Lunedì 18 gennaio, alle ore 12, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha reso le proprie comunicazioni alla Camera, ovvero ha fatto un discorso sulla crisi in corso.
Nel suo intervento, il premier ha rivolto un appello esplicito alle forze politiche esterne alla maggioranza: «A tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia chiedo oggi: aiutateci. Aiutateci a ripartire con la massima celerità, a rimarginare la ferita che la crisi in atto ha prodotto nel rapporto di fiducia con i cittadini».
Dopo le comunicazioni, il governo ha posto la fiducia su una risoluzione presentata dalla maggioranza. La votazione si è conclusa in serata con 321 sì, 259 contrari e 27 astenuti, ovvero i deputati di Italia viva.
L’esecutivo guidato da Giuseppe Conte ha quindi ottenuto la fiducia della Camera superando la soglia della maggioranza relativa (per cui bastava anche un solo voto a favore in più dei contrari) e andando anche oltre la maggioranza assoluta dell’aula, fissata a 315 su 629 deputati (generalmente sono 630, c’è un seggio vacante dalle dimissioni del deputato Pd Pier Carlo Padoan, oggi presidente di Unicredit).
Domani, martedì 19 gennaio, alle ore 9, questi passaggi verranno ripetuti al Senato, dove i numeri sono particolarmente fragili. A Palazzo Madama la maggioranza assoluta è di 161 senatori su 321 (nel computo ci sono anche sei senatori a vita). Per raggiungere questa cifra senza i 18 senatori di Italia viva, il governo avrebbe bisogno di almeno una decina di “responsabili”. Perché il voto di fiducia passi è sufficiente la maggioranza semplice, ossia la maggioranza relativa dei presenti (anche un solo voto a favore in più). Conte verrebbe quindi riconfermato anche senza arrivare alla maggioranza assoluta al Senato, ma la vittoria verrebbe considerata debole e si porrebbe comunque un problema di stabilità per i mesi a venire.
Pagella Politica ha seguito in diretta gli sviluppi della giornata.
20.58 – La diretta di Pagella Politica si conclude qui. Grazie a chi ci ha seguito. Si ricomincia domani alle 9.30 per le comunicazioni del presidente del Consiglio al Senato e la votazione decisiva per la sopravvivenza del governo.
20:48 – Si è conclusa la votazione nominale sulla fiducia al governo. I voti a favore sono stati 321, i contrari 259 e gli astenuti 27. I presenti erano in tutto 607.
19:42 – Che cosa è successo finora: Oggi alle 12 il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha reso le proprie comunicazioni alla Camera sull’attuale situazione politica. Il premier ha fatto appello al sostegno delle forze appartenenti alla tradizione europeista. Il governo ha posto la questione di fiducia su una delle risoluzioni: i voti a favore serviranno a definire i numeri della maggioranza parlamentare a sostegno dell’esecutivo dopo l’abbandono dei 30 deputati di Italia viva (che si asterranno). Si sono appena concluse le dichiarazioni di voto dei gruppi parlamentari. Il risultato finale è atteso per le ore 21.
19:41 – Si sono appen concluse le dichiarazioni di voto. È appena iniziato l’appello nominale per il voto di fiducia. La procedura richiede che i deputati vengano chiamati per nome a votare, uno per volta.
19:32 – L’ultima dichiarazione di voto è del Movimento 5 stelle, che conferma la fiducia al governo. «Siamo estremamente preoccupati che una crisi di governo possa pregiudicare la messa in opera degli impegni del Recovery: rischiamo di perdere un’opportunità storica per sostenere quel progetto europeista che per la prima volta dopo decenni trova attivazione», ha detto il capogruppo M5s Davide Crippa nel suo intervento.
19:22 – «Gli italiani sono di fronte a uno spettacolo disarmante, immondo e indegno: una sorta di calcio mercato dei parlamentari con improbabili talent scout come Mastella, e lo dico non tanto per esprimere un giudizio morale su Mastella ma pensando al giudizio che dava su quelli che ora chiamate “costruttori”, la principale forza politica del suo governo cioè il M5s. I termini più gentili allora erano traditori, venduti, voltagabbana», ha detto il capogruppo della Lega Riccardo Molinari.
