Di recente abbiamo analizzato una dichiarazione di Alessandro Di Battista sull’età in cui i greci vanno in pensione, che secondo i dati Ocse più aggiornati è di 61,9 anni per gli uomini e 60,3 per le donne. Il blog “Termometro Politico”, non fidandosi evidentemente degli economisti dell’Ocse, ci accusa di aver commesso uno “scivolone”. Secondo la fonte di TP (un articolo uscito sul blog Greek Reporter) infatti, sarebbe lo stesso Ministero del Lavoro greco a smentirci dicendo che il 75% dei greci andrebbe in pensione prima dei 61 anni.



Siamo convinti che sia assolutamente doveroso non solo correggere i propri errori, ma anche farlo pubblicamente e velocemente. Tanto più se si fa fact-checking. Per questo il blog “Oops”, che raccoglie i nostri errori e precisazioni, è fissato alla homepage del nostro sito.



In questo caso, però, il facilmente infervorabile autore di Termometro Politico (secondo cui Pagella Politica sarebbe addirittura colpevole del “default di informazione” in Italia) avrebbe dovuto passare un po’ di tempo ad analizzare i dati prima di precipitarsi furiosamente sulla tastiera.



Il primo errore di Termometro Politico: il ministro ha detto “62”, non “61”



Il primo errore commesso da TP è tutto sommato perdonabile. Bene fidarsi del blog Greek Reporter ma (forse) affidarsi a una fonte primaria sarebbe stato meglio. E infatti il discorso originario del ministro – di cui TP ha letto un resoconto su Greek Reporter – fa riferimento a chi ha meno di 62 anni, e non meno di 61 (come si vede sotto invece TP dice “il 75% dei lavoratori va in pensione prima dei 61 anni”). Poco male, anche se l’errore non è del tutto irrilevante dal momento che l’età media di pensionamento effettivo per gli uomini è 61,9 anni.






Il secondo errore di Termometro Politico: quali pensionati?



L’errore più grave dell’articolo di Termometro Politico è frutto di un’errata comprensione dei dati citati. TP riporta infatti le parole del Ministro del Lavoro del governo Samaras, Yannis Vroutsis.



“- Nel settore pubblico il 7.91% dei lavoratori andava in pensione tra i 26 e i 50 anni, il 23,64% tra i 51 e i 55 anni, e infine il 43,53% tra i 56 e i 61 anni

Tra i dipendenti del settore privato invece il 4,44% si ritirava prima dei 50 anni, il 12,83% tra i 51 e i 55 anni, e il 58,61% tra i 56 e i 61 anni.”


O almeno ci prova. Infatti Vroutsis, come si può leggere anche nel virgolettato di Greek Reporter, non dice “settore privato” ma parla di una certa “IKA”. Forse TP ha pensato che questo potesse essere un errore di battitura, e che si stesse parlando dell’IKEA. In realtà, l’IKA è il più grande ente previdenziale greco – ma non l’unico e quindi i dati dell’IKA non comprendono tutto il settore privato. Ne consegue che i dati del settore pubblico insieme ai dati IKA non coprono tutta la popolazione di interesse.



Se Termometro Politico avesse desiderato fare informazione, avrebbe potuto cercare la fonte primaria che Vroutsis cita nel suo discorso, ovvero il 19° rapporto ΗΛΙΟΣ sui pagamenti delle pensioni. Se poi si fosse addirittura preso la briga di sommare tutti i lavoratori andati in pensione da settembre a dicembre 2014 per fascia d’età (come abbiamo fatto noi) si sarebbe reso conto che una volta che si conteggia tutti i pensionati e non solo quelli del pubblico e dell’IKA la proporzione degli under-62 non è 75% ma 57%. Considerando quindi che la media per gli uomini è 61,9 e per le donne è 60,3 i dati del ministro sono compatibili con quanto da noi scritto (riprendendo i dati dell’Ocse).



Il terzo errore di Termometro Politico: il periodo di riferimento



Un altro errore di Termometro Politico è quello di non aver specificato che i dati dell’ex ministro Vroutsis si riferiscono a un periodo di pochi mesi. Mentre i dati Ocse che abbiamo citato si riferiscono ad un periodo di più anni (2007-2012) quelli citati da TP riguardano solo i 4 mesi da settembre a dicembre 2014.



Il 19° rapporto ΗΛΙΟΣ, fonte dei dati dell’ex ministro, era il primo in cui si presentava il breakdown dei nuovi pensionati per fasce d’età. Ma non è l’ultima edizione. Per completezza, TP avrebbe dovuto citare anche il 22° rapporto ΗΛΙΟΣ, in cui si presentano i dati per il trimestre gennaio-marzo 2015. In questo periodo la percentuale di greci andati in pensione prima dei 62 anni è del 54%. Ovviamente il rimanente 46% aveva quindi 62 o più anni. Di nuovo, dal momento che questo dato include sia gli uomini che le donne, non ci sembra che ci sia una particolare incoerenza con i dati elaborati dall’Ocse.



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Come peraltro abbiamo scritto nel fact-checking a Di Battista, in cui riportiamo quanto ci è stato riferito dagli esperti Ocse sull’ambito pensioni, la crisi economica può aver portato chi poteva a sfruttare le eventuali opzioni di pre-pensionamento ancora disponibili. Proprio perchè la situazione può variare molto nel breve periodo, l’Ocse calcola i dati su base quinquennale, un metodo più preciso ed affidabile rispetto alla stima su base annua.



Senza nulla togliere agli esperti di Termometro Politico, noi ci fidiamo degli esperti dell’Ocse.



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Bonus! Se il nostro è uno scivolone quello che TP scriveva a giugno cos’è?



Come se non bastasse, Termometro Politico sembra avere le idee confuse. L’articolo di oggi si intitola infatti “Pensioni greche e disinformazione, non si va a 61 anni in pensione ma decisamente prima”. L’articolo rimanda ad un altro approfondimento, sempre dello stesso TP, in cui invece si legge che “in Grecia si va in pensione a 63 anni per gli uomini e a 59 anni nel caso delle donne”.