Il 14 marzo, ospite a Oggi è un altro giorno su Rai 1, il leader di Azione Carlo Calenda ha commentato (min. 1:32) il recente aumento in Italia dei prezzi di alcuni beni di prima necessità, causato in parte dall’inizio della guerra in Ucraina. Secondo l’ex ministro dello Sviluppo economico, una possibile soluzione per evitare ulteriori rincari è quella di diversificare le forniture.
Qui Calenda ha fatto l’esempio del grano, che secondo il leader di Azione «importiamo» per un «30 per cento» dall’Ucraina e dalla Russia. «Se riusciamo a muoverci sul Canada, per esempio, che è un altro grande fornitore, allora il prezzo può rimanere abbastanza stabile», ha aggiunto Calenda.
Al di là della proposta sulla necessità di diversificare le forniture, davvero il 30 per cento di grano importato dall’Italia viene da Russia e Ucraina? Abbiamo verificato e questa percentuale, riferita al nostro Paese, è parecchio esagerata. È vero però che a livello mondiale i due Paesi in guerra hanno un grosso peso sul mercato del grano.
Qui Calenda ha fatto l’esempio del grano, che secondo il leader di Azione «importiamo» per un «30 per cento» dall’Ucraina e dalla Russia. «Se riusciamo a muoverci sul Canada, per esempio, che è un altro grande fornitore, allora il prezzo può rimanere abbastanza stabile», ha aggiunto Calenda.
Al di là della proposta sulla necessità di diversificare le forniture, davvero il 30 per cento di grano importato dall’Italia viene da Russia e Ucraina? Abbiamo verificato e questa percentuale, riferita al nostro Paese, è parecchio esagerata. È vero però che a livello mondiale i due Paesi in guerra hanno un grosso peso sul mercato del grano.