Sui vaccini agli anziani l’Italia fa peggio di Germania, Francia e Spagna?

Ansa
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I dati in breve:

• In Italia oltre il 70 per cento degli over 80 ha ricevuto almeno una dose di vaccino, un dato sopra la media europea, mentre il 42 per cento due. Nella fascia 70-79 anni, queste percentuali sono rispettivamente di oltre il 21 per cento con una dose (dato tra i più bassi in Europa) e del 3 per cento circa che le ha ricevute entrambe.

• Nel confronto a livello europeo siamo avanti nella categoria degli over 80, ma se si considerano le fasce 70-79 anni e 60-69 anni non ce la caviamo così bene. Tra i Paesi Ue ci sono comunque parecchie differenze nel ritmo nelle tre fasce di età.

• La Spagna è più avanti di noi nella vaccinazione degli over 80, più indietro tra i 70 e 79 anni, ma più avanti tra i 60 e i 69 anni. La Francia è indietro rispetto all’Italia sugli over 80, ma è parecchio più avanti su chi ha tra i 70 e i 79 anni. La Germania non comunica i dati dei vaccini per fasce di età, ma le statistiche disponibili dicono che stia comunque dando la priorità agli anziani.

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Negli ultimi giorni uno dei temi più discussi nel dibattito politico italiano ha riguardato le priorità date dal nostro Paese nella campagna vaccinale contro la Covid-19.

L’8 aprile, in una conferenza stampa, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha criticato le regioni, colpevoli, a detta sua, di vaccinare troppo i giovani e di andare in ordine sparso nelle somministrazioni per gli anziani. Il giorno dopo il commissario straordinario per l’emergenza coronavirus Francesco Paolo Figliuolo ha firmato un’ordinanza per ribadire alle regioni che devono vaccinare per primi gli over 80 (in modo da ridurre più velocemente il numero di morti e di ricoveri) e poi passare a chi ha tra i 70 e i 79 anni.

Quali scelte hanno fatto nelle vaccinazioni gli altri grandi Paesi dell’Unione europea – Francia, Germania e Spagna? Sono più avanti di noi con la messa in sicurezza degli anziani oppure no? Abbiamo verificato che cosa dicono i numeri e il quadro è molto vario.

Chi si è vaccinato in Italia

Al 12 aprile in Italia ha ricevuto almeno una dose di vaccino il 15 per cento della popolazione, mentre il 6,5 per cento è stato completamente vaccinato.

Il 73 per cento della popolazione over 80 ha ricevuto almeno una dose, mentre il 42 per cento due. I membri della fascia di età tra i 70 e i 79 anni – che è iniziata a essere vaccinata solo nelle ultime settimane – hanno invece ricevuto la prima dose nel 21,5 per cento dei casi, ma quelli completamente vaccinati sono circa il 3 per cento.

Nella prima fase della campagna vaccinale i settantenni sono stati esclusi dalle priorità perché da un lato erano troppo giovani per essere vaccinati insieme agli over 80, dall’altro lato erano troppo anziani per rientrare nelle categorie lavorative a cui è stata data la precedenza, al di là dell’età (si pensi al personale sanitario o a quello degli insegnanti).

Nelle altre fasce di età si va da un 7 a un 14 per cento di vaccinati. Ad oggi i meno vaccinati in assoluto sono quelli tra i 16 e i 19 anni di età, con solo lo 0,6 per cento che ha ricevuto almeno una dose.

Chi hanno vaccinato in Spagna

La Spagna ha adottato un piano vaccinale simile a quello italiano: la priorità è stata data alle case di riposo, al personale sanitario, a chi ha particolari malattie, ai gruppi con una specifica funzione sociale (per esempio gli insegnanti e le forze dell’ordine), e nel frattempo si è vaccinato per età.

In totale in Spagna il 15 per cento della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino e il 6,5 per cento entrambe. Entrambe le percentuali sono in linea con quelle dell’Italia, ma negli ultimi giorni le vaccinazioni in Spagna hanno avuto una forte accelerata. La Spagna è inoltre più avanti dell’Italia nella campagna vaccinale per gli anziani, sebbene anche lì ci siano ampie differenze tra le varie regioni.

Ad oggi gli over 80 spagnoli vaccinati sono il 91 per cento, di cui oltre metà con entrambe le dosi. Tra i 70 e 79 anni il 13 per cento ha invece ricevuto la prima dose, percentuale che però sale al 22 per cento tra i 60 e i 69 anni.