19:14 – Il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari: «Questo è un governo che è nato solo per ragioni tattiche e contro qualcuno: Matteo Salvini». La Lega, con gli alleati di centrodestra, voterà contro la fiducia al governo.
19:10 – «Rinnoveremo a lei e al governo la nostra fiducia senza dubbio. La scelta di aprire una crisi al buio è incomprensibile e interrompe, lo dico al collega Rosato, una strada di dialogo avviato», ha detto il capogruppo del Pd Graziano Delrio nel corso delle dichiarazioni di voto alla Camera. «Ricordo che il popolo non si esprime solo attraverso il voto, c’è la rappresentanza parlamentare e quello che stiamo facendo è pienamente costituzionale – ha aggiunto Delrio – oggi siamo qui a dire ancora che rafforzare i governi significa stare dalla parte dei più deboli».
19:02 – La risoluzione della maggioranza a favore del governo ha un testo molto breve: «La Camera, udite le comunicazioni del presidente del Consiglio dei ministri sulla situazione politica in atto, le approva». Seguono le firme dei dai capigruppo Davide Crippa (M5s), Graziano Delrio (Pd), Federico Fornaro (Leu), Alessandro Fusacchia (Misto-Cd), Renate Gebhard (Misto-Minoranze linguistiche) e Antonio Tasso (Maie). Il governo ha posto la fiducia sulla risoluzione. I voti favorevoli, astenuti e contrari serviranno quindi a stabilire quale sia il perimetro della maggioranza al momento.
18:46 – Forza Italia, come il resto del centrodestra, non voterà la fiducia al governo. Lo ha annunciato nel corso delle dichiarazioni di voto la capogruppo del partito Maria Stella Gelmini. «Noi siamo profondamente e autenticamente europeisti, liberali e socialisti ma siamo alternativi alle forze che compongono il suo governo», ha detto Gelmini, rispondendo all’appello di Conte.
18:43 – «Presidente Conte – ha aggiunto Meloni – siete sicuri che il presidente della Repubblica vi consentirà di governare in assenza di una maggioranza assoluta? Dopo che nel 2018 si è rifiutato di dare l’incarico al centrodestra perché non c’era la certezza sui numeri. Pensate che le regole della democrazia valgono solo per il centrodestra? Le regole valgono per tutti». La leader di Fratelli d’Italia si riferisce alla possibilità – molto concreta per il voto di domani al Senato – che il governo ottenga solo la maggioranza relativa dei voti ma non la maggioranza assoluta.
18:38 – La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha annunciato il voto contrario del suo partito alla fiducia. Meloni ha criticato duramente il presidente del Consiglio: «Avvocato Conte, stamattina io mi sono vergognata per lei, non solo per quell’“aiutaci” che tradiva la sua disperazione, ma per il mercimonio che ha inscenato in quest’aula».
18:30 – «Non ci spaventa l’opposizione», ha concluso il coordinatore nazionale di Italia viva Ettore Rosato.
18:23 – «Siete venuti qui senza l’assillo della maggioranza relativa perché vi abbiamo garantito l’astensione sulla fiducia», ha sottolineato Rosato. La maggioranza relativa viene infatti computata sul totale dei favorevoli e dei contrari. Il coordinatore nazionale di Italia viva ha anche ribadito che il suo partito voterà la scostamento di bilancio, il decreto Ristori e il decreto Covid.
18:17 – È in corso l’intervento di Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia viva. «Siamo pienamente consapevoli della nostra scelta, la nostra è stata una rottura responsabile, è stata una scelta proporzionale al rischio che corre il Paese», ha detto Rosato in riferimento alla decisione del suo partito di ritirare la propria delegazione dal governo portandolo sull’orlo della crisi.
18:08 – Il capogruppo di Liberi e uguali Federico Fornaro ha annunciato che il suo partito voterà la fiducia al governo. Leu era già fra i partiti della maggioranza.
