Come ottenere i 350 euro del supporto per la formazione e il lavoro

Dal 1° settembre si potrà richiedere uno dei due sussidi che sostituiranno il reddito di cittadinanza. Ecco come funziona e i requisiti per riceverlo
Ansa
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Da venerdì 1° settembre i cittadini italiani che ne hanno diritto potranno fare richiesta per ottenere il cosiddetto “supporto per la formazione e il lavoro”, un sussidio di 350 euro al mese della durata di al massimo un anno. Il supporto per la formazione e il lavoro è una delle due misure introdotte dal governo di Giorgia Meloni in sostituzione del reddito di cittadinanza. Quest’ultimo è stato introdotto nel 2019 dal primo governo Conte, sostenuto da Lega e Movimento 5 stelle, come misura di contrasto alla povertà e di politica attiva per il lavoro. 

La legge di Bilancio per il 2023 ha stabilito la cancellazione del reddito di cittadinanza dal 1° gennaio 2024, in attesa di una riforma delle misure di sostegno alle fasce della popolazione più povere. Oltre al supporto alla formazione al lavoro, l’altra misura introdotta dal governo Meloni è l’assegno per l’inclusione sociale, che sarà invece attivo dal 1° gennaio 2024. 

Dai requisiti alla procedura per ottenerlo, vediamo tutto quello che c’è da sapere sul supporto alla formazione e il lavoro.

I requisiti

Il supporto per la formazione e il lavoro è rivolto alle persone tra i 18 e i 59 anni di età (i cosiddetti “occupabili”), con un Isee familiare inferiore a 6 mila euro e che non hanno i requisiti per accedere all’assegno di inclusione sociale, che si rivolge invece alle famiglie in cui è presente almeno un minore, o una persona con più di sessant’anni di età, o un disabile. 

A differenza dell’assegno per l’inclusione, il supporto per la formazione e il lavoro durerà un anno e non potrà essere rinnovato. Al momento della richiesta del beneficio il richiedente dovrà dichiarare immediatamente la sua disponibilità al lavoro, che sarà trasmessa ai centri per l’impiego e alle agenzie per il lavoro. I beneficiari di questo sussidio riceveranno dunque offerte di lavoro da questi enti e potranno cercarle anche loro stessi, in autonomia, sul Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl). Questo è il nuovo portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro, presentato ufficialmente il 30 agosto e attivo dal 1° settembre.

La procedura

Dal 1° settembre chi vuole richiedere il supporto alla formazione e al lavoro dovrà dunque registrarsi sul portale e sottoscrivere il cosiddetto “patto di attivazione digitale”, che verrà inviato all’Inps. Si tratta di un accordo in cui il richiedente deve selezionare almeno tre agenzie per il lavoro o altri enti per il servizio al lavoro: una volta ricevuto il via libera dall’Inps il beneficiario del sussidio sarà contattato da una di queste agenzie, dove dovrà firmare un patto di servizio personalizzato. Con questo patto il beneficiario dà la propria disponibilità a svolgere attività di formazione e a ricevere offerte di lavoro in linea con le proprie competenze. Queste offerte e attività verranno inviate periodicamente nella piattaforma Siisl, e dove sarà possibile cercarle anche in autonomia tra le altre offerte. 

Il beneficiario potrà ricevere l’assegno da 350 euro al mese solo dopo aver aderito a una delle attività formative proposte o accettato una delle offerte di lavoro. In ogni caso la possibilità di accedere all’assegno dipenderà dalla disponibilità stessa di corsi di formazione, tirocini e offerte di lavoro all’interno della piattaforma Siils, nonché dalla loro durata. Soprattutto per i corsi, non è certo infatti che tutte le attività formative dureranno per l’intera durata del sussidio (un anno), e alcuni beneficiari potrebbero quindi trovarsi nella situazione di terminare un corso e di dover trovare nell’immediato un’altra offerta. Ogni tre mesi bisogna infatti dare conferma di partecipare ad attività formative o di aver accettato un’offerta di lavoro.  

Le cause di decadenza

Nel caso in cui il beneficiario o uno qualsiasi dei membri «attivabili al lavoro» della famiglia beneficiaria dovessero comunque rifiutare un’offerta di lavoro il sussidio decadrà immediatamente. Come quelli dell’assegno per l’inclusione, anche i beneficiari del supporto per la formazione e il lavoro devono accettare qualsiasi offerta di lavoro a tempo indeterminato, senza limiti di distanza dal luogo di residenza, a patto che sia a tempo pieno o part-time non inferiore al 60 per cento dell’orario a tempo pieno, e che rispetti i minimi salariali previsti dal contratto collettivo di riferimento. Per i contratti a tempo determinato non è possibile rifiutare le offerte di lavoro entro gli 80 chilometri dal domicilio del beneficiario.  

In più il nucleo familiare perde il diritto al nuovo sussidio se uno dei componenti occupabili non si presenta ai servizi sociali o al servizio per il lavoro competente o se non partecipa alle iniziative di carattere formativo organizzate nel percorso di riqualificazione professionale.

Per il 2023 i fondi previsti per il supporto per la formazione e il lavoro sono pari a 122 milioni di euro, mentre saranno di 1,5 miliardi nel 2024 e 600 milioni nel 2025.

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