Negli ultimi giorni si è diffusa in Italia (e non solo) una notizia che riguarderebbe una nuova iniziativa legislativa dell’Unione europea.
Stando a quanto riportato da diverse testate online (ad esempio, qui, qui, qui, e qui), sull’onda di plastic tax e sugar tax, a partire dal 2021 l’Ue vorrebbe introdurre un’imposta del 25 per cento sulla carne. La tassa riguarderebbe la carne bovina, suina, di pollo e altri volatili, e il prezzo per 100 grammi di prodotto aumenterebbe di una cifra che varia, a seconda dell’animale, dai 17 centesimi di euro ai 47 centesimi di euro.
La proposta, sempre secondo quanto scritto nei diversi articoli, sarebbe stata presentata da tre europarlamentari: Mohammed Chahim e Sylwia Spurek – esponenti del gruppo dei Socialisti e Democratici – e da Bas Eickhout – esponente dei Verdi. L’intento sarebbe quello di tutelare l’ambiente e di portare avanti una progressiva trasformazione degli allevamenti di animali in «siti di produzione vegetale».
Le cose, però, non stanno così. Andiamo a vedere che cos’è successo in realtà.
Stando a quanto riportato da diverse testate online (ad esempio, qui, qui, qui, e qui), sull’onda di plastic tax e sugar tax, a partire dal 2021 l’Ue vorrebbe introdurre un’imposta del 25 per cento sulla carne. La tassa riguarderebbe la carne bovina, suina, di pollo e altri volatili, e il prezzo per 100 grammi di prodotto aumenterebbe di una cifra che varia, a seconda dell’animale, dai 17 centesimi di euro ai 47 centesimi di euro.
La proposta, sempre secondo quanto scritto nei diversi articoli, sarebbe stata presentata da tre europarlamentari: Mohammed Chahim e Sylwia Spurek – esponenti del gruppo dei Socialisti e Democratici – e da Bas Eickhout – esponente dei Verdi. L’intento sarebbe quello di tutelare l’ambiente e di portare avanti una progressiva trasformazione degli allevamenti di animali in «siti di produzione vegetale».
Le cose, però, non stanno così. Andiamo a vedere che cos’è successo in realtà.