Chi ha vaccinato la Francia

La Francia ha somministrato almeno una dose al 15,5 per cento della popolazione e il 5,3 per cento è completamente immunizzato contro la Covid-19. La seconda percentuale è un po’ più bassa di quella italiana e spagnola, ma il piano vaccinale francese è diverso dal nostro in quanto ha previsto la vaccinazione prioritaria, sin da subito, di chi vive nelle case di riposo – dove è avvenuto un quarto delle morti per Covid-19 – e di chi ha più di 75 anni.

Il 96 per cento dei residenti delle case di riposo ha ricevuto almeno una dose, il 74 per cento entrambe le dosi.

Nelle vaccinazioni per età la Francia è indietro rispetto all’Italia sugli over 80, ma è parecchio più avanti su chi ha più di 70 anni. Gli over 80 francesi che hanno ricevuto almeno una dose sono infatti il 61 per cento, mentre è stato vaccinato con una dose il 57 per cento di chi ha tra i 70 e i 79 anni (ricordiamo che in Italia questa percentuale è del 21,5 per cento). Guardando poi alla fascia 60-69 anni, qui il 26 per cento ha ricevuto almeno una dose, così come il 16 per cento tra i 50 e 59 anni.

Chi ha vaccinato la Germania

La Germania ha vaccinato con almeno una dose il 15,3 per cento della popolazione e il 6 per cento ha ricevuto entrambe le dosi, percentuali leggermente inferiori a quelle dell’Italia. Anche qui le differenze tra i vari Stati federati sono considerevoli: a Brema ha ricevuto almeno una dose il 18,2 per cento della popolazione, mentre in Assia il 13,8 per cento.

Il piano vaccinale tedesco è particolarmente complesso e prevede un sistema di priorità che combina l’età anagrafica con l’occupazione o una particolare condizione medica. La Germania è anche uno dei pochi Paesi europei che non comunica le vaccinazioni per età. Questi dati non sono neppure trasmessi al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), l’organo sanitario europeo che aiuta i Paesi nella lotta alla pandemia.

I dati tedeschi indicano però il motivo della vaccinazione, dove si vede che gli anziani stiano ricevendo la priorità. Circa il 43 per cento delle dosi in Germania è stato infatti somministrato per via dell’età delle persone, il 40 per cento per la loro professione, il 12 per cento a chi si trova in una casa di riposo e il 5 per cento per via delle condizioni mediche. Come per la Spagna, anche la Germania ha accelerato particolarmente le vaccinazioni negli ultimi giorni, avendo iniziato a somministrare le dosi anche negli studi dei medici di base.

E negli altri Paesi europei?

L’Ecdc raccoglie i dati sullo stato della campagna vaccinale nei vari Stati europei, tra i quali ci sono anche le statistiche delle somministrazioni per età. Seppur non siano sempre aggiornate (e in alcuni casi, come abbiamo visto per la Germania, non sono disponibili), sono utili per confrontare le vaccinazioni tra i vari Stati.

Ad oggi nell’Unione europea il 64 per cento degli over 80 ha in media ricevuto almeno una dose di vaccino. In Italia, come abbiamo anticipato prima, siamo sopra al 70 per cento, ma ci sono Paesi che hanno vaccinato più del 90 per cento dei loro over 80 (Irlanda, Svezia, Malta, Spagna e Danimarca). Intorno all’88 per cento ci sono Portogallo e Finlandia e sopra al 70 per cento Austria, Belgio, Lussemburgo e Norvegia.

Nella fascia di età tra i 70 e i 79 anni le differenze sono molto ampie. Sopra il 70 per cento ci sono Lussemburgo, Malta, Ungheria e Finlandia. Tra il 50 e 70 per cento c’è la Francia e poi c’è una serie di Paesi oltre il 40 per cento, tra cui Slovenia, Polonia, Norvegia, Lituania e Croazia. L’Italia è uno dei Paesi ad aver vaccinato meno persone in questa fascia di età.

In conclusione

Al 12 aprile l’Italia ha vaccinato con almeno una dosa oltre il 70 per cento degli over 80 e un quarto circa di chi ha tra i 70 e i 79 anni.

La Spagna ha vaccinato più di nove over 80 su dieci, ma è indietro con le altre fasce di età. La Francia è leggermente più indietro sugli over 80, ma ha vaccinato molte più persone tra i sessantenni e settantenni. La Germania invece non comunica i dati per età, ma dalle statistiche disponibili risulta che stia somministrando la maggioranza delle dosi in base al criterio anagrafico.

Più in generale, l’Italia ha adottato un piano vaccinale che ha dato la priorità assoluta al comparto sanità, intenso in senso ampio, e ha iniziato a vaccinare gli anziani abbastanza tardi. Ha comunque recuperato buona parte dello svantaggio sugli over 80, ma rimane ora indietro nella fascia 70-79 anni rispetto a molti altri Paesi europei.

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