Intervistato da Repubblica il 30 giugno, l’ex ministro dei Trasporti Graziano Delrio (Pd) ha dichiarato: «Sia il diritto penale italiano sia internazionale prevedono che in stato di necessità si possano adottare comportamenti all’apparenza illegali ma giustificati in un contesto di pericolo e urgenza».

È un’affermazione sostanzialmente corretta. È però al momento impossibile prevedere con certezza se nel caso specifico della Sea-Watch 3 e della sua capita Carola Rackete, a cui fa riferimento Delrio, verrà riconosciuto lo “stato di necessità”.

Una valutazione di questo genere può essere fatta solo dai giudici al termine di un processo e l’esistenza di precedenti, come vedremo, non dà garanzie sull’esito giudiziario. Andiamo con ordine.

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