Nella serata di giovedì 14 luglio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella «non ha accolto», come recita un comunicato stampa del Quirinale, le dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi, dopo che nel pomeriggio il Movimento 5 stelle non aveva partecipato in Senato al voto sulla questione di fiducia sul decreto “Aiuti”. Mattarella, prosegue il comunicato, ha inoltre «invitato» Draghi «a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti» del voto in Senato.
In base agli ultimi aggiornamenti, lunedì 18 e martedì 19 luglio, Draghi si recherà in Algeria, per discutere su nuovi accordi di fornitura di gas all’Italia, e mercoledì 20 luglio terrà un discorso in Parlamento. Al momento non è chiaro se il presidente del Consiglio ribadirà le proprie dimissioni o se chiederà una nuova fiducia ai partiti che lo hanno sostenuto finora.
Al di là degli scenari futuri, guardando indietro nel tempo, sono stati dieci i presidenti del Consiglio, compreso Draghi, che hanno visto rimandarsi indietro le proprie dimissioni da parte del presidente della Repubblica.
In base agli ultimi aggiornamenti, lunedì 18 e martedì 19 luglio, Draghi si recherà in Algeria, per discutere su nuovi accordi di fornitura di gas all’Italia, e mercoledì 20 luglio terrà un discorso in Parlamento. Al momento non è chiaro se il presidente del Consiglio ribadirà le proprie dimissioni o se chiederà una nuova fiducia ai partiti che lo hanno sostenuto finora.
Al di là degli scenari futuri, guardando indietro nel tempo, sono stati dieci i presidenti del Consiglio, compreso Draghi, che hanno visto rimandarsi indietro le proprie dimissioni da parte del presidente della Repubblica.