Il vicepresidente della Camera ed esponente di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli, durante una puntata della trasmissione Coffee Break su La7, ha affermato che, nonostante la diminuzione del 70% degli sbarchi sulle coste italiane, siano comunque arrivati 120 mila migranti – Rampelli non specifica durante quale intervallo di tempo – e un totale di 600 mila immigrati “clandestini”.



Sono numeri corretti? Verifichiamo.



Gli sbarchi rispetto al 2017



I dati del Ministero dell’Interno, aggiornati al 30 giugno 2018, riportano un calo del 76% degli sbarchi nei primi sei mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2016 e dell’80% rispetto allo stesso periodo del 2017. Per quanto riguarda gli arrivi dalla sola rotta libica, la diminuzione è stata ancora maggiore: -84% nel confronto con il 2016 e -86% rispetto al 2017.



Il 70% in meno di sbarchi citato da Fabio Rampelli è dunque arrotondato per difetto, seppure non di molto, rispetto al -80% di arrivi via mare nei primi sei mesi del 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017.



In numeri assoluti, gli arrivi complessivi nel 2016, anno record, sono stati 181.436, nel 2017 c’è stato un primo sostanzioso calo attestandosi a 119.369 e nel 2018, per i primi sei mesi, il totale è di 16.585 persone.



Parlando di 120 mila persone sbarcate subito dopo aver menzionato il calo del 70 per cento, Rampelli sembra sottointendere che nel periodo del calo gli arrivi siano stati comunque 120 mila. Come abbiamo visto, non è così: nel periodo in cui c’è stato il calo, gli arrivi sono stati circa 16 mila.



Il numero che ricorda Rampelli è quello delle persone arrivate nel solo 2017. Durante quell’anno, come risulta dai grafici del Viminale, gli arrivi erano stati molto corposi – anche più che nel 2016 – nei primi sei mesi dell’anno, per poi calare sempre più in seguito agli accordi stipulati dall’allora ministro Minniti con le autorità libiche.



I numeri degli ultimi cinque anni



Rampelli parla poi di 600 mila “immigrati clandestini” arrivati in Italia negli ultimi cinque anni. Il termine “clandestini” è scorretto e va evitato, per essere sostituito con “migranti irregolari”, come prescrive il codice deontologico dei giornalisti detto Carta di Roma (di cui ci eravamo occupati in passato, quando Matteo Salvini la definì erroneamente “un’associazione buonista”). Al di là di questo, andiamo a controllare i numeri degli arrivi via mare negli ultimi cinque anni.



Secondo l’UNHCR sono arrivati via mare in Italia, tra il 2014 e il 2017, 624.747 migranti (il 2014 è il primo, negli anni recenti, in cui gli sbarchi hanno superato le 50.000 unità). Aggiungendo i migranti arrivati via mare nei primi sei mesi del 2018, il numero totale arriva a 641.332. Poco più di quanto affermato da Rampelli.



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Nel seguito della sua dichiarazione, Rampelli ha anche descritto una situazione in cui quelle 600 mila persone (o almeno la loro stragrande maggioranza) sarebbero quasi interamente rimaste in Italia: «Si distribuiscono, in 600 mila, in ogni angolo delle nostre città, del nostro territorio, generano guerre tra poveri…» (al minuto -39’ 24’’).



Anche se questa seconda dichiarazione meriterebbe un’analisi a parte, osserviamo che è molto difficile stabilire quanti, tra quegli oltre 600 mila arrivati via mare dal 2014, siano poi rimasti in Italia. Ancora più difficile sapere quanti, al momento, si trovano fuori dal sistema di accoglienza e sparsi per il territorio italiano, la situazione descritta da Rampelli. Di certo, molti degli arrivi degli ultimi anni hanno utilizzato l’Italia solo come luogo di transito; inoltre, circa 170 mila persone sono oggi nel sistema di accoglienza italiano (dati di inizio aprile 2018).



Il verdetto



Fabio Rampelli ha parlato di immigrazione fornendo alcuni dati: una diminuzione del 70% degli sbarchi, 120 mila migranti approdati sulle coste italiane e un numero totale di 600 mila immigrati irregolari (sbagliato l’uso del termine “clandestini”) negli ultimi cinque anni.



Per quanto riguarda il calo degli sbarchi, Rampelli parlando del 70% è impreciso per difetto: il calo nel 2018 rispetto al 2017 è dell’80%. Per quanto riguarda i 120 mila migranti la cifra è corretta, se riferita però agli arrivi via mare dello scorso anno. Nel periodo del calo che cita lo stesso Rampelli immediatamente prima, gli arrivi sono stati circa 16.500.



Infine, è corretto dire che siano arrivati circa 600 mila migranti, a partire dal primo anno recente del forte aumento degli sbarchi, e cioè il 2014. Anzi, anche questa stima di Rampelli è per difetto: dal 2014 a oggi gli arrivi sono stati poco più di 640 mila (è però sbagliato dire che siano tutti o quasi tutti fuori dal sistema di accoglienza italiano, come ha fatto Rampelli poco oltre: circa 170 mila ne fanno parte e un numero imprecisato ha utilizzato l’Italia solo come Paese di transito). Nel complesso, “C’eri quasi” per il vicepresidente della Camera.



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2018-07-06 08:36:27 UTC
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C’eri quasi
«Il 70% in meno di sbarchi non significa che non siano sbarcate 120 mila persone […] e comunque, complessivamente, sempre 600 mila immigrati clandestini sono arrivati in Italia»
Fabio Rampelli
Deputato di Fratelli d’Italia
http://www.la7.it/coffee-break/rivedila7/coffee-break-puntata-28062018-28-06-2018-245338
Coffee Break, La7
giovedì 28 giugno 2018
2018-06-28