[Click here for English] In seguito alla vittoria del “No” al referendum di domenica scorsa, ieri mattina Alexis Tsipras è intervenuto all’Europarlamento. A guadagnare l’attenzione dei commentatori sui social media è stato però soprattutto Guy Verhofstadt, leader del gruppo Alde, che nel suo discorso ha invitato Tsipras a dimostrare di essere un “vero leader e non un falso profeta”.









Proprio in seguito all’attenzione che ha ricevuto, abbiamo deciso di dedicargli il blog “FactCheckEU” di questa settimana. In particolare ci siamo concentrati su due argomenti affrontati da Verhofstadt: i dipendenti pubblici e le scelte, a suo dire, clientelari del governo Syriza.



“800.000 dipendenti pubblici: non può funzionare!”



Come abbiamo scritto in una vecchia analisi, nel 2011 la Grecia aveva un settore pubblico particolarmente corposo. Con il passare degli anni però, il Paese avrebbe dato una sforbiciata al numero di dipendenti pubblici. Il Fondo Monetario Internazionale parla di una riduzione di 161.000 unità (-19%) dal 2010 al 2014. Anche per la Commissione Europea il taglio c’è stato: i numeri totali sarebbero passati da 907 mila nel 2009 a 651 mila nel 2014*. E’ vero che il governo Tsipras ha fatto passare a maggio una legge per tornare ad assumere alcuni dipendenti pubblici (si veda artt. 14-21). Si tratterebbe però di numeri relativamente limitati: secondo il quotidiano conservatore Kathimerini infatti, le assunzioni sono state 3.900 subito, con l’obiettivo di arrivare a 15.000 entro la fine dell’anno. Verhofstadt gonfia quindi i numeri, anche se l’ordine di grandezza non è completamente errato.



graph“Qualche settimana fa sono stati nominati 13 direttori nel Ministero dell’Istruzione e guarda caso 12 di questi erano di Syriza e solo per uno di loro non si conosce precisamente la parte politica.”



Questa accusa deve essere stata suggerita a Verhofstadt da Stavros Theodorakis, leader del partito di opposizione ‘To Potami’ che ha preso il 6% alle scorse elezioni politiche. In un’intervista televisiva a maggio infatti presentava sostanzialmente questi numeri – secondo Theodorakis erano 11 i membri di Syriza e 1 di Anel (partito di minoranza nella coalizione di governo) tra i nominati (la questione è stata ripresa anche dall’Economist). Un membro di To Potami ha presentato una domanda scritta in Parlamento sulla questione, alla quale il governo ha risposto negando di aver usato criteri politici. Sulla questione è intervenuto anche il Premier Tsipras in aula in risposta a Theodorakis. Ovviamente non ci possiamo fidare di quanto dicono i partiti politici, quindi abbiamo provato a verificare.



Una premessa fondamentale: la nostra ricerca non si può ritenere completamente esaustiva, dal momento che non sempre si può trovare pubblica traccia della vita politica di questi direttori. Inoltre la loro appartenenza politica non preclude la validità dei loro CV per la posizione. Di conseguenza la nostra analisi non potrà dare pienamente ragione o torto a Verhofstadt ma capire se le sue parole contengono del vero.



Le 13 cariche in questione sono i direttori regionali del Ministero dell’Istruzione nominati il 14 aprile 2015. Effettivamente un buon numero di loro ci sembrano legati a Syriza. Si tratta dei seguenti (saremo grati a lettori che vorranno integrare a questa lista inviandoci fonti affidabili):



  1. Constantino Constantopoulou, direttore per la Macedonia Occidentale e candidato alle elezioni regionali della regione del 2014 per Allazoume Epohi (“Cambiamo Stagione”), coalizione supportata da Syriza

  2. Eleni Anastasopoulou, direttrice per la Tessaglia è stata candidata come vice prefetto della Tessaglia per Syriza

  3. Constantinos Gkousis, direttore delle isole Ionie e candidato alle regionali a Corfu per Syriza.

  4. Charalambos Lontos, direttore per l’Attica è stato candidato nelle regionali con Rena Dourou di Syriza

  5. Aristide Kalargalis, direttore per l’Egeo settentrionale e candidato nella stessa regione per Syriza

  6. Giorgio Terzakis, direttore per l’isola di Creta e candidato alle primarie Syriza per le elezioni politiche 2015



Un articolo di ‘To Vima’ (uno dei principali quotidiani greci) riporta gli stessi nomi come collegati a Syriza, senza però includere la signora Anastasopoulou. Insomma: magari dire 12 su 13 è esagerato, mentre ci sembra corretto sostenere che un buon numero dei neo-nominati direttori regionali dell’Istruzione hanno militato nelle fila di Syriza.



