Oggi è stato presentato ufficialmente un nuovo codice di condotta sottoscritto da 35 organizzazioni di fact-checkers da 27 diversi paesi del mondo, tra cui Pagella Politica. Come scrive Alexios Mantzarlis, responsabile dell’International Fact-Checking Network (IFCN) e tra i fondatori di Pagella Politica, il codice è frutto di uno scambio di idee e proposte cominciato nel corso dell’ultimo convegno internazionale dei fact-checkers, tenutosi nel giugno scorso a Buenos Aires. Il lavoro per arrivare alla sua versione finale è stato coordinato dall’IFCN, che fa parte del Poynter Institute di St. Petersburg, Florida.



Perché un codice di condotta? Nel mondo dell’informazione di oggi, la verifica dei fatti deve fare i conti con diverse altre tendenze o pratiche che la rendono più complicata. Tra queste, l’esistenza di media più o meno apertamente schierati a favore di una parte politica e il potenziale di diffusione delle bufale sui social network, dove spesso le notizie cattive scacciano quelle buone (o le smentite di quelle cattive). Ma anche all’interno del mondo del fact-checking ci sono pericoli: dagli errori in buona fede alle organizzazioni che, negli ultimi anni, hanno preso in prestito il termine “fact-checking” per nobilitare vere e proprie operazioni di propaganda.



Per cercare di fare chiarezza e di fornire norme condivise, le organizzazioni che hanno sottoscritto il codice (potete consultare il testo, in inglese, qui) hanno preso impegni che riguardano soprattutto la trasparenza dei metodi e delle motivazioni. Ecco i cinque principi base:



– impegno all’imparzialità e alla correttezza;



– impegno alla trasparenza nelle fonti;



– impegno alla trasparenza nei finanziamenti e nell’organizzazione;



– impegno alla trasparenza nella metodologia;



– impegno a correggere i propri errori in modo aperto e onesto.



Pagella Politica è in ottima compagnia: tra i firmatari ci sono molte organizzazioni di cui ammiriamo e seguiamo il lavoro, e che vi invitiamo a visitare sui loro siti web: per citarne solo alcune Africa Check, Chequeado, El Objetivo della TV spagnola La Sexta, FactCheck.org, Full Fact, PolitiFact, Snopes e il Fact-Checker del Washington Post.