Il 21 marzo, la capogruppo di Forza Italia al Senato Anna Maria Bernini ha pubblicato un video su Facebook in cui parla dello stato delle infrastrutture del nostro Paese. Secondo Bernini, in Italia sono tuttora «bloccate» un grande numero di opere pubbliche: «28 grandi opere e 600 opere tra grandi e minori».



Ma è davvero così? Abbiamo verificato e i dati citati da Bernini non sono i più aggiornati.



Di che costa stiamo parlando?



Come ha spiegato a Pagella Politica l’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), l’associazione di categoria del settore delle costruzioni, l’espressione «opere bloccate» è di solito utilizzata per indicare tutte quelle opere pubbliche che, per diversi motivi, risultano incomplete o non realizzate.



Con un decreto del 2013, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) ha stabilito le modalità con cui le regioni e gli enti locali devono redigere e comunicare lo stato delle opere pubbliche ancora incompiute (qui, per esempio, l’elenco anagrafe della Regione Lombardia).



Stiamo parlando di opere pubbliche che non sono state completate per qualsiasi motivo, come la mancanza di fondi; cause tecniche, nuove disposizioni o norme; il fallimento o la liquidazione dell’impresa appaltatrice; il mancato interesse al completamento da parte da chi aveva curato l’appalto o di chi se lo era aggiudicato.



L’Osservatorio dei contratti pubblici – che opera nell’ambito dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) – è responsabile del monitoraggio, della raccolta e dell’aggiornamento dei dati delle opere di interesse regionale, mentre il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) svolge queste stesse attività per le opere di interesse nazionale.



Che cosa dicono i dati?



Il 5 luglio 2018 il Mit ha pubblicato l’ultimo aggiornamento sulle opere pubbliche incompiute. Al 31 dicembre 2017, in Italia risultavano esserci 647 opere di questo tipo, con un calo del 14 per cento rispetto alle 752 che si contavano al 31 dicembre 2016 (Tabella 1).






Tabella 1: Opere pubbliche incompiute 2016-2017, divise per regione. Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti



Ad aprile 2018, l’Ance ha creato il portale Sblocca Cantieri, che permette ai cittadini e alle imprese di segnalare, nelle diverse regioni italiane, le opere pubbliche bloccate o incompiute, quelle che necessitano di manutenzione o i cantieri non ancora avviati.



Come ha spiegato Ance a Pagella Politica, questo database è in costante aggiornamento. A marzo 2019, le opere incompiute in Italia sono in totale circa 600 (per un valore pari a circa 53 miliardi di euro). A causa di questa situazione, l’Associazione stima 188 miliardi di euro di mancate ricadute sull’economia e 800.000 posti di lavoro in meno.






Figura 1: Opere incompiute in Italia (dati al 26 marzo 2019) – Fonte: Ance



Quante sono le «grandi opere» bloccate?



Nel video, Bernini parla di «28 grandi opere» bloccate, e un dato simile è stato riportato nei mesi scorsi anche da diversi quotidiani italiani (qui, qui, qui).



La fonte comune è probabilmente un articolo pubblicato il 5 dicembre 2018 dal Sole 24 Ore, che sulla base dei dati Ance riportava la statistica di «27 grandi opere italiane di importo superiore a 100 milioni ferme, in bilico o congelate». A questo numero (qui la lista), Bernini potrebbe ad esempio aggiungere anche la Tav Torino-Lione, che non è però inserito nella rielaborazione realizzata dal Sole 24 Ore.



In questo modo si arriverebbe ad un totale di 28 grandi opere. La Torino-Lione, però, non può essere considerata un’opera bloccata dal momento che i bandi di gara per la realizzazione del tunnel di base sono stati avviati.



Con l’espressione «grandi opere» – secondo quanto comunicato a Pagella Politica dall’Ance – si intendono comunque tutte quelle opere il cui valore è superiore ai 100 milioni di euro.



Come riportato dal Sole 24 Ore, a dicembre 2018 l’Ance aveva stimato che lo sblocco delle grandi opere ferme (per un valore di 24,6 miliardi di euro) su tutto il territorio nazionale avrebbe prodotto un impatto sull’economia italiana pari a circa 86 miliardi di euro e a 380 mila posti di lavoro.



Questi dati però non sono più aggiornati. Come ha spiegato Ance a Pagella Politica, al 26 marzo 2019 in Italia le grandi opere incompiute sono 49, non più 28. Il valore complessivo stimato è di circa 51 miliardi di euro.






Figura 2: Opere incompiute in Italia (dati al 26 marzo 2019) – Fonte: Dati forniti a PagellaPolitica dall’Ance



Dunque, tra dicembre 2018 e marzo 2019 si registra un crescita per quanto riguarda le grandi opere bloccate: nel giro di tre mesi sono aumentate di 21 unità. Questa differenza, a detta dell’Ance, è giustificata soprattutto dal diverso periodo in cui i dati sono stati elaborati. Probabilmente, l’attenzione che negli ultimi mesi è stata dedicata dal dibattito pubblico ad alcune grandi opere – come, ad esempio, la Tav – può aver contribuito a un aumento delle segnalazioni da parte di cittadini ed imprese.



Il verdetto



Anna Maria Bernini ha dichiarato che in Italia sono bloccate 28 grandi opere e 600 tra «grandi e minori». La capogruppo di Forza Italia al Senato è leggermente imprecisa.



Da un lato, secondo i dati dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), è vero che sono ferme circa 600 opere pubbliche, di varie dimensioni. Dall’altro lato, però, le grandi opere attualmente ferme sono più di 28, secondo il censimento più aggiornato: al 26 marzo 2019, in Italia sono 49 le grandi opere bloccate, 21 in più di quelle citate dall’esponente di Forza Italia. In conclusione, Bernini merita un “C’eri quasi”.