Da mesi Meloni e alcuni ministri non dicono quanto spendono per i viaggi istituzionali

La legge prevede l’obbligo di pubblicare i costi delle missioni in Italia e all’estero, pagate con fondi pubblici, ma non tutti la stanno rispettando
Fonte: Presidenza del Consiglio dei ministri
Fonte: Presidenza del Consiglio dei ministri
Aggiornamento 27 settembre, ore 19:30 – Dopo la pubblicazione di questo articolo dalla Presidenza del Consiglio ci hanno fatto sapere che entro la fine di settembre saranno pubblicati tutti i dati sulle spese relativi ai mesi di maggio, giugno e luglio. È stata aggiornata nel mentre la pagina del ministro Urso con le spese fino al mese di agosto ed è stata aggiornata anche quella del ministro Valditara con le spese fino al mese di luglio. Dal Ministero dell’Istruzione e del Merito ci hanno fatto sapere che le spese del ministro vengono aggiornate ogni mese o al massimo ogni due mesi e che ad agosto non ci sono stati viaggi istituzionali. Le spese di settembre saranno dunque pubblicate entro due mesi. Dal Ministero dell’Università e della Ricerca ci hanno invece fatto sapere che le spese aggiornate della ministra Bernini saranno pubblicate giovedì 28 settembre.

Aggiornamento 28 settembre, ore 18:30 – Dal Ministero dellAgricoltura ci hanno fatto sapere che le spese dei viaggi del ministro Lollobrigida saranno pubblicate prossimamente. Fonti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ci hanno comunicato invece che il ministro Salvini ha una sola spesa di missione risalente a dicembre 2022, liquidata a febbraio 2023, e un’altra in itinere non ancora liquidata e pertanto non pubblicabile.

Aggiornamento 3 settembre, ore 19:30 – La Presidenza del Consiglio dei ministri ha aggiornato le spese dei viaggi istituzionali della presidente Meloni pubblicando i rendiconti per i mesi di maggio, giugno, luglio e agosto. Fonti del Ministero dell’Ambiente ci hanno fatto sapere che le spese del ministro Fratin sono in fase di pubblicazione. 

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Da quasi cinque mesi la presidenza del Consiglio dei ministri non aggiorna le spese, sostenute con fondi pubblici, per i viaggi istituzionali in Italia e all’estero della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Queste spese comprendono tra gli altri i costi per i trasporti utilizzati, come aerei e treni, per i pranzi, le cene e gli alberghi, sia per Meloni sia per l’intero gruppo di funzionari che segue la presidente del Consiglio. Nei loro viaggi istituzionali i capi di governo e i ministri non si muovono da soli, ma sono accompagnati da collaboratori, assistenti e funzionari, e il numero dei componenti di una missione può variare a seconda delle situazioni.

In base alle verifiche di Pagella Politica le ultime spese per i viaggi istituzionali di Meloni pubblicamente disponibili si riferiscono al mese di aprile 2023. Per fare un confronto, a metà settembre 2022 le spese dell’allora presidente del Consiglio Mario Draghi erano aggiornate a luglio di quell’anno. Ad aprile la presidente del Consiglio aveva fatto cinque missioni, tre in Italia e due all’estero, per una spesa complessiva per lo Stato di circa 3.900 euro. Nei mesi successivi Meloni ha compiuto diversi viaggi istituzionali, dal vertice del G7 in Giappone a fine maggio al recente viaggio a New York per partecipare all’Assemblea generale dell’Onu, ma sul sito ufficiale della Presidenza del Consiglio le spese per le missioni più recenti non sono al momento state pubblicate. In totale tra ottobre 2022 e aprile 2023 Meloni ha compiuto 26 viaggi istituzionali per una spesa complessiva a carico dello Stato di oltre 300 mila euro, in media circa 11 mila euro a viaggio. 

