Gli iscritti al M5s hanno detto sì al finanziamento del 2 per mille

Pagella Politica
Il 30 novembre il sito ufficiale del Movimento 5 stelle ha pubblicato i risultati ufficiali della votazione online per decidere se il movimento dovesse iscriversi al registro dei partiti che accedono al cosiddetto “2 per mille”, una forma di finanziamento introdotta nel 2013 a cui il M5s aveva finora sempre rinunciato.

Al voto – tenutosi dalle ore 12 del 29 novembre alle ore 12 del 30 novembre sulla piattaforma SkyVote – la proposta è stata approvata con 24.360 sì (quasi il 72 per cento sui votanti) e 9.531 no. Gli iscritti al M5s hanno anche deciso come distribuire a sette soggetti i 4 milioni di euro provenienti da una parte dei compensi restituiti dai parlamentari del movimento. La fetta più grossa andrà al Consiglio nazionale ricerche (Cnr), che ha preso il 25,6 per cento delle preferenze, seguito dal 23,5 per cento di Emergency.

Il presidente del M5s Giuseppe Conte ha commentato su Facebook il risultato della votazione, dichiarando che le risorse del 2 per mille saranno usate «per rafforzare l’azione politica sui territori, elaborare nuovi progetti per essere vicini ai bisogni e alle richieste delle persone, a livello nazionale e locale».

Non tutti gli esponenti del partito si sono detti favorevoli all’adesione al 2 per mille. Tra i più scettici si è per esempio schierato l’ex ministro Danilo Toninelli, che ha dichiarato di aver votato no.

Quali partiti prendono di più dal 2 per mille

Come spiega il sito dell’Agenzia delle entrate, ogni contribuente può destinare una quota pari al 2 per mille della propria imposta sul reddito (ossia l’Irpef) a un partito, tra quelli iscritti al registro introdotto dall’articolo 4 del decreto-legge n. 149 del 28 dicembre 2013.

Questo sistema è stato introdotto otto anni fa dall’allora governo Letta, che aveva deciso di fatto di abolire il finanziamento pubblico diretto ai partiti, lasciando in piedi le forme di finanziamento indiretto, ossia i contributi per finanziare le attività istituzionali dei gruppi parlamentari alla Camera e al Senato.

Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel 2019 il totale del 2 per mille dato ai partiti ammontava a poco più di 18,9 milioni di euro. Oltre 7,4 milioni di euro sono andati al Partito democratico (più di un terzo sul totale), seguito da Lega per Salvini premier (circa 2,4 milioni) e Fratelli d’Italia (quasi 2,2 milioni). Nel complesso i partiti e i movimenti che hanno avuto accesso al 2 per mille sono stati 27.

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