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* Se si includono anche i circa 40 mila dipendenti “auto finanziati” – cosa che la Commissione non fa – non si arriva comunque a toccare i 700 mila in totale. Abbiamo scritto agli autori del rapporto per capire precisamente cosa si intenda per questi dipendenti, che immaginiamo possano essere di enti statali che si finanziano non attraverso le entrate del pubblico, ma si tratta di una nostra speculazione.













Following the victory of the “NO” side at the referendum held last Sunday, Alexis Tsipras gave a speech at the European Parliament three days later. The speaker who really gained widespread attention on the social media, though, was Guy Verhofstadt, the leader of the ALDE group in the European Parliament who invited Tsipras to prove to be a “true leader and not a fake prophet”.



Verhofstadt’s speech became so viral that we decided to dedicate our weekly “FactCheckEU” blog to it. We focused on two issues Verhofstadt commented on, the first being civil servants in Greece and the second one being the clientelistic choices of the SYRIZA Government.




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“800.000 civil servants: that cannot work!”



As demonstrated by one of our factchecks, in 2011 Greece used to have a particularly hefty public sector. In the following years, though, the country decided to cut the number of civil servants. According to the International Monetary Fund the reduction corresponds to 161.000 units, -19% between 2010 and 2014. The European Commission also acknowledges the cut: the total number of civil servants decreased from 907.000 in 2009 to 651.000 in 2014.* It is true, however, that last May Tsipras Government adopted a law to hire back a number of civil servants (see. articles 14-21). Nevertheless, this law affects only a limited number of civil servants: according to the conservative newspaper Kathimerini, at the moment only 3.900 persons have been appointed and the final goal is to hire a total of 15.000 civil servants.



“A few weeks ago 13 directors in the Ministry of Education had to be nominated and, by accident, they were 12 of the Syriza party. Only one they don’t know what his affiliation is”






Verhofstadt must have heard about this accusation from Stavros Theodorakis, the leader of the opposition party ‘To Potami’, who obtained the 6% of the popular vote in the last electoral round. When interviewed last May he basically used the same argument and the same numbers – according to Theodorakis, out of 12 the Directors nominated by the Government, 11 were affiliated with Syriza and 1 with Anel (a minority party in the government coalition); The Economist mentioned this issue in a recent article, too. A member of To Potami presented a written interrogation on this issue in the Greek Parliament, to which the Government answered by claiming that no political criteria were at the base of the decision. Prime Minister Tsipras intervened on this matter as well. Since we cannot rely on what politicians claim, we decided to investigate, or at least tried to.



A fundamental preliminary remark: our research cannot be considered completely exhaustive as the political affiliation of these directors is not always of public domain. Moreover, it must be pointed out that their political creed doesn’t necessarily undermine the validity of their CVs. Our analysis does not want (and cannot) prove Verhofstadt right or wrong; it simply aims at understanding whether there are some elements of truth in what he said.



The whole issue revolves around the 13 Regional Directors of the Ministry of Education nominated on April 14th, 2015. As a matter of fact, a relatively high number of them seem somehow related to Syriza (we will be extremely grateful to those readers who can help us integrating this list by providing us with reliable sources).



1. Constantinos Constantopoulou, West Macedonia Director, previously a candidate of Allazoume in the regional elections in 2014.

2.
Eleni Anastasopoulou, Thessaly Director, previously a Syriza candidate for the position of deputy prefect.

3.
Constantinos Gkousis, Ionian Islands Director, previously a Syriza candidate in the regional elections in Corfu.

4.
Charalambos Lontos, Attica Director, previously a Syriza candidate with Rena Dourou in the regional elections.

5. Aristidis Kalarga, Nortern Aegean Sea Director, previously a Syriza candidate in the regional elections.

6. Giorgios Terzakis, Crete Director, one of the candidates at the Syriza primaries during the 2015 general elections.








A recent article published by ‘To Vima’ (one of the main Greek newspapers) mentions the same names without including Mrs. Anastasopoulou.



To conclude: claiming that 12 out 13 directors are affiliated with Syriza might be an exaggeration; nevertheless it is reasonable to state that a relevant number of these new directors have links with the party.