18:04 – Le componenti del gruppo misto Noi con l’Italia – Unione Sudamericana Emigrati Italiani – Cambiamo! – Alleanza di centro non voteranno la fiducia al governo. Lo ha detto Maurizio Lupi (Noi con l’Italia) nel corso della sua dichiarazione di voto. Lupi è fra i firmatari di una risoluzione di centrodestra in cui si richiedono le dimissioni di Conte.
17:57 – Bruno Tabacci (Centro democratico) ha annunciato la fiducia del suo partito al governo. La componente conta 11 deputati. «Secondo me non basta il doppio voto di fiducia di oggi e domani. È necessario che lei guidi un nuovo governo», ha detto Tabacci, suggerendo che Conte si dimetta per poi ricevere un nuovo incarico. Centro democratico finora non è stato parte della maggioranza, e vi entra così a partire da oggi.
17.55 – I quattro deputati delle Minoranze linguistiche (un’altra componente del gruppo Misto) voteranno a favore
17:50 – Il deputato Riccardo Magi ha annunciato il voto contrario di +Europa-Azione alla fiducia al governo. «Per il bene del Paese, aprite la crisi formale adesso, durerà sicuramente meno di un galleggiamento a cui rischiate di condannare il Paese», ha detto Magi rivolgendosi al presidente del Consiglio. +Europa-Azione conta quattro deputati.
17:48 – I tre parlamentari di Popolo protagonista voteranno contro la fiducia al governo.
17:47 – Il Maie (Movimento Associativo Italiani all’estero, componente del gruppo Misto) ha annunciato il proprio voto favorevole alla fiducia sul governo. I deputati del Maie sono tre.
17:45 – Conte ha concluso il suo intervento e ha chiesto di porre la questione di fiducia sulla risoluzione dei partiti di maggioranza a favore del governo.
17:42 – «Dopo quanto successo il 6 gennaio in America, siamo consci che le nostre democrazie vanno difese con i fatti e con le parole, e noi leader abbiamo un compito: non ci possiamo permettere, come successo negli Stati Uniti, di alimentare la tensione», ha detto il presidente del Consiglio. Conte ha anche detto di aver avuto una «lunga e calorosa telefonata» con il presidente-eletto degli Stati Uniti Joe Biden.
17:29 – «Il mio è un appello molto chiaro e nitido: c’è un progetto politico ben preciso e articolato che mira a rendere il Paese più moderno e a completare tante riforme e interventi già messi in cantiere». Il presidente del Consiglio si è nuovamente rivolto alle forze “europeiste”, chiedendo il loro sostegno: «Chi si riconosce in questo progetto può dare una mano, un contributo di idee – ha detto Conte – dalle scelte che ciascuno farà in questa ora grave dipende il futuro del Paese».
17:24 – I lavori dell’aula alla Camera sono ripresi dopo una pausa di circa un’ora e mezza. Il presidente del Consiglio sta replicando agli interventi dei parlamentari durante la discussione generale.
16:51 – Nell’attesa che alla Camera riprendano i lavori, sapreste dire quale ex presidente del Consiglio ha un particolare primato nelle crisi di governo “dentro” al Parlamento? Ne abbiamo parlato qui.
16:27 – Dopo una riunione del gruppo alla Camera, i deputati di Italia viva hanno confermato l’astensione sul voto di fiducia al governo. Alcuni esponenti, dopo il discorso di Conte, avrebbero spinto per un voto contrario.
15:53 – Il Parlamento ai tempi della pandemia: conclusa la discussione generale, nella pausa fino alle 17.15 si procederà alla sanificazione dell’aula.
15:45 – La discussione generale si è conclusa. L’aula riprenderà i lavori alle 17.15 con la replica del presidente del Consiglio Conte agli interventi dei parlamentari.