La presidente del Consiglio non è l’unica tra i membri del governo a non aggiornare le spese per le missioni. Per esempio, tra i ministri “con portafoglio”, ossia quelli a capo di una struttura vera e propria, le spese per i viaggi del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano sono aggiornate fino a marzo 2023, mentre quelle del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e della ministra per l’Università e la Ricerca Annamaria Bernini sono aggiornate ad aprile. Le spese del ministro della Giustizia Carlo Nordio sono aggiornate al mese di giugno, così come per il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, quello della Difesa Guido Crosetto, quello dell’Istruzione Giuseppe Valditara, quello della Salute Maurizio Schillaci e per la ministra del Turismo Daniela Santanchè

I ministri con le spese per i viaggi più aggiornate nel tempo sono il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone, le cui ultime rendicontazioni risalgono per entrambi al mese di agosto. Il sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica non ha invece al momento pubblicato le spese per i viaggi del ministro Gilberto Pichetto Fratin. 

Dopo la pubblicazione di questo articolo le spese del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso sono state aggiornate: prima arrivavano al mese di aprile, ora sono disponibili i dati fino ad agosto.

Un discorso diverso va fatto per i due vicepresidenti del Consiglio, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Al momento il sito ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato le spese per i viaggi di Salvini in qualità di ministro solo per il mese di febbraio 2023, mentre sul sito ufficiale del Ministero degli Esteri si legge che Tajani ha rinunciato a qualsiasi rimborso spese per i viaggi e le missioni all’estero. Le spese per i viaggi in qualità di vicepresidenti del Consiglio sono invece aggiornate sia per Salvini sia per Tajani al mese di agosto 2023. In quel mese per entrambi non risulta nessun viaggio istituzionale e nessuna spesa a carico dello Stato. 

In base alle rielaborazioni di Pagella Politica sui dati pubblicamente disponibili, i ministri del governo Meloni hanno finora speso più di 102 mila euro per i loro viaggi istituzionali, una somma che potrebbe comunque essere più alta visto che per diversi ministri mancano le spese più aggiornate. Al momento il ministro che ha speso di più per le proprie missioni è quello dell’Istruzione Valditara, con circa 25.300 euro tra ottobre 2022 a giugno 2023, mentre quello che ha speso meno è il ministro dell’Interno Piantedosi, con poco più di 400 euro nello stesso periodo di tempo. 

Che cosa dice la legge

L’obbligo di pubblicare le spese per i viaggi istituzionali pagati con fondi pubblici è previsto da un decreto legislativo approvato a marzo 2013 dal governo Monti, che stabilisce una serie di misure per garantire la trasparenza nella pubblica amministrazione. Più nel dettaglio i titolari di incarichi politici, come per l’appunto il presidente del Consiglio e i membri del governo, i presidenti di regione, i sindaci e chi ricopre ruoli dirigenziali nella pubblica amministrazione devono pubblicare sui siti istituzionali una serie di documenti. Tra questi, oltre alle spese per i viaggi a carico dello Stato, ci sono l’atto di nomina, con la durata dell’incarico, il curriculum, i compensi connessi alla carica e le altre eventuali cariche ricoperte in enti pubblici o privati. In più, come previsto per i parlamentari, devono pubblicare una dichiarazione patrimoniale con tutte le proprietà, compresi gli investimenti in azioni, gli eventuali ruoli ricoperti in società, una copia dell’ultima dichiarazione dei redditi e un documento che riporta le eventuali spese elettorali. 

Come spiegato dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), tutte queste informazioni devono essere pubblicate in un apposito spazio nei siti istituzionali, ossia nella sezione “Amministrazione trasparente” , sotto la voce “Organizzazione – Titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo”. Non sono previste sanzioni specifiche se le spese per le missioni non vengono pubblicate. La legge prevede infatti una sanzione da un minimo di 500 a un massimo di 10 mila euro per chi non pubblica le informazioni riguardanti la situazione patrimoniale al momento dell’assunzione dell’incarico, il ruolo all’interno di altri enti e le sue partecipazioni azionarie. Il compito di vigilare sulla pubblicazione di queste informazioni, tra cui anche le spese per i viaggi istituzionali, spetta a un funzionario specifico di ciascuna amministrazione pubblica, che ricopre il ruolo di “responsabile per la trasparenza”. 

 

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