Il fact-checking in breve:
• Secondo Istat, tra febbraio 2020 e febbraio 2021 gli occupati in Italia sono scesi di 945 mila unità. Su questa rilevazione pesa però un cambio di metodologia.
• Nella nuova definizione di “occupato” usata da Istat ora non rientra più, per esempio, chi è in cassa integrazione da almeno tre mesi.
• Con il vecchio metodo, tra febbraio e dicembre 2020 gli occupati erano scesi di 426 mila unità. Con il nuovo metodo, nello stesso periodo di tempo il calo registrato è grande quasi il doppio.
Il 6 aprile l’Istat ha pubblicato i nuovi dati sul mercato del lavoro in Italia, aggiornati a febbraio 2021, che sono stati subito commentati da diversi politici.
In un video sui social il leader di Azione Carlo Calenda ha per esempio detto (min. 0:27) che con la crisi «abbiamo perso un milione di posti di lavoro». La sottosegretaria al Ministero della Transizione ecologica Vannia Gava (Lega) ha invece scritto su Twitter che i posti di lavoro persi sono stati «945 mila» e che «le vittime di questa crisi sono soprattutto autonomi e donne».
Secondo le precedenti stime pubblicate dall’Istat, relative a dicembre 2020, nei 12 mesi dello scorso anno gli occupati erano calati di 444 mila unità. Come è possibile che i «posti di lavoro» persi nel nostro Paese siano raddoppiati con i primi due mesi del 2021? C’è qualcosa che non torna nei numeri di Calenda e Gava oppure sono corretti? Abbiamo cercato di fare un po’ di chiarezza.
• Nella nuova definizione di “occupato” usata da Istat ora non rientra più, per esempio, chi è in cassa integrazione da almeno tre mesi.
• Con il vecchio metodo, tra febbraio e dicembre 2020 gli occupati erano scesi di 426 mila unità. Con il nuovo metodo, nello stesso periodo di tempo il calo registrato è grande quasi il doppio.
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Il 6 aprile l’Istat ha pubblicato i nuovi dati sul mercato del lavoro in Italia, aggiornati a febbraio 2021, che sono stati subito commentati da diversi politici.
In un video sui social il leader di Azione Carlo Calenda ha per esempio detto (min. 0:27) che con la crisi «abbiamo perso un milione di posti di lavoro». La sottosegretaria al Ministero della Transizione ecologica Vannia Gava (Lega) ha invece scritto su Twitter che i posti di lavoro persi sono stati «945 mila» e che «le vittime di questa crisi sono soprattutto autonomi e donne».
Secondo le precedenti stime pubblicate dall’Istat, relative a dicembre 2020, nei 12 mesi dello scorso anno gli occupati erano calati di 444 mila unità. Come è possibile che i «posti di lavoro» persi nel nostro Paese siano raddoppiati con i primi due mesi del 2021? C’è qualcosa che non torna nei numeri di Calenda e Gava oppure sono corretti? Abbiamo cercato di fare un po’ di chiarezza.