15:32 – La discussione generale sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sta svolgendo al termine. A partire dalle ore 17 circa, il premier dovrebbe di nuovo parlare per replicare agli interventi dei parlamentari e – secondo quanto preannunciato – porrà la questione di fiducia su una delle risoluzioni presentate dai partiti che lo sostengono. Il voto sul documento sarà fondamentale per capire su quale maggioranza possa contare l’attuale governo dopo l’abbandono dei 30 deputati di Italia viva. Seguiranno le dichiarazioni di voto dei partiti e la votazione per appello nominale.
14:25 – «Noi le abbiamo chiesto un governo migliore e lei si è subito messo a lavorare per un governo peggiore. Mancherà quel motore riformista che siamo stati noi [di Italia viva]», ha detto l’ex sottosegretario agli Esteri Ivan Scalfarotto di Italia viva. Scalfarotto ha rassegnato le proprie dimissioni il 13 gennaio, insieme alle ministre e colleghe di partito Teresa Bellanova (Politiche agricole) ed Elena Bonetti (Pari opportunità).
14:15 – Il discorso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in sintesi:
1. Il premier ha riassunto l’operato dell’attuale governo, di cui ha rivendicato, fin dalla nascita, il «convinto ancoraggio ai valori costituzionali e la solida vocazione europeista del Paese».
2. Ha detto di non vedere nella crisi «alcun plausibile fondamento». In più di un passaggio, è sembrato chiudere definitivamente a Italia viva, a cui ha attribuito la responsabilità della rottura dopo attacchi mediatici «spesso scomposti». «Non si può cancellare quello che è accaduto – ha detto Conte – ora si deve voltare pagina».
3. Ha delineato un programma di governo per il futuro, dalle riforme istituzionali alla politica estera. Ha annunciato che rinuncerà alla delega ai Servizi segreti, fino ad oggi nelle sue mani e motivo di polemica.
4. Ha rivolto un appello esplicito al voto delle forze politiche esterne alla maggioranza che si riconoscano nella tradizione europeista liberale, popolare, socialista: «A tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia chiedo oggi: aiutateci. Aiutateci a ripartire con la massima celerità, a rimarginare la ferita che la crisi in atto ha prodotto nel rapporto di fiducia con i cittadini».
Nel suo intervento, il premier ha rivolto un appello esplicito alle forze politiche esterne alla maggioranza: «A tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia chiedo oggi: aiutateci. Aiutateci a ripartire con la massima celerità, a rimarginare la ferita che la crisi in atto ha prodotto nel rapporto di fiducia con i cittadini».
Dopo le comunicazioni, il governo ha posto la fiducia su una risoluzione presentata dalla maggioranza. La votazione si è conclusa in serata con 321 sì, 259 contrari e 27 astenuti, ovvero i deputati di Italia viva.
L’esecutivo guidato da Giuseppe Conte ha quindi ottenuto la fiducia della Camera superando la soglia della maggioranza relativa (per cui bastava anche un solo voto a favore in più dei contrari) e andando anche oltre la maggioranza assoluta dell’aula, fissata a 315 su 629 deputati (generalmente sono 630, c’è un seggio vacante dalle dimissioni del deputato Pd Pier Carlo Padoan, oggi presidente di Unicredit).
Domani, martedì 19 gennaio, alle ore 9, questi passaggi verranno ripetuti al Senato, dove i numeri sono particolarmente fragili. A Palazzo Madama la maggioranza assoluta è di 161 senatori su 321 (nel computo ci sono anche sei senatori a vita). Per raggiungere questa cifra senza i 18 senatori di Italia viva, il governo avrebbe bisogno di almeno una decina di “responsabili”. Perché il voto di fiducia passi è sufficiente la maggioranza semplice, ossia la maggioranza relativa dei presenti (anche un solo voto a favore in più). Conte verrebbe quindi riconfermato anche senza arrivare alla maggioranza assoluta al Senato, ma la vittoria verrebbe considerata debole e si porrebbe comunque un problema di stabilità per i mesi a venire.
Pagella Politica ha seguito in diretta gli sviluppi della giornata.
