«PORTI CHIUSI!». La frase è comparsa sull’account Twitter ufficiale di Matteo Salvini nel tardo pomeriggio del 29 ottobre 2020, a poche ore di distanza dall’attacco terroristico di Nizza costato la vita a tre persone e realizzato, secondo le prime indagini, da un uomo di origini tunisine arrivato in Francia attraverso l’Italia.
Non è la prima volta che il leader della Lega utilizza fatti di cronaca come spunto per promuovere il suo messaggio politico, ma questa volta lo ha fatto in rigoroso maiuscolo (o caps lock), che su internet equivale un po’ a urlare.
Il particolare non è di quelli che passano inosservati, e non tanto per una questione di etichetta: la formula che prevede un testo breve, incisivo e tutto in maiuscolo – seguito da uno o più punti esclamativi – è infatti diventato uno dei tratti ricorrenti della comunicazione di Donald Trump, che dall’altra parte dell’oceano è solito lanciare strali contro i suoi avversari twittando frasi come «OBAMAGATE!» o «LAW AND ORDER!!!».
Potrebbe trattarsi di una semplice coincidenza, certo, ma il dato si inserisce in una strategia più ampia, che negli ultimi mesi ha visto la comunicazione di Salvini intensificare i riferimenti a temi e toni cari all’inquilino della Casa Bianca. Una dinamica non nuova, ma che non è mai stata così marcata.
Non è la prima volta che il leader della Lega utilizza fatti di cronaca come spunto per promuovere il suo messaggio politico, ma questa volta lo ha fatto in rigoroso maiuscolo (o caps lock), che su internet equivale un po’ a urlare.
Il particolare non è di quelli che passano inosservati, e non tanto per una questione di etichetta: la formula che prevede un testo breve, incisivo e tutto in maiuscolo – seguito da uno o più punti esclamativi – è infatti diventato uno dei tratti ricorrenti della comunicazione di Donald Trump, che dall’altra parte dell’oceano è solito lanciare strali contro i suoi avversari twittando frasi come «OBAMAGATE!» o «LAW AND ORDER!!!».
Potrebbe trattarsi di una semplice coincidenza, certo, ma il dato si inserisce in una strategia più ampia, che negli ultimi mesi ha visto la comunicazione di Salvini intensificare i riferimenti a temi e toni cari all’inquilino della Casa Bianca. Una dinamica non nuova, ma che non è mai stata così marcata.