In una lunga intervista con Beppe Severgnini, Renzi passa in rassegna le sfide politiche più impellenti, dal referendum costituzionale, all’Italicum, fino ad arrivare ai migranti. E a proposito di quest’ultimo tema, il Presidente del Consiglio ricorda quanto sia fondamentale creare i presupposti per investimenti di lungo periodo in Africa. Le sue visite ufficiali rientrebbero proprio in questa strategia e rappresenterebbero una novità per l’Italia, a detta del capo del governo. Ma è vero che Renzi è stato il primo Premier a visitare i Paesi sotto il Sahara? Vediamo.



I viaggi di Renzi in Africa



La prima visita del Presidente nell’Africa subsahariana risale al 2014: tra il 19 e il 21 luglio Renzi visitò Angola, Congo-Brazzaville e Mozambico. A luglio 2015, Renzi fece due visite, sempre della durata di un giorno, in Kenya e Etiopia. Tra il primo e il 3 di febbraio di quest’anno, infine, il Presidente del Consiglio ha visitato la Nigeria, il Ghana e il Senegal.






Visite di Renzi in Africa



I presidenti del Consiglio



Renzi non è il primo capo di governo italiano a visitare il Subsahara. Prima di lui infatti Prodi era stato ad Addis Abeba nell’ormai lontano 2007. Secondo una analisi dell’Ispi del 2013, questa sarebbe stata l’unica visita ufficiale di un Premier in carica prima di quelle renziane. D’Alema ci andò nel 2007 in qualità di ministro degli Esteri – qualche anno dopo essere stato Presidente del Consiglio – e anche Ciampi fece visita in qualità di Presidente della Repubblica nel 2002. Come si nota dal grafico tratto da una presentazione dell’Ispi, in confronto ad altri Paesi si tratta di un primato al ribasso.












Il verdetto



Prima di Renzi, Prodi aveva fatto un viaggio in Etiopia nel 2007 in occasione del vertice dell’Unione Africana. A parte questo incontro però, sembra che l’attuale Premier sia di fatto il primo ad aver reso prioritarie le visite nel Subsahara, con tre viaggi negli ultimi tre anni. Anche se per l’Ispi si tratta comunque di “visite lampo”, bastano comunque a Renzi per guadagnarsi un “C’eri quasi”.