20.58 – La diretta di Pagella Politica si conclude qui. Grazie a chi ci ha seguito. Si ricomincia domani alle 9.30 per le comunicazioni del presidente del Consiglio al Senato e la votazione decisiva per la sopravvivenza del governo.
20:48 – Si è conclusa la votazione nominale sulla fiducia al governo. I voti a favore sono stati 321, i contrari 259 e gli astenuti 27. I presenti erano in tutto 607.
19:42 – Che cosa è successo finora: Oggi alle 12 il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha reso le proprie comunicazioni alla Camera sull’attuale situazione politica. Il premier ha fatto appello al sostegno delle forze appartenenti alla tradizione europeista. Il governo ha posto la questione di fiducia su una delle risoluzioni: i voti a favore serviranno a definire i numeri della maggioranza parlamentare a sostegno dell’esecutivo dopo l’abbandono dei 30 deputati di Italia viva (che si asterranno). Si sono appena concluse le dichiarazioni di voto dei gruppi parlamentari. Il risultato finale è atteso per le ore 21.
19:41 – Si sono appen concluse le dichiarazioni di voto. È appena iniziato l’appello nominale per il voto di fiducia. La procedura richiede che i deputati vengano chiamati per nome a votare, uno per volta.
19:32 – L’ultima dichiarazione di voto è del Movimento 5 stelle, che conferma la fiducia al governo. «Siamo estremamente preoccupati che una crisi di governo possa pregiudicare la messa in opera degli impegni del Recovery: rischiamo di perdere un’opportunità storica per sostenere quel progetto europeista che per la prima volta dopo decenni trova attivazione», ha detto il capogruppo M5s Davide Crippa nel suo intervento.
19:22 – «Gli italiani sono di fronte a uno spettacolo disarmante, immondo e indegno: una sorta di calcio mercato dei parlamentari con improbabili talent scout come Mastella, e lo dico non tanto per esprimere un giudizio morale su Mastella ma pensando al giudizio che dava su quelli che ora chiamate “costruttori”, la principale forza politica del suo governo cioè il M5s. I termini più gentili allora erano traditori, venduti, voltagabbana», ha detto il capogruppo della Lega Riccardo Molinari.
19:14 – Il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari: «Questo è un governo che è nato solo per ragioni tattiche e contro qualcuno: Matteo Salvini». La Lega, con gli alleati di centrodestra, voterà contro la fiducia al governo.
19:10 – «Rinnoveremo a lei e al governo la nostra fiducia senza dubbio. La scelta di aprire una crisi al buio è incomprensibile e interrompe, lo dico al collega Rosato, una strada di dialogo avviato», ha detto il capogruppo del Pd Graziano Delrio nel corso delle dichiarazioni di voto alla Camera. «Ricordo che il popolo non si esprime solo attraverso il voto, c’è la rappresentanza parlamentare e quello che stiamo facendo è pienamente costituzionale – ha aggiunto Delrio – oggi siamo qui a dire ancora che rafforzare i governi significa stare dalla parte dei più deboli».
19:02 – La risoluzione della maggioranza a favore del governo ha un testo molto breve: «La Camera, udite le comunicazioni del presidente del Consiglio dei ministri sulla situazione politica in atto, le approva». Seguono le firme dei dai capigruppo Davide Crippa (M5s), Graziano Delrio (Pd), Federico Fornaro (Leu), Alessandro Fusacchia (Misto-Cd), Renate Gebhard (Misto-Minoranze linguistiche) e Antonio Tasso (Maie). Il governo ha posto la fiducia sulla risoluzione. I voti favorevoli, astenuti e contrari serviranno quindi a stabilire quale sia il perimetro della maggioranza al momento.
18:46 – Forza Italia, come il resto del centrodestra, non voterà la fiducia al governo. Lo ha annunciato nel corso delle dichiarazioni di voto la capogruppo del partito Maria Stella Gelmini. «Noi siamo profondamente e autenticamente europeisti, liberali e socialisti ma siamo alternativi alle forze che compongono il suo governo», ha detto Gelmini, rispondendo all’appello di Conte.
