Con il continuo aumento dei contagi da nuovo coronavirus, in Europa è tornata di moda la parola lockdown. Negli ultimi giorni gli altri grandi Paesi europei, ossia Francia, Spagna, Germania e Regno Unito, hanno infatti introdotto – chi più e chi meno – forti limitazioni agli spostamenti delle persone e all’apertura delle attività economiche, non ancora però paragonabili con le restrizioni della prima ondata. Per esempio, questa volta si è per lo più optato per lasciare aperte le scuole, che erano state tra le prima a essere chiuse con l’arrivo della pandemia.
Al momento è ancora presto per individuare degli effetti di queste nuove decisioni. Ma che cosa succederebbe invece se nel nostro Paese, sulla base dei numeri attuali, si decidesse di introdurre un lockdown simile a quello della scorsa primavera?
Abbiamo fatto un po’ di calcoli e un eventuale lockdown, seppure nella sua forma più stretta, non avrebbe per nulla un effetto immediato. Richiederebbe infatti del tempo – anche più di dieci giorni – affinché porti dei miglioramenti sia sulla curva epidemica sia su quella ospedaliera e dei decessi.
Vediamo nel dettaglio i numeri, partendo dai dati sui nuovi contagi.
Al momento è ancora presto per individuare degli effetti di queste nuove decisioni. Ma che cosa succederebbe invece se nel nostro Paese, sulla base dei numeri attuali, si decidesse di introdurre un lockdown simile a quello della scorsa primavera?
Abbiamo fatto un po’ di calcoli e un eventuale lockdown, seppure nella sua forma più stretta, non avrebbe per nulla un effetto immediato. Richiederebbe infatti del tempo – anche più di dieci giorni – affinché porti dei miglioramenti sia sulla curva epidemica sia su quella ospedaliera e dei decessi.
Vediamo nel dettaglio i numeri, partendo dai dati sui nuovi contagi.