Nell’intervista pubblicata da Libero lo scorso 11 giugno, Silvio Berlusconi rivendica alcuni risultati dei suoi anni di governo, tra le altre cose sul fronte dell’occupazione. Verifichiamo se quanto afferma sia corretto.



La crisi



Bisogna intanto stabilire quale sia “la fase peggiore della crisi”. Nel suo complesso la “Grande Recessione”, come definita dall’economista Nouriel Roubini, è durata dal 2007 al 2013.



Il momento in cui il Pil italiano è calato maggiormente è il 2009 (-5,48% rispetto all’anno precedente), ma la “crisi dello spread” che ha colpito il Paese facendo temere per la sua stabilità è durata dall’estate 2011 fino almeno a fine 2012.



Berlusconi è stato Presidente del Consiglio per la quarta volta dall’8 maggio 2008 al 16 novembre 2011. Successivamente Forza Italia ha sostenuto il governo tecnico di Mario Monti fino al dicembre 2012, quando ritirò informalmente l’appoggio all’esecutivo aprendo la strada verso le elezioni di febbraio 2013.



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Il tasso di disoccupazione: confronto Italia-Europa



Vediamo dunque qual era il tasso di disoccupazione in Italia negli anni compresi tra il 2008 e il 2012. Secondo Eurostat nel 2008 la disoccupazione era al 6,7%, nel 2009 al 7,7% nel 2010 all’8,4%, come anche nel 2011, e nel 2012 al 10,7%.



Negli stessi anni la disoccupazione nell’Eurozona era al 7,6% nel 2008, al 9,5% nel 2009, al 10% nel 2010, al 10,1% nel 2011, all’11,3% nel 2012.



Dunque era dello 0,9% più alta che in Italia nel 2008, dell’1,8% nel 2009, dell’1,6% nel 2010, dell’1,7%e nel 2011, e dello 0,6% nel 2012.



La disoccupazione “da quando governa la sinistra” – se escludiamo il 2013, quando il governo Letta era sostenuto sia dal Pd che dal Popolo della Libertà, prima che quest’ultimo si scindesse in Forza Italia e Ncd – è dunque quella degli anni 2014-2016.



Sempre secondo Eurostat, nel 2014 la disoccupazione in Italia era al 12,7%, nel 2015 all’11,9% e nel 2016 all’11,7%. Nel 2017 gli ultimi dati Istat parlano di un tasso dell’11,1%. (Per completezza della serie riportiamo che nel 2013 il tasso di disoccupazione era al 12,1%).



L’Eurozona nello stesso periodo aveva un tasso di disoccupazione dell’11,6% nel 2014, del 10,9% nel 2015 e del 10% nel 2016.



Dunque la differenza con l’Italia è stata di 1,1 punti nel 2014, di 1 punto nel 2015 e di 1,7 punti nel 2016. (Per completezza della serie notiamo che nel 2013 il differenziale tra il 12,1% dell’Italia e il 12% dell’Eurozona è di 0,1 punti).



Il verdetto



Berlusconi esagera ma dice una cosa sostanzialmente corretta. Durante il suo ultimo governo, negli anni più duri della crisi (2009-2011), il differenziale tra il tasso di disoccupazione in Italia e nell’Eurozona è stato positivo di quasi due punti, salvo ridursi nel 2012 a meno di un punto (0,7).



Il passaggio a un rapporto negativo – cioè dove il tasso di disoccupazione in Italia è superiore alla media dell’Eurozona – è avvenuto nel 2013 (-0,1%). Negli anni seguenti la forbice è andata crescendo, arrivando a circa un punto nel 2014-2015 e a quasi due punti nel 2016.



Per l’ex Cavaliere dunque “C’eri quasi”.



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2017-06-19 15:59:22 UTC
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C’eri quasi
Noi avevamo mantenuto anche nella fase peggiore della crisi il tasso di disoccupazione due punti sotto la media europea. Da quando governa la sinistra il tasso di disoccupazione è due punti sopra la media di Eurozona
Silvio Berlusconi
ex presidente del Consiglio
intervista a Libero
domenica 11 giugno 2017
2017-06-11