18:43 – «Presidente Conte – ha aggiunto Meloni – siete sicuri che il presidente della Repubblica vi consentirà di governare in assenza di una maggioranza assoluta? Dopo che nel 2018 si è rifiutato di dare l’incarico al centrodestra perché non c’era la certezza sui numeri. Pensate che le regole della democrazia valgono solo per il centrodestra? Le regole valgono per tutti». La leader di Fratelli d’Italia si riferisce alla possibilità – molto concreta per il voto di domani al Senato – che il governo ottenga solo la maggioranza relativa dei voti ma non la maggioranza assoluta.
18:38 – La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha annunciato il voto contrario del suo partito alla fiducia. Meloni ha criticato duramente il presidente del Consiglio: «Avvocato Conte, stamattina io mi sono vergognata per lei, non solo per quell’“aiutaci” che tradiva la sua disperazione, ma per il mercimonio che ha inscenato in quest’aula».
18:30 – «Non ci spaventa l’opposizione», ha concluso il coordinatore nazionale di Italia viva Ettore Rosato.
18:23 – «Siete venuti qui senza l’assillo della maggioranza relativa perché vi abbiamo garantito l’astensione sulla fiducia», ha sottolineato Rosato. La maggioranza relativa viene infatti computata sul totale dei favorevoli e dei contrari. Il coordinatore nazionale di Italia viva ha anche ribadito che il suo partito voterà la scostamento di bilancio, il decreto Ristori e il decreto Covid.
18:17 – È in corso l’intervento di Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia viva. «Siamo pienamente consapevoli della nostra scelta, la nostra è stata una rottura responsabile, è stata una scelta proporzionale al rischio che corre il Paese», ha detto Rosato in riferimento alla decisione del suo partito di ritirare la propria delegazione dal governo portandolo sull’orlo della crisi.
18:08 – Il capogruppo di Liberi e uguali Federico Fornaro ha annunciato che il suo partito voterà la fiducia al governo. Leu era già fra i partiti della maggioranza.
18:04 – Le componenti del gruppo misto Noi con l’Italia – Unione Sudamericana Emigrati Italiani – Cambiamo! – Alleanza di centro non voteranno la fiducia al governo. Lo ha detto Maurizio Lupi (Noi con l’Italia) nel corso della sua dichiarazione di voto. Lupi è fra i firmatari di una risoluzione di centrodestra in cui si richiedono le dimissioni di Conte.
17:57 – Bruno Tabacci (Centro democratico) ha annunciato la fiducia del suo partito al governo. La componente conta 11 deputati. «Secondo me non basta il doppio voto di fiducia di oggi e domani. È necessario che lei guidi un nuovo governo», ha detto Tabacci, suggerendo che Conte si dimetta per poi ricevere un nuovo incarico. Centro democratico finora non è stato parte della maggioranza, e vi entra così a partire da oggi.
17.55 – I quattro deputati delle Minoranze linguistiche (un’altra componente del gruppo Misto) voteranno a favore
17:50 – Il deputato Riccardo Magi ha annunciato il voto contrario di +Europa-Azione alla fiducia al governo. «Per il bene del Paese, aprite la crisi formale adesso, durerà sicuramente meno di un galleggiamento a cui rischiate di condannare il Paese», ha detto Magi rivolgendosi al presidente del Consiglio. +Europa-Azione conta quattro deputati.
17:48 – I tre parlamentari di Popolo protagonista voteranno contro la fiducia al governo.
17:47 – Il Maie (Movimento Associativo Italiani all’estero, componente del gruppo Misto) ha annunciato il proprio voto favorevole alla fiducia sul governo. I deputati del Maie sono tre.
17:45 – Conte ha concluso il suo intervento e ha chiesto di porre la questione di fiducia sulla risoluzione dei partiti di maggioranza a favore del governo.
