Gli immigrati commettono più violenze sessuali, come dice Meloni?

La presidente del Consiglio ha rilanciato una tesi sostenuta da altri esponenti del suo governo. Abbiamo analizzato i numeri
ANSA
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Il 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rilasciato un’intervista al settimanale Donna Moderna. Nell’intervista, Meloni ha dichiarato che «c’è un’incidenza maggiore, purtroppo, nei casi di violenza sessuale da parte di persone immigrate, soprattutto illegalmente». «Chiaramente, quando non hai niente, si produce una degenerazione che può portare da ogni parte», ha aggiunto la presidente del Consiglio, ribadendo una tesi già espressa nei giorni scorsi dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. 

Ma davvero, a parità di numero di abitanti, gli stranieri commettono più violenze sessuali rispetto agli italiani, come sostiene Meloni? Vediamo che cosa dicono i numeri.

Secondo i dati Istat più aggiornati e completi, nel 2022 sono state denunciate o arrestate 5.775 persone con l’accusa di violenza sessuale. In quest’ultima categoria rientrano atti molto diversi tra loro, dalle molestie allo stupro. Di queste persone denunciate arrestate o denunciate, 3.340 erano italiane, 2.435 straniere. Dunque, la maggioranza è composta da cittadini italiani: il 57,8 per cento contro il 42,2 per cento degli stranieri. Quest’ultima percentuale è oscillata intorno al 40 per cento dal 2008 in poi, come si vede nel grafico.

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Nel 2022, però, i cittadini stranieri corrispondevano all’8,7 per cento della popolazione. A una prima lettura, questi numeri suggeriscono quindi che la tesi di Meloni sia corretta: se gli stranieri sono circa il 9 per cento della popolazione, ma oltre il 40 per cento di violenze sessuali è commesso da stranieri, allora significa che «c’è un’incidenza maggiore nei casi di violenza sessuale da parte di persone immigrate». In realtà, i numeri di Istat dicono una cosa diversa.

Innanzitutto, i dati appena visti non indicano il numero di violenze sessuali commesse, ma gli autori di violenza denunciati o arrestati con l’accusa di aver commesso questo reato. Come ha spiegato Istat più volte, le violenze sessuali e altri reati (tra cui le lesioni o le minacce) «hanno una dimensione sommersa molto elevata». Detto altrimenti, «sono molto pochi» i reati «che sono denunciati dalle vittime»: questo è il fenomeno della cosiddetta “sottodenuncia”. «Alle violenze sessuali è associata una scarsissima propensione alla denuncia, considerazione che rende i dati desunti dalle denunce presentate alle forze di polizia poco adatti a fornire una stima quantitativa del fenomeno. È inoltre ragionevole pensare che i casi denunciati siano quelli, mediamente, di gravità maggiore», ha sottolineato Istat. «Essenziali per la stima del sommerso della violenza, ovvero la parte non denunciata alla polizia e alle autorità giudiziarie, sono i dati dell’Indagine sulla sicurezza delle donne». 
L’ultima edizione di questa indagine è del 2014. All’epoca Istat aveva rilevato che in Italia solo il 16 per cento delle donne che ha subìto una violenza sessuale l’ha denunciata. In pratica, oltre otto donne su dieci vittime di violenza sessuale non si sono rivolte alle forze dell’ordine. Dunque, le quasi 5.800 violenze sessuali denunciate nel 2022 con autore noto non rappresentano tutte le violenze sessuali commesse in Italia quell’anno: molte altre sono state commesse, ma sono “sfuggite” alla giustizia e alle statistiche. 

Oltre alla sottodenuncia, ci sono altri due problemi che non permettono di usare i dati Istat per supportare con certezza la dichiarazione fatta da Meloni. In primo luogo, le statistiche di Istat non permettono di distinguere le violenze sessuali commesse da cittadini stranieri che sono immigrati regolari e irregolari, e nemmeno di distinguere le violenze commesse da stranieri (o italiani) che vivono in condizioni di «degenerazione», per citare la parola usata da Meloni. In secondo luogo, la propensione a denunciare una violenza sessuale subita cambia a seconda della nazionalità delle vittime. Per esempio, secondo i dati raccolti da Istat, il 4,4 per cento delle donne italiane vittime di stupro ha denunciato il proprio aggressore di nazionalità italiana, quando questo non era un partner o un ex partner. Questa percentuale sale al 24,7 per cento quando l’aggressore era straniero. Queste percentuali scendono rispettivamente al 2,2 per cento e al 17,8 per cento per il tentato stupro. Questi dati mostrano che, per certi tipi di violenza sessuale commessi al di fuori della coppia, è più probabile che una donna denunci l’aggressore quando è straniero.

Ricapitolando: sulla base dei dati Istat, è possibile dire che è straniero circa il 40 per cento delle persone denunciate o arrestate in Italia con l’accusa di aver commesso una violenza sessuale. Questo non significa necessariamente che quattro violenze sessuali su dieci siano commesse da stranieri, perché i dati che abbiamo a disposizione riguardano le denunce, e non tutte le violenze sessuali davvero commesse. In più, i dati Istat non permettono di distinguere tra le violenze commesse dagli stranieri e quelle commesse da stranieri regolari o irregolari, o che vivono in specifiche condizioni di marginalità.

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