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Conte ha sempre rinnovato le sanzioni alla Russia, ma il suo governo aveva promesso di cancellarle

| 29 aprile 2022
La dichiarazione
«La nostra linea al governo è stata molto chiara: io da presidente del Consiglio ho sempre, ogni sei mesi, rinnovato le sanzioni alla Russia al Consiglio europeo»
Fonte: Piazzapulita | 28 aprile 2022
ANSA/ANGELO CARCONI
ANSA/ANGELO CARCONI
Verdetto sintetico
Il leader del M5s omette di dire qual era la linea del suo governo.
In breve
  • Da presidente del Consiglio, l’Italia guidata da Conte non si è opposta al rinnovo delle sanzioni alla Russia. TWEET
  • Ma il primo governo Conte aveva promesso di eliminare le sanzioni, una posizione condivisa dall’attuale leader del M5s. TWEET
Il 28 aprile, ospite a Piazzapulita su La7, il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte ha difeso la posizione presa negli ultimi anni dal suo partito nei confronti della Russia, sottolineando che la linea del M5s al governo è stata «molto chiara». In particolare, Conte ha dichiarato (min. 20:13) che quando è stato presidente del Consiglio, ha sempre rinnovato, ogni sei mesi, le sanzioni alla Russia al Consiglio europeo.

Abbiamo verificato ed è vero che i governi guidati da Conte, in sede europea, si sono schierati per il rinnovo delle sanzioni. Ma il primo esecutivo guidato da Conte, quello sostenuto da Lega e Movimento 5 stelle, aveva promesso di eliminare le sanzioni, il cui superamento è stato chiesto in passato più volte dallo stesso Conte.

Le sanzioni alla Russia

Le prime sanzioni economiche contro la Russia sono state adottate dall’Unione europea a marzo 2014, dopo che con un referendum la penisola della Crimea, occupata dalla Russia, aveva dichiarato l’indipendenza dall’Ucraina. Queste sanzioni sono state poi prorogate e ampliate negli anni successivi e, come correttamente dichiarato da Conte, sono state rinnovate anche quando al governo è andato il Movimento 5 stelle. 

Conte è infatti diventato presidente del Consiglio una prima volta il 1° giugno 2018, alla guida del governo sostenuto da M5s e Lega. Come si può verificare dal sito ufficiale del Consiglio europeo, le sanzioni contro la Russia sono sempre state rinnovate, senza l’opposizione dell’Italia, visto che la proroga delle sanzioni richiede una posizione unanime tra gli Stati membri.

Questo non significa però che la linea adottata dal M5s nei confronti della Russia sia sempre stata «molto chiara», come dichiarato da Conte.

Che cosa prometteva il M5s

Tra le altre cose, il Contratto di governo, firmato a maggio 2018 dall’allora leader del M5s Luigi Di Maio e dal segretario della Lega Matteo Salvini, prometteva un’azione ben precisa nei confronti del Paese governato dal presidente Vladimir Putin. 

«Si conferma l’appartenenza all’Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti d’America quale alleato privilegiato, con una apertura alla Russia, da percepirsi non come una minaccia ma quale partner economico e commerciale potenzialmente sempre più rilevante», si legge nella parte del Contratto dedicata alla politica estera. «A tal proposito, è opportuno il ritiro delle sanzioni imposte alla Russia, da riabilitarsi come interlocutore strategico al fine della risoluzione delle crisi regionali (Siria, Libia, Yemen)».

In breve, il primo governo Conte ha fatto il contrario di quanto promesso. Come abbiamo verificato nel nostro progetto Traccia il governo, il voto per il rinnovo delle sanzioni alla Russia è stato uno dei dieci casi in cui l’esecutivo Lega-M5s ha compromesso quanto promesso agli elettori. 

A ottobre 2018, nella sua prima visita in Russia, lo stesso Conte aveva incontrato Putin, al quale aveva detto che le sanzioni «non sono un fine ma uno strumento, da superare il prima possibile», una posizione ribadita a luglio 2019, con la visita di Putin a Roma.

Il verdetto

Secondo Giuseppe Conte, la linea del Movimento 5 stelle al governo è stata «molto chiara» nei confronti dalla Russia, come dimostra il fatto che lui ha «sempre rinnovato» le sanzioni alla Russia al Consiglio europeo. 

Abbiamo verificato ed è vero che alla guida del governo Conte ha sempre votato per rinnovare le sanzioni alla Russia in sede europea. Ma il leader del M5s omette di dire che il suo primo governo aveva promesso di eliminare le sanzioni, una posizione da lui stesso condivisa durante la sua presidenza.

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