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Non è vero che tutti i Paesi Ocse hanno il salario minimo

| 20 luglio 2023
La dichiarazione
«Il salario minimo ce l’hanno tutti i Paesi dell’Ocse»
Fonte: Corriere della Sera | 20 luglio 2023
ANSA/LUCA ZENNARO
ANSA/LUCA ZENNARO
Verdetto sintetico
Il leader di Azione esagera.
In breve
  • Il salario minimo è presente in 30 Stati membri sui 38 dell’Ocse. Gli otto Paesi che non lo hanno adottato sono: Austria, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia, Svizzera e Italia. TWEET
Il 20 luglio, in un’intervista con il Corriere della Sera, il leader di Azione Carlo Calenda ha difeso la proposta di legge per introdurre un salario minimo in Italia da 9 euro lordi l’ora, firmata da tutti i partiti di opposizione eccetto Italia Viva. Il governo Meloni è contrario al salario minimo e due giorni fa il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani (Forza Italia) l’ha definita una misura da «Unione sovietica». 

Secondo Calenda la dichiarazione di Tajani è una «stupidaggine» dal momento che il salario minimo «ce l’hanno tutti i Paesi dell’Ocse», dagli Stati Uniti alla Francia. Abbiamo verificato e, al di là della frase di Tajani, il leader di Azione esagera.

Il salario minimo nei Paesi Ocse

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) raggruppa i Paesi tra i più sviluppati al mondo, che hanno un’economia di mercato in comune. A oggi 38 Stati fanno parte dell’Ocse, tra cui 22 Paesi dell’Unione europea (con l’Italia) e tutti e sette i Paesi del G7. A questi membri si aggiungono anche cinque Paesi partner dell’organizzazione, vista la grandezza della loro economia: Brasile, Cina, India, Indonesia e Sud Africa.

Come spiega un rapporto dell’Ocse pubblicato a dicembre 2022, non è vero che tutti i Paesi membri dell’organizzazione hanno un salario minimo fissato per legge. Su 38 Stati membri, in otto non hanno una retribuzione minima sotto la quale un datore di lavoro non può andare. Stiamo parlando di Austria, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia, Svizzera e Italia. Dunque uno Stato membro su cinque dell’Ocse non ha un salario minimo.

Ocse specifica che nei Paesi senza salario minimo larga parte dei lavoratori è comunque coperta dai contratti collettivi nazionali, che fissano i minimi salariali a seconda dei settori lavorativi. Tutti i Paesi del G7 membri dell’Ocse, dagli Stati Uniti alla Francia, passando per Germania, Regno Unito, Canada e Giappone, hanno il salario minimo, fatta eccezione per l’Italia. 

Su 38 Stati membri dell’Ocse, in 19 avevano già un salario minimo fissato per legge nel 1990, mentre 11 hanno deciso di introdurlo negli ultimi trent’anni. Tra questi ci sono solo Paesi europei, tra cui il Regno Unito e la Germania. 

Ci sono ampie differenze nel valore del salario minimo nei 30 Paesi Ocse che lo adottano. Al primo posto c’è la Colombia, dove il valore del salario minimo equivale al 91 per cento del salario mediano (ossia quello sotto al quale c’è la metà dei lavoratori e sopra l’altra metà), mentre all’ultimo posto ci sono gli Stati Uniti, con un rapporto pari al 29 per cento.

Il verdetto

Secondo Carlo Calenda il salario minimo «ce l’hanno tutti i Paesi dell’Ocse». Il leader di Azione esagera.

Su 38 Stati membri dell’Ocse il salario minimo è presente in 30 Paesi. Gli otto che non lo hanno adottato sono: Austria, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia, Svizzera e Italia.

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