Dagli studi di DiMartedì, Giorgia Meloni sostiene che la crescita che si sta registrando in Italia è debole rispetto al resto d’Europa. Lo fa affidandosi ai dati dell’Ocse, pubblicati il giorno prima della partecipazione di Meloni al talk-show di Giovanni Floris. Vediamo se l’affermazione di Meloni rispecchia i dati.



La penultima nazione d’Europa nel 2015?



Riscontriamo subito un’imprecisione nella posizione dell’Italia citata dalla leader di Fratelli d’Italia, nella classifica della crescita del Pil 2015 stilata dall’Ocse. Con una crescita prevista pari a 0,76%, l’Italia si piazza davanti alle europee Svizzera (0,74%), Finlandia (-0,12%) e Grecia (-1,40%). C’è poi il caso della Russia, che non è membro Ocse, ma che secondo la stessa organizzazione vedrà una contrazione del Pil molto forte nel 2015. Ciò non toglie che siamo lontani dai tassi irlandesi (+5,6%) o anche da quelli spagnoli (+3,2%). Riassumiamo le previsioni nella cartina sottostante.



CRESCITA PIL 2015 – PREVISIONI OCSE (%)









La penultima nazione dell’Ocse nel 2017?



La leader di Fratelli d’Italia è più preparata sulle previsioni per il 2017: secondo l’Ocse l’Italia si piazzerebbe al penultimo scalino, con un +1,40%, percentuale migliore solo del +0,53% previsto per il Giappone. Qui è addirittura generosa: infatti, anche includendo i Paesi extra-Ocse che l’organizzazione basata a Parigi censisce (in totale sono 56), l’Italia rimane penultima per crescita prevista.



Il verdetto



Meloni forza un po’ la mano sul dato del 2015 – l’Ocse prevede che l’Italia sarà la quint’ultima economia tra quelle europee che censisce, non la penultima – ma è precisa sulle previsioni 2017. Un errore contenuto, il verdetto è “C’eri quasi”