17:42 – «Dopo quanto successo il 6 gennaio in America, siamo consci che le nostre democrazie vanno difese con i fatti e con le parole, e noi leader abbiamo un compito: non ci possiamo permettere, come successo negli Stati Uniti, di alimentare la tensione», ha detto il presidente del Consiglio. Conte ha anche detto di aver avuto una «lunga e calorosa telefonata» con il presidente-eletto degli Stati Uniti Joe Biden.
17:29 – «Il mio è un appello molto chiaro e nitido: c’è un progetto politico ben preciso e articolato che mira a rendere il Paese più moderno e a completare tante riforme e interventi già messi in cantiere». Il presidente del Consiglio si è nuovamente rivolto alle forze “europeiste”, chiedendo il loro sostegno: «Chi si riconosce in questo progetto può dare una mano, un contributo di idee – ha detto Conte – dalle scelte che ciascuno farà in questa ora grave dipende il futuro del Paese».
17:24 – I lavori dell’aula alla Camera sono ripresi dopo una pausa di circa un’ora e mezza. Il presidente del Consiglio sta replicando agli interventi dei parlamentari durante la discussione generale.
16:51 – Nell’attesa che alla Camera riprendano i lavori, sapreste dire quale ex presidente del Consiglio ha un particolare primato nelle crisi di governo “dentro” al Parlamento? Ne abbiamo parlato qui.
16:27 – Dopo una riunione del gruppo alla Camera, i deputati di Italia viva hanno confermato l’astensione sul voto di fiducia al governo. Alcuni esponenti, dopo il discorso di Conte, avrebbero spinto per un voto contrario.
15:53 – Il Parlamento ai tempi della pandemia: conclusa la discussione generale, nella pausa fino alle 17.15 si procederà alla sanificazione dell’aula.
15:45 – La discussione generale si è conclusa. L’aula riprenderà i lavori alle 17.15 con la replica del presidente del Consiglio Conte agli interventi dei parlamentari.
15:32 – La discussione generale sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sta svolgendo al termine. A partire dalle ore 17 circa, il premier dovrebbe di nuovo parlare per replicare agli interventi dei parlamentari e – secondo quanto preannunciato – porrà la questione di fiducia su una delle risoluzioni presentate dai partiti che lo sostengono. Il voto sul documento sarà fondamentale per capire su quale maggioranza possa contare l’attuale governo dopo l’abbandono dei 30 deputati di Italia viva. Seguiranno le dichiarazioni di voto dei partiti e la votazione per appello nominale.
14:25 – «Noi le abbiamo chiesto un governo migliore e lei si è subito messo a lavorare per un governo peggiore. Mancherà quel motore riformista che siamo stati noi [di Italia viva]», ha detto l’ex sottosegretario agli Esteri Ivan Scalfarotto di Italia viva. Scalfarotto ha rassegnato le proprie dimissioni il 13 gennaio, insieme alle ministre e colleghe di partito Teresa Bellanova (Politiche agricole) ed Elena Bonetti (Pari opportunità).
14:15 – Il discorso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in sintesi:
1. Il premier ha riassunto l’operato dell’attuale governo, di cui ha rivendicato, fin dalla nascita, il «convinto ancoraggio ai valori costituzionali e la solida vocazione europeista del Paese».
2. Ha detto di non vedere nella crisi «alcun plausibile fondamento». In più di un passaggio, è sembrato chiudere definitivamente a Italia viva, a cui ha attribuito la responsabilità della rottura dopo attacchi mediatici «spesso scomposti». «Non si può cancellare quello che è accaduto – ha detto Conte – ora si deve voltare pagina».
3. Ha delineato un programma di governo per il futuro, dalle riforme istituzionali alla politica estera. Ha annunciato che rinuncerà alla delega ai Servizi segreti, fino ad oggi nelle sue mani e motivo di polemica.
4. Ha rivolto un appello esplicito al voto delle forze politiche esterne alla maggioranza che si riconoscano nella tradizione europeista liberale, popolare, socialista: «A tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia chiedo oggi: aiutateci. Aiutateci a ripartire con la massima celerità, a rimarginare la ferita che la crisi in atto ha prodotto nel rapporto di fiducia con i cittadini».