia sulle percentuali dei Sì e dei No
ANSA/ANGELO CARCONI
ANSA/ANGELO CARCONI
Ai referendum su cittadinanza e lavoro, su cui si è votato l’8 e 9 giugno, l’affluenza è stata di circa il 30 per cento, e dunque il quorum non è stato raggiunto. Questo esito era stato previsto dai sondaggi, che però hanno un po’ sovrastimato la partecipazione al voto. Due settimane fa infatti, quando è scattato il divieto di pubblicare i risultati di nuove rilevazioni, i sondaggi avevano previsto in media un’affluenza del 34 per cento. 

I sei sondaggi che avevamo analizzato in un nostro approfondimento davano percentuali simili sull’affluenza, ma quello condotto da Lab21 si è rivelato il più affidabile, con un’affluenza stimata del 32 per cento, mentre il sondaggio di IPSOS ha sovrastimato più degli altri l’affluenza, dandola al 36 per cento.
Va sottolineato comunque che questi sondaggi, oltre ad avere tutti un margine di errore, si riferivano alle intenzioni di voto di 15 giorni fa e che nelle ultime due settimane le intenzioni di voto possono essere cambiate. 

La sovrastima dell’affluenza, come avevamo scritto, era un esito in parte prevedibile perché le persone più propense a partecipare ai sondaggi sono anche quelle più interessate alla politica. E quest’ultime sono quelle più propense ad andare a votare. In un referendum a bassa partecipazione, queste persone pesano di più. La stessa cosa era successa con i sondaggi sui referendum sulla giustizia del 2022, seppur in misura maggiore. 

Due settimane fa, i sondaggi avevano previsto con un certo grado di affidabilità l’impopolarità del quesito sulla cittadinanza: avevano stimato un 38 per cento di No, e nei risultati reali i No sono stati circa il 35 per cento. Per i referendum sul lavoro, invece, i sondaggi hanno sovrastimato il numero di No, in particolar modo per quello sulla sicurezza del lavoro.
Parte di questa differenza si può spiegare con l’affluenza più bassa del previsto: è possibile che i sondaggisti si attendessero un’affluenza maggiore da parte degli elettori di centrodestra, che invece di andare a votare No hanno scelto alla fine di astenersi. 

Nel complesso, i risultati dei sondaggi sono stati comunque buoni, avendo fornito un’immagine realistica di quello che è davvero successo sia in termini di affluenza sia di risultati. Questo esito non era scontato, dato che è più complicato fare i sondaggi su un’elezione poco partecipata e che interessa di più una parte dell’elettorato.

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